Vita di città
Una raccolta fondi per ricostruire il Pagliaio andato in fiamme
Ecco le coordinate bancarie e i punti in cui rivolgersi
Margherita - mercoledì 30 ottobre 2019
14.45
Una raccolta fondi per ricostruire il Pagliaio, uno dei simboli di Margherita di Savoia, andato in fiamme lo scorso 25 ottobre in seguito a un atto vandalico. L'idea è dell'associazione culturale "Terra Salis" che ha costruito con fondi regionali la struttura di legno in paglia la scorsa estate in occasione della rievocazione storica tenuta durante i festeggiamenti della festa patronale. La ricostruzione del Pagliaio era fedele all'originale ed era posizionata su un'area comunale a due passi dalla chiesa Madre del Santissimo Salvatore, in pieno centro. Per i salinari quella capanna rappresentava le radici del popolo, i più anziani sono nati e cresciuti nei pagliai, quando fino alla fine XIX secolo venivano utilizzati come abitazioni dalla gente che viveva in condizioni umili.
«Il 25 ottobre è un giorno che i volontari di Terra Salis ricorderanno con grande amarezza: in poco tempo hanno visto bruciare ciò che era stato costruito con tanta fatica, mille difficoltà, dispendio di risorse umane ed economiche», hanno affermato dall'associazione. «Le fiamme hanno divorato anche l'entusiasmo e la grande soddisfazione di "mastro pagliaio", dei giovani "apprendisti", dei volontari, dei soci che hanno collaborato alla realizzazione della più antica abitazione del popolo salinaro: il Pagliaio - hanno continuato -. Un atto doloso, una bravata, una ragazzata. Nella realtà dei fatti restano un mucchio di cenere ed una struttura annerita a simboleggiare vandalismo e incuria nei confronti del territorio; una ferita nei confronti della memoria di una comunità. Perché quel pagliaio, così come il borgo, non appartiene alla Terra Salis, alla Chiesa del Santissimo Salvatore, al Sindaco: al paese intero a tutti i visitatori, che durante l'estate e fino al mattino del 25 ottobre hanno ammirato e fotografato quella speciale finestra aperta sul passato. Quel pagliaio per tre mesi ha dato la possibilità ai bambini e ai giovani di conoscere uno scorcio di memoria collettiva; agli anziani ha restituito ricordi e racconti indelebili della tradizione popolare».
La "Terra Salis", spinta dai salinari, ha deciso di aprire una sottoscrizione per contribuire liberamente alla ricostruzione del Pagliaio. Queste le coordinate:
- Conto Bancoposta: 001001920113 intestato a: Associazione di Cultura e Tradizioni Salinare Terra Salis – Via Duomo sc – 76016 – Margherita di Savoia (BT) – Codice IBAN: IT-56-Y-07601-15700-001001920113
Inoltre è possibile lasciare il proprio contributo presso:
- la sede della "Terra Salis" situata all'interno della Parrocchia del "SS. Salvatore"
- presso i punti di raccolta fondi che saranno allestiti.
«L'associazione ringrazia tutti coloro, e sono tantissimi, che hanno espresso rammarico e solidarietà per quanto accaduto - hanno sottolineato i volontari -. Insieme alle attestazioni di stima e sostegno morale, attraverso i social e i contatti personali, è stata manifestata la volontà e la disponibilità a collaborare fisicamente ed economicamente affinché il pagliaio venga ricostruito, affinché si lanci un chiaro messaggio civile: l'unione delle forze cittadine può superare e contrastare la forza di un atto ignobile, di una bravata, di una ragazzata, comunque lo si voglia definire. L'incendio di quel triste 25 ottobre rischia di mandare in fumo l'idea che valga ancora la pena costruire qualcosa di bello e di buono per il nostro paese. La "Terra Salis" - hanno concluso -, dietro sollecitazione degli stessi cittadini, ha deciso di aprire».
«Il 25 ottobre è un giorno che i volontari di Terra Salis ricorderanno con grande amarezza: in poco tempo hanno visto bruciare ciò che era stato costruito con tanta fatica, mille difficoltà, dispendio di risorse umane ed economiche», hanno affermato dall'associazione. «Le fiamme hanno divorato anche l'entusiasmo e la grande soddisfazione di "mastro pagliaio", dei giovani "apprendisti", dei volontari, dei soci che hanno collaborato alla realizzazione della più antica abitazione del popolo salinaro: il Pagliaio - hanno continuato -. Un atto doloso, una bravata, una ragazzata. Nella realtà dei fatti restano un mucchio di cenere ed una struttura annerita a simboleggiare vandalismo e incuria nei confronti del territorio; una ferita nei confronti della memoria di una comunità. Perché quel pagliaio, così come il borgo, non appartiene alla Terra Salis, alla Chiesa del Santissimo Salvatore, al Sindaco: al paese intero a tutti i visitatori, che durante l'estate e fino al mattino del 25 ottobre hanno ammirato e fotografato quella speciale finestra aperta sul passato. Quel pagliaio per tre mesi ha dato la possibilità ai bambini e ai giovani di conoscere uno scorcio di memoria collettiva; agli anziani ha restituito ricordi e racconti indelebili della tradizione popolare».
La "Terra Salis", spinta dai salinari, ha deciso di aprire una sottoscrizione per contribuire liberamente alla ricostruzione del Pagliaio. Queste le coordinate:
- Conto Bancoposta: 001001920113 intestato a: Associazione di Cultura e Tradizioni Salinare Terra Salis – Via Duomo sc – 76016 – Margherita di Savoia (BT) – Codice IBAN: IT-56-Y-07601-15700-001001920113
Inoltre è possibile lasciare il proprio contributo presso:
- la sede della "Terra Salis" situata all'interno della Parrocchia del "SS. Salvatore"
- presso i punti di raccolta fondi che saranno allestiti.
«L'associazione ringrazia tutti coloro, e sono tantissimi, che hanno espresso rammarico e solidarietà per quanto accaduto - hanno sottolineato i volontari -. Insieme alle attestazioni di stima e sostegno morale, attraverso i social e i contatti personali, è stata manifestata la volontà e la disponibilità a collaborare fisicamente ed economicamente affinché il pagliaio venga ricostruito, affinché si lanci un chiaro messaggio civile: l'unione delle forze cittadine può superare e contrastare la forza di un atto ignobile, di una bravata, di una ragazzata, comunque lo si voglia definire. L'incendio di quel triste 25 ottobre rischia di mandare in fumo l'idea che valga ancora la pena costruire qualcosa di bello e di buono per il nostro paese. La "Terra Salis" - hanno concluso -, dietro sollecitazione degli stessi cittadini, ha deciso di aprire».