Cronaca
Un albero piantato in memoria di suo figlio Vicenzo
Nel cortile dov'è stato trovato esanime il ragazzo
Margherita - sabato 17 aprile 2021
20.28
Un simbolo affinché non si dimentichi. Un albero, segno della vita, piantato a poca distanza dal punto in cui Vincenzo è stato ritrovato in fin di vita a soli 24 anni nel cortile di casa. Mamma Yu non si arrende. «Voglio trovare la verità sulla morte di mio figlio», ha affermato. Lo ha piantato lei con le sue mani. «Ha lo stesso nome del mio ragazzo - ha continuato -. Chiunque passerà da qui, si ricorderà di lui». La forza di una madre va oltre ogni immaginazione. Non è questa la prima iniziativa in memoria di suo figlio. Nei giorni scorsi la donna ha distribuito a piedi in tutte la attività commerciali della città volantini e locandine donate da un tipografo con la frase: «Giustizia e verità per Vincenzo».
Vincenzo Lovecchio, lo ricordiamo, la sera del 3 febbraio scorso era sceso a buttare l'immondizia all'interno del condominio della sua abitazione alla periferia di Margherita di Savoia. Ed è stata questa l'ultima volta che la famiglia riferisce di averla visto in vita. Poi il buio. Non si sa cosa sia successo. Il corpo esanime era riverso poco più lontano dai bidoni della spazzatura. Secondo la madre, scesa a prestare soccorso, gli occhiali, le ciabatte e il cappello erano troppo distanti dal corpo. La famiglia, assistita dall'avvocato Matteo Perchinunno, ha escluso sin da subito che si sia trattato di un suicidio. La finestra della sua stanza in corrispondenza al cortile era chiusa, così come la porta del terrazzo. Il balcone è distante. Credono in un investimento accidentale. Si attende l'esito dell'autopsia.
Quella sera Vincenzo, soccorso dal personale del 118 di Margherita, è stato trasportato in ospedale. I medici hanno riscontrato una frattura alla gamba. I carabinieri hanno subito interrogato gli abitanti del condominio. La Procura di Foggia ha aperto un'inchiesta. I militari hanno esaminato anche il cellulare personale di Vincenzo ma non sono stati trovati elementi che possano ricondurre a fenomeni di bullismo. Il 24enne era affetto dalla sindrome di Asperger. Frequentava un istituto tecnico a Molfetta. Stava studiando per sostenere un esame di informatica. La sua passione, hanno riferito i genitori, erano i videogames e la condivideva con un gruppo di persone dal quale non è emerso nulla.
Vincenzo Lovecchio, lo ricordiamo, la sera del 3 febbraio scorso era sceso a buttare l'immondizia all'interno del condominio della sua abitazione alla periferia di Margherita di Savoia. Ed è stata questa l'ultima volta che la famiglia riferisce di averla visto in vita. Poi il buio. Non si sa cosa sia successo. Il corpo esanime era riverso poco più lontano dai bidoni della spazzatura. Secondo la madre, scesa a prestare soccorso, gli occhiali, le ciabatte e il cappello erano troppo distanti dal corpo. La famiglia, assistita dall'avvocato Matteo Perchinunno, ha escluso sin da subito che si sia trattato di un suicidio. La finestra della sua stanza in corrispondenza al cortile era chiusa, così come la porta del terrazzo. Il balcone è distante. Credono in un investimento accidentale. Si attende l'esito dell'autopsia.
Quella sera Vincenzo, soccorso dal personale del 118 di Margherita, è stato trasportato in ospedale. I medici hanno riscontrato una frattura alla gamba. I carabinieri hanno subito interrogato gli abitanti del condominio. La Procura di Foggia ha aperto un'inchiesta. I militari hanno esaminato anche il cellulare personale di Vincenzo ma non sono stati trovati elementi che possano ricondurre a fenomeni di bullismo. Il 24enne era affetto dalla sindrome di Asperger. Frequentava un istituto tecnico a Molfetta. Stava studiando per sostenere un esame di informatica. La sua passione, hanno riferito i genitori, erano i videogames e la condivideva con un gruppo di persone dal quale non è emerso nulla.