Vita di città
Piazza della Repubblica devastata dai vandali
Area da riqualificare per gli abitanti di via Barletta a Margherita
Margherita - mercoledì 22 aprile 2015
12.30
Una luogo spettrale. Così si presenta agli occhi della cittadinanza piazza della Repubblica, punto di incontro dei più giovani che abitano la zona di via Barletta. Lo scenario non è certo da cartolina. Lo scempio provocato dalla mano degli incivili è sotto gli occhi di tutti. Rifiuti di ogni genere occupano la piazza: lattine, bottiglie in plastica o in vetro, pacchetti di sigarette. Non solo. L'inciviltà la fa da padrone anche sul monumento raffigurante una montagna di sale, posto quasi al centro della piazza, diventato ormai un pratico punto su cui scrivere frasi che mettono in evidenza i sentimenti di qualche passate, come «Auguri Valeria», o dediche amorose. Ai piedi della montagna, prima del muretto in pietra, c'è un piccolo canale che circonda l'opera, in quel punto qualcuno ha pensato di colmare il vuoto con dell'immondizia. Lo scempio non finisce qui. Le panchine, ormai, sono solo un felice ricordo, perché da tempo ci sono soltanto i due piedi in ferro che reggevano delle tavole in legno. Posta a perenne memoria c'è soltanto una panchina. Il verde, normalmente, è il fiore all'occhiello di una piazza, ma non di piazza Repubblica. Le aiuole hanno assunto le sembianze di una pattumiera a cielo aperto. Le palme non vedono la mano di un giardiniere da tempo immemore, senza dimenticare la vegetazione spontanea che è l'unica traccia di verde presente, oltre a qualche pianta esotica forse piantata dagli abitanti del quartiere. Sul muretto che segna il confine della piazza, fra le carte e le vaschette, è stata piantata dell'erbetta rampicante che avrebbe fatto un bel effetto se fosse stata curata. Il capitolo sicurezza è il più scottante. I tombini sono scoperti o chiusi da dei pezzi di legno marcio. Sulla pavimentazione spuntano dei perni che sono un facile punto di inciampo. Dal muretto in pietra esce un cavo elettrico scoperto che non rappresenta il massimo della sicurezza. I paletti su cui erano appesi i cestini dei rifiuti sono rimasti piantati nella pavimentazione senza alcuna utilità. I tubi dell'impianto di irrigazione sono penzolanti. Le lamentele, soprattutto dei giovani, sono molte, perché in questo modo "i salinari sono stati privati della funzionalità di un luogo pubblico a causa dell'inciviltà degli stessi abitanti e dell'incuranza degli addetti ai lavori".