Politica
Universo Salute e Rsa: non possono essere sempre i lavoratori a pagare, è ora di agire
Tonia Spina: «Solo una visione competente sulle politiche del lavoro può incidere positivamente sul destino dei lavoratori»
Margherita - martedì 18 agosto 2020
9.41 Sponsorizzato
«Sembrano lontanissimi i tempi in cui ci si è spesi in lodi sperticate e dichiarazioni di intenti nei confronti degli operatori del comparto sanità, letteralmente in trincea nel fronteggiare l'emergenza epidemiologica - scrive in una nota Tonia Spina - sarebbe stato molto più utile, invece, che le istituzioni mostrassero la propria riconoscenza attraverso gesti e azioni concrete in sostegno loro e dell'intero settore, come ad esempio l'adeguamento delle tariffe delle rette, in virtù del ruolo fondamentale delle strutture sanitarie e delle Rsa in particolare.
Un evidente prodotto di tale mancanza è il caso della vertenza promossa dalle organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori dei complessi aziendali dell'Opera Don Uva di Bisceglie e Foggia, risultato dell'inefficacia, dell'inconsistenza e dell'incapacità di una Regione priva fra l'altro di un assessore alla sanità.
Universo Salute non ha trovato niente di meglio che scaricare le conseguenze dello stallo sulle spalle dei dipendenti, applicando un Contratto nazionale di lavoro decisamente svantaggioso per il 70% della forza lavoro in servizio nei suoi complessi aziendali, creando di fatto uno squilibrio per cui, a parità di ruoli e compiti, taluni percepiscono salari inferiori rispetto ad altri colleghi.
Non possono essere sempre i lavoratori a pagare le mancanze di una Regione inconcludente e assente. Quanto all'azienda, è lecito attendersi comportamenti in direzione del mantenimento degli impegni assunti e che non finiscano per mortificare i lavoratori.
È tempo di passare dai proclami alle azioni concrete. Solo una visione competente sulle politiche del lavoro, capace di fare sintesi tra le legittime ambizioni delle imprese e le necessità del personale, pronta a individuare soluzioni andando oltre gli slogan fini a se stessi e alle passerelle davanti ai cancelli potrà incidere sul destino dei dipendenti di Universo Salute come di tutte le altre strutture sanitarie e assistenziali della Bat e della Regione. Il 20 e 21 settembre, per fortuna, sono sempre più vicini».
Un evidente prodotto di tale mancanza è il caso della vertenza promossa dalle organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori dei complessi aziendali dell'Opera Don Uva di Bisceglie e Foggia, risultato dell'inefficacia, dell'inconsistenza e dell'incapacità di una Regione priva fra l'altro di un assessore alla sanità.
Universo Salute non ha trovato niente di meglio che scaricare le conseguenze dello stallo sulle spalle dei dipendenti, applicando un Contratto nazionale di lavoro decisamente svantaggioso per il 70% della forza lavoro in servizio nei suoi complessi aziendali, creando di fatto uno squilibrio per cui, a parità di ruoli e compiti, taluni percepiscono salari inferiori rispetto ad altri colleghi.
Non possono essere sempre i lavoratori a pagare le mancanze di una Regione inconcludente e assente. Quanto all'azienda, è lecito attendersi comportamenti in direzione del mantenimento degli impegni assunti e che non finiscano per mortificare i lavoratori.
È tempo di passare dai proclami alle azioni concrete. Solo una visione competente sulle politiche del lavoro, capace di fare sintesi tra le legittime ambizioni delle imprese e le necessità del personale, pronta a individuare soluzioni andando oltre gli slogan fini a se stessi e alle passerelle davanti ai cancelli potrà incidere sul destino dei dipendenti di Universo Salute come di tutte le altre strutture sanitarie e assistenziali della Bat e della Regione. Il 20 e 21 settembre, per fortuna, sono sempre più vicini».