Piccioni
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Vita di città

Salute pubblica, vietato dare da mangiare ai piccioni in città

Contro la proliferazione di malattie dannose per i cittadini

Il notevole incremento della popolazione di piccioni allo stato libero nel territorio urbano ha assunto proporzioni tali da costituire motivo di rischio igienico sanitario e di possibile pericolo di danni ad edifici pubblici o privati a causa degli accumuli di guano. Il sovraffollamento di tale specie, che ha indotto l'amministrazione comunale sin dal suo insediamento a studiare possibili soluzioni, è motivo di preoccupazione a causa della conseguente presenza di materiali fecali ad alta concentrazione di forme batteriche, come ad esempio la salmonella, e per questo potenziale causa di pericolo per la salute delle persone. A favorire l'incremento della popolazione dei volatili è l'abitudine a lasciare a loro disposizione, consapevolmente o meno, alimenti come granaglie e avanzi di cibo, che possono essere veicolo per la diffusione di altre specie animali nocivi come topi e blatte.

L'amministrazione comunale pertanto ha ravvisato la necessità di assumere misure atte a contenere la diffusione di colombi e piccioni in ambito urbano e a contrastare la diffusione di specie dannose come roditori o insetti molesti: con l'ordinanza n. 140 del 16 settembre 2019, firmata dal Sindaco di Margherita di Savoia avv. Bernardo Lodispoto, è fatto divieto a chiunque, in tutta la zona urbana della città, di somministrare cibo ai piccioni e ad altri volatili selvatici e di gettare al suolo sia pubblico che privato granaglie, sostanze di scarto ed avanzi alimentari. Inoltre è fatto obbligo ai proprietari di immobili situati in ambito urbano ed esposti alla nidificazione e allo stazionamento dei volatili di provvedere alla pulizia delle aree private sottostanti i fabbricati eliminando guano ed eventuali uccelli morti e di schermare, ove necessario, le aperture di soffitte o solai onde prevenire l'accesso ai piccioni.

Ai proprietari di immobili situati in area urbana è inoltre fatto obbligo di provvedere, a propria cura e spese, nel più breve tempo possibile alla pulizia periodica dei locali, dei balconi o di qualsiasi anfratto ove i volatili abbiano nidificato. La mancata osservanza di quanto esposto comporterà una sanzione pecuniaria da 25,00 a 500,00 euro.

«Questa ordinanza dichiara il Sindaco Lodispoto fa seguito alla relazione del dirigente medico della ASL BAT dott. Emidio Perrone che, con grande tempestività, è stata recepita dall'assessore all'ambiente Grazia Galiotta per prevenire il rischio di diffusione di malattie infettive legate agli accumuli di guano o al proliferare di ratti ed altre specie animali dannose: purtroppo questo rischio è alimentato dalla cattiva abitudine di gettare in modo incontrollato avanzi di cibo o semi, che attirano la presenza di uccelli, roditori e quant'altro. L'amministrazione comunale ha l'obbligo di tutelare la salute pubblica e di sanzionare eventuali comportamenti difformi e potrà agire in autotutela tramite interventi sostitutivi con rivalsa delle spese sostenute dagli obbligati. Confido nella comprensione e nella collaborazione dei cittadini affinché non si renda necessaria l'adozione di sanzioni ed auspico che tutti vogliano collaborare con comportamenti virtuosi onde prevenire il diffondersi di situazioni di pericolo».
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