Politica
Zinni: "la Puglia che speriamo non può essere costruita stando al balcone"
Nota a firma di Sabino Zinni sull'intervento dei vescovi pugliesi relativo ai temi fondamentali da affrontare per la Puglia dei prossimi 5 anni
Margherita - venerdì 21 agosto 2020
11.30 Sponsorizzato
Ecco la nota a firma di Sabino Zinni in cui si commenta l'intervento dei vescovi pugliesi relativo ai temi fondamentali da affrontare per la Puglia dei prossimi 5 anni: "Ho letto con attenzione e rispetto la lettera della Conferenza Episcopale Pugliese in vista delle prossime elezioni regionali e ho avvertito subito un moto di gratitudine insieme a un forte richiamo alla personale responsabilità mia e di ciascuno di noi: elettori e candidati, elettori e futuri eletti.
È proprio vero: la Puglia che speriamo non può essere costruita stando al balcone, ma solo con un forte impegno, di tutti e di ciascuno, per la realizzazione del bene comune.
Quest'anno così tremendo, ma che ha anche risvegliato un comune e profondo senso di solidarietà, ci ha ricordato in modo inequivocabile che non siamo invulnerabili, che tutti abbiamo bisogno di aiuto reciproco, che nessuno si salva da solo, che nessun luogo è lontano: credo davvero sia una lezione da non dimenticare e un motivo in più per riflettere attentamente, prima di esercitare in modo responsabile il diritto/dovere di voto.
Lungi da me l'idea di aggiungere una parola in più a quanto l'illuminante magistero dei vescovi pugliesi ci indica, con particolare riferimento alle questioni cruciali: dal lavoro, specie per quanto concerne quello giovanile e il contrasto alla piaga del caporalato, alla questione ambientale e alla tutela del creato, ad una seria politica del turismo, al delicatissimo e sensibile tema della sanità pubblica, alla lotta alla criminalità organizzata, che vede in prima linea le Forze dell'Ordine e la Magistratura, le quali tuttavia non possono e non devono essere lasciate da sole.
In totale umiltà e nella piena consapevolezza dei miei limiti e dei limiti dell'azione di chi governa, ritengo che in questi anni non poco sia stato messo in campo, ma di certo ancora non basta: di certo, ancora tanto resta da fare.
Per questo chiediamo forza agli elettori, per questo li invitiamo a esercitare consapevolmente la loro scelta: perché non è più temo di "balconear", è tempo di stare da una parte senza essere di parte.
Per quel che mi compete, ci tengo a ribadirlo, è con gratitudine che accolgo lo sprone dei vescovi a che le istituzioni regionali non dimentichino mai il kantiano dovere di operare per superare il disagio sociale e costruire il bene comune."
È proprio vero: la Puglia che speriamo non può essere costruita stando al balcone, ma solo con un forte impegno, di tutti e di ciascuno, per la realizzazione del bene comune.
Quest'anno così tremendo, ma che ha anche risvegliato un comune e profondo senso di solidarietà, ci ha ricordato in modo inequivocabile che non siamo invulnerabili, che tutti abbiamo bisogno di aiuto reciproco, che nessuno si salva da solo, che nessun luogo è lontano: credo davvero sia una lezione da non dimenticare e un motivo in più per riflettere attentamente, prima di esercitare in modo responsabile il diritto/dovere di voto.
Lungi da me l'idea di aggiungere una parola in più a quanto l'illuminante magistero dei vescovi pugliesi ci indica, con particolare riferimento alle questioni cruciali: dal lavoro, specie per quanto concerne quello giovanile e il contrasto alla piaga del caporalato, alla questione ambientale e alla tutela del creato, ad una seria politica del turismo, al delicatissimo e sensibile tema della sanità pubblica, alla lotta alla criminalità organizzata, che vede in prima linea le Forze dell'Ordine e la Magistratura, le quali tuttavia non possono e non devono essere lasciate da sole.
In totale umiltà e nella piena consapevolezza dei miei limiti e dei limiti dell'azione di chi governa, ritengo che in questi anni non poco sia stato messo in campo, ma di certo ancora non basta: di certo, ancora tanto resta da fare.
Per questo chiediamo forza agli elettori, per questo li invitiamo a esercitare consapevolmente la loro scelta: perché non è più temo di "balconear", è tempo di stare da una parte senza essere di parte.
Per quel che mi compete, ci tengo a ribadirlo, è con gratitudine che accolgo lo sprone dei vescovi a che le istituzioni regionali non dimentichino mai il kantiano dovere di operare per superare il disagio sociale e costruire il bene comune."