Territorio
Salina in mano ai francesi, Quarta: «Una resa economica, culturale e politica senza precedenti»
Il segretario PD: «Serve unità»
Margherita - mercoledì 28 agosto 2019
9.34
Nota stampa del segretario del Partito Democratico Emanuele Quarta
È di pochi giorni fa l'annuncio del passaggio in mani straniere di un asset fondamentale per il nostro territorio, il più grosso impianto europeo di estrazione del sale passa alla multinazionale Salins che si è aggiudicata per 5,4 milioni la gara lanciata da Mps con cui ha ceduto crediti per 16,7 milioni erogati a Salapia-Atisale.
A garanzia dei crediti furono rilasciate nel 2011 fidejussioni e pegni sul 100% delle azioni Atisale e del 77,44% di azioni Salapia. Escutendo le garanzie, Salins ha acquisito il controllo delle due società e rilevando i crediti messi sul mercato da Mps perché legati ad azioni delle due società
(fonte Sole 24 Ore).
Come Partito Democratico locale avevamo lanciato l'allarme su più tavoli istituzionali perché ritenevamo e riteniamo fondamentale e strategico il sistema Salina di Margherita di Savoia, avendo inoltre rilevato che alla gara indetta da Mps aveva partecipato l'italiana Salapia insieme ad imprenditori locali ed R&F srl con una offerta simile a quella francese e che difatti l'Istituto bancario decise di interrompere le trattative unilateralmente e vendere a terzi il suo credito complessivo, senza offrirlo alla debitrice.
In questi mesi i nostri appelli alla condivisione di informazioni e alla costituzione di un tavolo istituzionale comune a garanzia dei lavoratori e della Impresa Italiana sono rimasti inascoltati.
Alcuni ne hanno approfittato per imbonirsi i potenti "assenti ingiustificati" regionali o i manager della multinazionale Francese con dichiarazione imbarazzanti.
Per quello che ci compete abbiamo attivato a tutela della struttura societaria (Concessionaria), del personale, dei livelli occupazionali e degli equilibri economici locali di questo territorio il consigliere regionale Ruggiero Mennea il quale si è fatto promotore di convocare per la seconda volta una commissione regionale specifica sul tema "Salina" che si terrà a settembre a seguito del suo rinvio di luglio.
Auspichiamo la partecipazione di tutte le forze politiche regionali e nazionali, affinché il nuovo assetto societario che si andrà a definire si renda disponibile dal giorno dopo a discutere con le organizzazioni sindacali, la RSU e le istituzioni politiche dei temi strategici per il futuro dell'azienda e del territorio a partire dall'ammodernamento e messa in sicurezza degli impianti fino ad arrivare alla garanzia e alla salvaguardia dei livelli occupazionali perché a rischio non c'è solo il futuro di chi in atisale ci lavora, ma l'intera economia di questo paese. Chi vuole difendere la nostra comunità lo faccia con atti concludenti e non solo a parole.
Emanuele Quarta
Segretario PD MdS
È di pochi giorni fa l'annuncio del passaggio in mani straniere di un asset fondamentale per il nostro territorio, il più grosso impianto europeo di estrazione del sale passa alla multinazionale Salins che si è aggiudicata per 5,4 milioni la gara lanciata da Mps con cui ha ceduto crediti per 16,7 milioni erogati a Salapia-Atisale.
A garanzia dei crediti furono rilasciate nel 2011 fidejussioni e pegni sul 100% delle azioni Atisale e del 77,44% di azioni Salapia. Escutendo le garanzie, Salins ha acquisito il controllo delle due società e rilevando i crediti messi sul mercato da Mps perché legati ad azioni delle due società
(fonte Sole 24 Ore).
Come Partito Democratico locale avevamo lanciato l'allarme su più tavoli istituzionali perché ritenevamo e riteniamo fondamentale e strategico il sistema Salina di Margherita di Savoia, avendo inoltre rilevato che alla gara indetta da Mps aveva partecipato l'italiana Salapia insieme ad imprenditori locali ed R&F srl con una offerta simile a quella francese e che difatti l'Istituto bancario decise di interrompere le trattative unilateralmente e vendere a terzi il suo credito complessivo, senza offrirlo alla debitrice.
In questi mesi i nostri appelli alla condivisione di informazioni e alla costituzione di un tavolo istituzionale comune a garanzia dei lavoratori e della Impresa Italiana sono rimasti inascoltati.
Alcuni ne hanno approfittato per imbonirsi i potenti "assenti ingiustificati" regionali o i manager della multinazionale Francese con dichiarazione imbarazzanti.
Per quello che ci compete abbiamo attivato a tutela della struttura societaria (Concessionaria), del personale, dei livelli occupazionali e degli equilibri economici locali di questo territorio il consigliere regionale Ruggiero Mennea il quale si è fatto promotore di convocare per la seconda volta una commissione regionale specifica sul tema "Salina" che si terrà a settembre a seguito del suo rinvio di luglio.
Auspichiamo la partecipazione di tutte le forze politiche regionali e nazionali, affinché il nuovo assetto societario che si andrà a definire si renda disponibile dal giorno dopo a discutere con le organizzazioni sindacali, la RSU e le istituzioni politiche dei temi strategici per il futuro dell'azienda e del territorio a partire dall'ammodernamento e messa in sicurezza degli impianti fino ad arrivare alla garanzia e alla salvaguardia dei livelli occupazionali perché a rischio non c'è solo il futuro di chi in atisale ci lavora, ma l'intera economia di questo paese. Chi vuole difendere la nostra comunità lo faccia con atti concludenti e non solo a parole.
Emanuele Quarta
Segretario PD MdS