Territorio
Regione Puglia, approvato il Reddito di Dignità
Rivolto ai cittadini in condizioni di disagio economico e sociale
Puglia - mercoledì 11 novembre 2015
Ieri è stata una giornata storica per la Regione Puglia. Il Presidente Michele Emiliano ha firmato una delibera che realizza il ReD (Reddito di Dignità), un contributo economico sino a 600 euro al mese, per massimo un anno, a disposizione di 60 mila pugliesi finiti sotto la soglia di poverta', in cambio di percorsi di formazione e lavori socialmente utili.
Il Reddito di Dignità regionale è una misura di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale che si caratterizza per l'universalità, per il riferimento alle risorse economiche familiari e per la previsione di un percorso di attivazione economica e sociale dei beneficiari. E si pongono anche le basi per la costruzione e il rafforzamento di un sistema integrato di servizi e interventi che mirano a rispondere alle domande e ai bisogni dei cittadini pugliesi in condizioni di disagio economico e sociale.
Il trasferimento economico è quantificato fino all'importo massimo di 600 euro mensili per una famiglia di 5 componenti, che varia al variare della composizione familiare (in base alla scala di equivalenza ISEE) ma, in una prima fase, non varia al variare del reddito disponibile; successivamente tale importo potrà essere rideterminato e commisurato alla differenza tra la soglia massima e il reddito disponibile familiare.
La realizzazione della Misura "Reddito di Dignità" avrà una forte regia regionale e sarà gestita da equipe multiprofessionali nei territori. Le caratteristiche dell'intervento e la dimensioni delle risorse che saranno attivate consentono di stimare un impatto significativo in termini di contrasto alla povertà. Il Reddito di Dignità, già dal primo anno di applicazione, potrà raggiungere circa 60.000 individui a fronte di circa 320.000 individui poveri residenti in Puglia.
Il Reddito di Dignità regionale è una misura di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale che si caratterizza per l'universalità, per il riferimento alle risorse economiche familiari e per la previsione di un percorso di attivazione economica e sociale dei beneficiari. E si pongono anche le basi per la costruzione e il rafforzamento di un sistema integrato di servizi e interventi che mirano a rispondere alle domande e ai bisogni dei cittadini pugliesi in condizioni di disagio economico e sociale.
Il trasferimento economico è quantificato fino all'importo massimo di 600 euro mensili per una famiglia di 5 componenti, che varia al variare della composizione familiare (in base alla scala di equivalenza ISEE) ma, in una prima fase, non varia al variare del reddito disponibile; successivamente tale importo potrà essere rideterminato e commisurato alla differenza tra la soglia massima e il reddito disponibile familiare.
La realizzazione della Misura "Reddito di Dignità" avrà una forte regia regionale e sarà gestita da equipe multiprofessionali nei territori. Le caratteristiche dell'intervento e la dimensioni delle risorse che saranno attivate consentono di stimare un impatto significativo in termini di contrasto alla povertà. Il Reddito di Dignità, già dal primo anno di applicazione, potrà raggiungere circa 60.000 individui a fronte di circa 320.000 individui poveri residenti in Puglia.