Territorio
Sotto scorta il giudice Diella
Il magistrato contribuì alla condanna dell'Imam di Andria
Margherita - martedì 20 gennaio 2015
10.19
Tocca anche la città di Margherita di Savoia il primo segnale dell'innalzamento dell'allerta antiterrorismo dopo gli attentati compiuti in Francia e Belgio. Da qualche giorno, ma se ne è avuta notizia solo nelle ultime ore, è finito sotto scorta per decisione della prefettura del capoluogo pugliese il giudice del Tribunale di Bari Antonio Diella, presidente aggiunto della sezione gip-gup, residente proprio nel centro salinaro. Diella, noto in città per essere presidente della Caritas Cittadina, a settembre dello scorso anno ha condannato cinque presunti terroristi islamici e proprio in questi giorni sta scrivendo le motivazioni della sentenza di condanna di primo grado dei presunti componenti di una cellula del terrorismo islamico internazionale attiva ad Andria fino al 2010. Interpellato al telefono dopo l'indiscrezione trapelata in ambienti giudiziari, il giudice ha confermato la notizia. La giunta distrettuale di Bari dell'Anm ha espresso "vicinanza" al giudice. "Siamo solidali con il collega Diella", ha detto la presidente dell'Anm di Bari Concetta Potito, "e con tutti coloro che si impegnano con la loro attività professionale nella tutela dei diritti delle persone, pur nelle difficoltà oggettive del loro lavoro". Gli imputati in quel processo, lo ricordiamo, secondo l'accusa si addestravano in zone impervie dell'Etna per preparare gli adepti agli attacchi, ridevano delle chiese distrutte dal terremoto dell'Aquila, incitavano all'odio nei confronti dell'Occidente e soprattutto degli Stati Uniti, e imparavano a fabbricare esplosivi e a maneggiare armi. I cinque, al termine del processo in abbreviato, sono stati condannati a pene comprese fra 5 anni e 2 mesi e i 3 anni e 4 mesi di reclusione. La pena piu' alta e' stata disposta nei confronti del presunto capo dell'organizzazione, l'Imam tunisino della moschea di Andria, Hosni Hachemi Ben Hassen, alias 'Abu Haronne' di 47 anni, accusato anche di istigazione all'odio razziale (arrestato in Belgio nell'aprile 2013) e ritenuto vicino alle 13 persone arrestate nei giorni scorsi in Belgio.