Salvatore Giannino
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Vita di città

Salvatore Giannino, Margherita di Savoia: “Il mio cammino è amore per la natura”

Notevole la sua attività di guida ambientale escursionistica e di fotografo naturalista

Fare promozione del territorio significa prima di tutto amarlo con tutto se stessi, con la bellezza e le contraddizioni che lo rendono unico e irripetibile. È questo il messaggio che ci ha lasciato Salvatore Giannino attraverso l'intervista che vi proponiamo qui di seguito.
Lei è una guida ambientale e un fotografo naturalista che ama così profondamente la sua terra e che qui svolge la maggior parte della sua attività.
«Dedizione, passione, e direi anche poesia hanno sviluppato in me una consapevolezza, mista a speranza, che mi porta a cercare immagini e condividerle con le persone per regalare momenti, istanti di natura e sensibilizzare alle problematiche che oggi viviamo sul nostro Pianeta Terra. E poi scopri quanto sia utile vivere l'esistenza nella sua semplicità, soprattutto oggi che siamo tutti trascinati dalla frenesia, dal progresso, dai tempi veloci che non lasciano spazio alla parte di più profonda di noi».
10 fotoScatti di Salvatore Giannino
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Ci descrive la sua attività di guida e fotografo a contatto con la Natura e a tutela dell'ambiente?
«Per portare a casa alcuni momenti particolarmente intensi occorre avere una calma interiore, attendere, osservare la natura nel suo estrinsecarsi quotidiano, facendone parte, come fosse (e per me lo è davvero) una bellissima opera cinematografica che non ti stanchi mai di guardare. La sfera che mi interessa maggiormente è l'avifauna selvatica acquatica e gli ambienti paludosi. Alla fotografia naturalistica, che è sempre stata una mia passione, si è poi aggiunta l'attività di Guida Ambientale Escursionistica per l'Associazione "Fare Natura" di Margherita di Savoia, di cui sono Presidente. Sono tante le attività svolte anche con istituti scolastici di ogni ordine e grado. Insegnare il tipo di approccio che si deve avere con la natura, far conoscere la biodiversità e quindi gli organismi viventi che vivono sul nostro territorio mi riempie di stimoli, soprattutto quando i destinatari delle attività sono bambini. Loro hanno voglia di conoscere, sono curiosi e vivono queste esperienza con tutto il proprio essere, con la consapevolezza di vivere in un Pianeta che ha tante cose belle da proteggere. Si può insegnare loro, oltre a non distruggere le bellezze che esistono, anche a dialogare con l'ambiente che li circonda».
Quali emozioni prova nell'immortalare la flora e la fauna presenti nella Riserva Naturale di Margherita di Savoia, visto che appunto si tratta della terra in cui è nato e cresciuto?
«La mia passione di fotografo naturalista nasce proprio dall'amore che provo per la natura, e dal mio passato vissuto con dei nonni che erano cacciatori. Questa esperienza mi ha formato nella conoscenza degli ambienti naturali, ma si è evoluta nello spirito ambientalista e di difesa dell'ambiente che oggi mi rappresenta. Ad un certo punto della mia vita ho cominciato a sviluppare una maggiore consapevolezza e ho aborrito del tutto la pratica della caccia che ho visto praticare per anni nella mia famiglia. Come un fiume che esonda e conquista i suoi spazi ho compreso con grande stupore l'immenso potere che ha una macchina fotografica, a cui ha fatto seguito una grande voglia di studiare, scoprire, fermare momenti di vita selvatica. Margherita di Savoia ha un ecosistema unico, ricco di biodiversità. Il contatto con la natura mi ha sempre donato sensazioni uniche e per questo difficili da spiegare. La riserva naturale delle Saline non è solo una realtà da visitare (come tante altre), non è un luogo lontano da noi e dal nostro modo di vivere, ma è una casa nostra che condividiamo con altre forme di vita».
Cosa pensa dei rifiuti che deturpano l'ambiente naturale? Succede anche a Margherita di Savoia?
«Abbandonare rifiuti lungo le strade e nei siti più disparati è un fenomeno comune in tutta Italia e, purtroppo, Margherita non è esente da tali comportamenti deplorevoli. Che sia un luogo da tutelare o che sia già degradato non fa differenza, nessun luogo viene risparmiato dall'inciviltà dilagante. Margherita di Savoia vive di turismo: balneare, termale, naturalistico, al quale-anche se pochi ne hanno consapevolezza- si aggiunge anche quello esperienziale fatto di storia, ruralità e paesaggio. È proprio il paesaggio il primo biglietto da visita di un territorio, che rappresenta un'identità, frutto delle azioni naturali, umane e delle loro interazioni. È facile dedurre che occorre ancora un cammino di cambiamento culturale, di maggiore consapevolezza del bene naturale ed anche patrimoniale che abbiamo a disposizione. Poi c'è la beffa legata all'inquinamento. Alcune tipologie di rifiuti possono rilasciare sostanze nocive che, penetrando nei terreni, raggiungono le falde acquifere compromettendo la qualità sia dell'ambiente che dell'acqua stessa. Tutto ovviamente ritorna a noi uomini. Aumenta comunque il numero di persone che si approcciano in maniera consapevole all'ambiente, me ne accorgo durante le attività escursionistiche, e questo è un segnale positivo per il futuro».
Durante le recenti escursioni in Salina ha avvistato un fenicottero rosso, e ha riportato l'episodio in un post sui social. Che tipologia di animale è e in cosa differisce da quello rosa, che è diventato il simbolo della città di Margherita di Savoia?
«L'avvistamento del fenicottero ruber in Salina, per quanto possa sembrare meraviglioso per i suoi colori e la bellezza, rappresenta purtroppo l'ennesima conseguenza dell'azione umana che ha costretto, volontariamente o involontariamente, specie animali o vegetali a vivere al di fuori del loro habitat naturale. Sono ormai sempre più frequenti le segnalazioni di specie non autoctone nell'area mediterranea. Il Fenicottero Ruber, una delle sei specie di fenicotteri presenti a mondo, vive principalmente in Mesoamerica e nelle Isole Galapagos. E' un conspecifico del fenicottero rosa anche se, nel corso degli anni, le due specie sono state separate sia per alcuni caratteri morfologici (il colore della livrea), sia per la netta distinzione dei territori occupati. Il fenicottero ruber, nelle aree mediterranee, è uno dei più presenti all'interno degli zoo e nei giardini naturalistici, ed è probabilmente da questi luoghi che proviene. Il suo carattere docile lo porta ad ambientarsi facilmente, al punto tale da riuscire a riprodursi anche in cattività. Si differenzia dal fenicottero rosa (detto anche "Maggiore") presente nell'area mediterranea per il colore della livrea e per le dimensioni. Il rosso è generalmente più piccolo. Le abitudini di vita sono le stesse».
Nell'ultimo periodo si è avuto un aumento di visite nella riserva naturale? Qual è il target di persone che partecipa a tali eventi in natura?
«Fino a qualche anno la partecipazione alle attività escursionistiche, esperienziali o di cammino nella natura era relegato a quelle persone che, indipendentemente dal livello finanziario e culturale, amavano approcciarsi a questi ambienti, ed era appannaggio di una piccola percentuale della popolazione. Poi è arrivato il Covid, che ha cambiato decisamente i comportamenti di tante persone, che oggi rispetto al passato prediligono gli ambienti naturali come meta di vacanza o di breve esperienza da vivere. Oggi si scelgono di più luoghi incontaminati e lontani dal caos cittadino. Anche l'area naturale di Margherita di Savoia, la sua Salina, i suoi arenili, questa meravigliosa terra lambita dal mare rappresenta un luogo in cui rigenerarsi, vivere un'esperienza culturale, storica e paesaggistica, immersi in uno scenario unico. In genere tendo a proporre esperienze che riguardano principalmente le zone umide, unendo in rete più territori (ad esempio Margherita di Savoia e le paludi sipontine con l'Oasi Laguna del Re, simbolo di rinascita ambientale. Il numero di persone che partecipa agli eventi naturalistici è in aumento ogni anno, e attira target diversi in base alle proposte offerte. Dalle famiglie ai giovani, dagli anziani agli studenti di scuole di ogni ordine e grado, o da persone che vivono nella regione e dedicano a queste escursioni il fine settimana. Non mancano però turisti e visitatori provenienti da altre parti d'Italia o dall'estero. Si tratta di persone unite da un obiettivo comune: conoscere e vivere un'esperienza naturale autentica. All'attività escursionistica si aggiunge l'aspetto altrettanto importante dell'educazione ambientale. Tantissimi non conoscono gli equilibri esistenti in tale ambiente e quindi questo rappresenta, per le guide ambientali, un'occasione educativa importante».
Come si immagina la "sua" Margherita di Savoia tra una decina di anni?
«Più che come la immagino, direi come vorrei che fosse. Rispondo perciò da cittadino. Vorrei che diventasse un paese con maggiore coesione sociale, che sia in grado di pianificare e programmare un futuro più sostenibile, che sappia migliorare e sostenere un cambiamento definendo bene i suoi fattori di attrattività per sviluppare un'offerta territoriale efficace. Mi auguro inoltre che sia eliminata ogni forma di barriera di impedimento per l'accesso e l'osservazione del mare. Infine, che la storia, le tradizioni di questa città possano emergere attraverso una riqualificazione dei beni e siti culturali, e che i giovani possano credere nelle potenzialità del territorio, conoscendolo meglio e avendo il coraggio di investire in esso. Spero possa aumentare, con il tempo, la consapevolezza di vivere in un territorio unico, e che come tale va protetto e salvaguardato. Dobbiamo smetterla di affermare che Margherita è un paese dalle grandi potenzialità ma non le sappiamo sfruttare. E' ora di invertire il trend. Come? Lavorando alla costruzione di una comunità unita e di una cittadinanza attiva. Certo è un percorso non facile, ma vale la pena provarci per migliorare ancora».
Le va di suggerirci una riflessione sulle potenzialità e contraddizioni di Margherita di Savoia?
«La Città delle Saline ha davanti a sé ampi spazi di crescita per poter svolgere un ruolo di primo piano nella nostra bella Puglia. È un paese baciato dalla fortuna che, con il suo mare, le risorse naturali della Salina, la Valle dell'Ofanto, la posizione geografica, la capacità di molti cittadini di poter contribuire attivamente allo sviluppo e al cambiamento trova nell'incapacità di essere coesi un forte limite alla possibilità di diventare più forti e competitivi. Si cerca sempre nella politica la chiave della porta per aprire, senza renderci conto che quella stessa chiave è nella tasca di ciascuno di noi».
  • Ambiente
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