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PSR, Coldiretti: «In Puglia si rischia di perdere 304 milioni inutilizzati»

Le preoccupazioni di Coldiretti

Sono stati centrati i primi 2 slot temporali a cui è stata condizionata la deroga dell'UE concessa nell'aprile scorso, un primo segnale concreto di discontinuità dopo anni di tempesta perfetta che ha ingessato la spesa dei fondi dello sviluppo rurale, ma è solo l'inizio perché la Puglia resta a rischio disimpegno per 304 milioni di euro da spendere entro il 31 dicembre 2021. È quanto afferma Coldiretti Puglia, in merito allo stato di avanzamento del PSR Puglia 2014-2020, considerato che ci saranno da spendere nel biennio 2020 – 2022 ulteriori 543 milioni di euro di fondi della Next generation EU e del quadro permanente finanziario.

Se da un lato è stato speso oltre il 90% delle risorse destinate alle misure agro-climatico-ambientali, agricoltura biologica e biodiversità, la performance, invece, è stata molto negativa – stigmatizza Coldiretti Puglia - per l'ingresso dei giovani in agricoltura, dove è stato speso solo il 4,6% delle risorse disponibili e a favore degli investimenti per aumentare la competitività delle imprese agricole, per cui è stato speso solo il 30% dei fondi.

"Serve l'impegno concreto di tutti per accelerare gli iter procedurali e le domande di pagamento, perché restituire anche un solo euro a Bruxelles sarebbe inaccettabile, così come per far arrivare concretamente i 543 milioni di euro del biennio 2020-2022 alle imprese agricole e ai giovani che sognano di lavorare in agricoltura la condizione essenziale è che siano predisposti bandi snelli e sia sburocratizzato l'iter che ha bloccato il PSR ancora in corso", dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

Ad oggi risultano spesi 736 milioni di euro rispetto alla dotazione complessiva di 1,6 miliardi di euro, con la burocrazia e gli errori di programmazione che hanno rubato negli anni scorsi tempo e risorse al lavoro e agli investimenti delle aziende agricole e ha impedito con le inefficienze l'avvio di nuove attività e l'ingresso dell'80% dei giovani nell'attività di impresa, a causa del significativo contenzioso in tribunale amministrativo che aveva spinto l'Amministrazione regionale pugliese ad un approccio prudente che, però, ha avuto inevitabili ripercussioni sull'avanzamento della spesa.

"Anche questa volta, come sempre, offriremo il massimo della collaborazione per individuare le soluzioni più appropriate – aggiunge il presidente Muraglia - per uscire da una situazione preoccupante, ma ancora noi crediamo sia recuperabile. Il rischio di non utilizzare le risorse va assolutamente scongiurato, soprattutto oggi alla luce della sofferenze che la filiera agroalimentare sta vivendo in questa lunga contingenza pandemica", conclude il presidente Muraglia.

La Puglia ha speso solo il 45,5% delle risorse del PSR Puglia – aggiunge Coldiretti Puglia – con un livello di spesa di molto inferiore alla media nazionale che si attesta su oltre il 61%.

Per Coldiretti Puglia è essenziale procedere con tutte le verifiche utili per spendere le risorse in modo fluido e senza ulteriori intoppi, scongiurando di far perdere ulteriori risorse vitali all'agricoltura pugliese e soprattutto competitività alle imprese agricole della Puglia, con il fallimento sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato a finanziare solo il 20% delle domande presentate dai giovani under 40.

Una sconfitta per le speranze di tanti giovani, ma anche per il Paese che – sostiene la Coldiretti regionale – perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l'occupazione e la sostenibilità ambientale soprattutto nel Mezzogiorno dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani.

Dall'analisi dei dati sullo stato di attuazione del Psr Puglia 2014-2020 emergono forti criticità, perché la Regione Puglia è tra le regioni italiane che dispone di maggiori risorse PSR – conclude Coldiretti Puglia - ed è l'ultima nella spesa delle risorse pubbliche.
  • coldiretti puglia
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