Attualità
Riforma Concessioni: cosa cambierà dal 2024 anche a Margherita di Savoia
Sulle spiagge italiane sta per arrivare una vera e propria rivoluzione
Italia - domenica 3 luglio 2022
15.47
Manca un anno circa, e poi anche sulle spiagge italiane approderà la riforma delle concessioni. Da tempo l'Unione Europea chiede all'Italia di affidare a libera gara le concessioni demaniali, pena sanzioni salate al nostro Paese per violazione della legge sulla concorrenza.
Un disegno di legge approvato di recente stabilisce che le concessioni in essere avranno efficacia fino al 31 dicembre 2023, dopo di che verranno predisposti dei bandi di gara. Entro fine anno il Governo dovrà redigere un decreto per spiegare le modalità esatte in cui il settore sarà aperto alla libera concorrenza.
I punti salienti della Riforma
La riforma sulle concessioni è fatta per adeguarsi alla direttiva Bolkestein, il cui obiettivo è dire "basta" alle posizioni dominanti e di rendita, durate anche 90 anni, di alcuni attuali gestori. Le gare dovranno avere respiro europeo, quindi-ad esempio- una multinazionale tedesca potrebbe aggiudicarsi la gestione di un lido sulla riviera romagnola.
Non ci saranno più proroghe automatiche, come è successo sino ad oggi, delle concessioni balneari, che non potranno durare più del tempo necessario a "garantire l'ammortamento e l'equa remunerazione degli investimenti".
Gli indennizzi ai vecchi gestori, calcolati in base al valore dei beni, all'avviamento commerciale e ad altri fattori minori, saranno comunque a carico del concessionario che subentra nella gestione.
Saranno quindi riformati i canoni annui che i nuovi gestori dovranno pagare, e che finora in molti casi sono stati molto bassi, a volte quasi irrisori. I nuovi canoni dovranno tenere conto "del pregio naturale e dell'effettiva redditività delle aree demaniali da affidare in concessione". Inoltre, una quota dei canoni riscossi verrà utilizzata per la difesa delle coste e per migliorare la fruibilità delle aree libere.
Nell'ambito delle nuove concessioni, i lotti di spiaggia potranno essere frazionati per favorire l'accesso delle microimprese e delle associazioni di volontari e religiose. Potrà essere fissato un numero massimo di concessioni di cui un operatore può essere titolare.
I varchi di libero accesso alla battigia dovranno essere sempre garantiti. Così come si dovrà garantire l'accessibilità ai disabili, anche con l'ausilio di strutture amovibili che abbiano il minimo impatto possibile sul paesaggio. Basta quindi muretti, staccionate, reti e accessi chiusi. Tutti devono poter accedere al mare, senza alcun impedimento.
Un disegno di legge approvato di recente stabilisce che le concessioni in essere avranno efficacia fino al 31 dicembre 2023, dopo di che verranno predisposti dei bandi di gara. Entro fine anno il Governo dovrà redigere un decreto per spiegare le modalità esatte in cui il settore sarà aperto alla libera concorrenza.
I punti salienti della Riforma
La riforma sulle concessioni è fatta per adeguarsi alla direttiva Bolkestein, il cui obiettivo è dire "basta" alle posizioni dominanti e di rendita, durate anche 90 anni, di alcuni attuali gestori. Le gare dovranno avere respiro europeo, quindi-ad esempio- una multinazionale tedesca potrebbe aggiudicarsi la gestione di un lido sulla riviera romagnola.
Non ci saranno più proroghe automatiche, come è successo sino ad oggi, delle concessioni balneari, che non potranno durare più del tempo necessario a "garantire l'ammortamento e l'equa remunerazione degli investimenti".
Gli indennizzi ai vecchi gestori, calcolati in base al valore dei beni, all'avviamento commerciale e ad altri fattori minori, saranno comunque a carico del concessionario che subentra nella gestione.
Saranno quindi riformati i canoni annui che i nuovi gestori dovranno pagare, e che finora in molti casi sono stati molto bassi, a volte quasi irrisori. I nuovi canoni dovranno tenere conto "del pregio naturale e dell'effettiva redditività delle aree demaniali da affidare in concessione". Inoltre, una quota dei canoni riscossi verrà utilizzata per la difesa delle coste e per migliorare la fruibilità delle aree libere.
Nell'ambito delle nuove concessioni, i lotti di spiaggia potranno essere frazionati per favorire l'accesso delle microimprese e delle associazioni di volontari e religiose. Potrà essere fissato un numero massimo di concessioni di cui un operatore può essere titolare.
I varchi di libero accesso alla battigia dovranno essere sempre garantiti. Così come si dovrà garantire l'accessibilità ai disabili, anche con l'ausilio di strutture amovibili che abbiano il minimo impatto possibile sul paesaggio. Basta quindi muretti, staccionate, reti e accessi chiusi. Tutti devono poter accedere al mare, senza alcun impedimento.