Pista di pattinaggio da punto d'incontro a discarica

Punto d'incontro e di feste fra amici, oggi si presenta come uno spettro e della sicurezza non c'è neanche l'ombra. Chiusa circa 13 anni fa, in seguito alla decisione dell'amministrazione di quegli anni guidata da Salvatore Camporeale di togliere la concessione alla cooperativa aggiudicatrice, non è stata più riaperta perché nessuno dei vertici che si sono succeduti hanno voluto appaltare l'impianto comunale. La pista di pattinaggio è impressa nella mente dei salinari, anche dei più giovani, ma ora è solo un campo in cemento, fra la villa e la biblioteca, che ormai non è più nulla di ciò che era un tempo. È dell'ex sindaco di Margherita di Savoia, Gabriella Carlucci, il tentativo di ripristinare la struttura, assegnando l'appalto a una ditta, ma di quei lavori rimangono solo le fondamenta, che avrebbero dovuto reggere una copertura fotovoltaica, e un cartello fuori al cancello.

Sono stati presentati alcuni progetti per riqualificare l'area ma finora il punto si presenta come una discarica a cielo aperto. Basta affacciarsi fra le sbarre della recinzione che sta cadendo sul marciapiede per vedere lattine, bottiglie, taniche e roba vecchie fra gli alberi incurati. Dove al centro c'era una pista per pattinare adesso c'è un cumulo di erbacce e pezzi di ferro. Basti pensare che la retina di recinzione in alcune parti è stata rotta per buttare le buste d'immondizia e nella parte confinante con la biblioteca l'inciviltà ha raggiunto il culmine con materiale bruciato e abbandonato. Addirittura ci sono dei fondi di 90 mila euro erogati dall'Istituto per il credito sportivo, ma si è deciso di non investirli nella pista di pattinaggio probabilmente perché ritenuta poco funzionale, di certo c'è che un'area comunale sta morendo su se stessa.