Scuola e Lavoro
Pasqua anche per i lavoratori, è sciopero
Negozi chiusi anche a "Pasquetta"
Margherita - domenica 16 aprile 2017
0.16 Comunicato Stampa
Una battaglia lunga quindici anni quella combattuta contro le aperture domenicali e festive degli ipermercati. Una battaglia con al suo interno tantissimi, enormi interessi economici ed intrecci politici che molto spesso hanno inglobato, annullandola ed assoggettandola, la volontà di chi avrebbe dovuto portare avanti battaglie a difesa del piccolo commercio e della salvaguardia del riposo domenicale e festivo. Dall'altra parte, sicuramente dall'altra parte, alcune associazioni di categoria tra le quali UNIMPRESA che, in particolare grazie all'azione delle sue strutture della provincia Bat, e da qualche tempo, dopo il cambio di guardia, anche di Bari, si è sempre posta nella condizione opposta rispetto a chi utilizzava anche l'argomento delle aperture festive per finalità programmate. Accanto ad UNIMPRESA la costituzione di Comitati rappresentativi in Puglia, in primis a Bari "La Domenica Non Si Tocca", ad Andria "Quasi Mai Di Domenica" e poi il "Comitato Dipendenti Settore Commercio", il "Co.di.Com." Puglia ed altri.
A distanza di tanti anni, dopo gli enormi danni creati dall'aver trasformato quella che era la deroga alla chiusura obbligatoria festiva degli ipermercati in una regola che ha fatto saltare qualunque limite in termini di orario e di aperture si torna a discutere dello scottante argomento. La verifica è alla portata di tutti e non serve molto per certificare il fallimento di una sperimentazione tanto lunga che ha portato alla deriva e alla morte milioni di piccole e piccolissime imprese con un'ancora di salvataggio per gli ipermercati e centri commerciali che senza quelle aperture totali, in ogni domenica e festivi, si sono salvati. Senza le aperture domenicali e festive si stima che almeno il 70% degli ipermercati avrebbe già chiuso.
Per le prossime, imminenti festività pasquali e pasquetta anche in Puglia le Organizzazioni Sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil stanno in queste ore ribadendo la loro contrarietà alle aperture dei negozi in prossimità delle festività religiose, chiedendo il rispetto dei valori per le persone. Pertanto è stato proclamato a livello regionale, uno sciopero per l'intero turno di lavoro nelle giornate del 16 e 17 aprile proprio in concomitanza delle Festività di Pasqua e Pasquetta 2017. Stessa battaglia a difesa del diritto al riposo festivo si sta combattendo a Firenze ed in altre città italiane dove si è unita anche la voce dell'Usb (Unione sindacale di base).
Uno sciopero contro le "liberalizzazioni selvagge" che ancora non vede però in campo quelle organizzazioni "storiche" che non hanno mai assunto posizioni chiare ed univoche sul delicato argomento. UNIMPRESA ha formalmente comunicato che nelle giornate di Pasqua e di Pasquetta i negozi di vicinato nei comuni della Provincia Barletta – Andria – Trani, tranne che per poche ore alcuni esercizi di beni di consumo di prima necessità la mattina del lunedì dell'Angelo, e tutti i mercati che si svolgono in tale territorio resteranno chiusi. Il Presidente Savino Montaruli ha infine ricordato che nell'ambito della normativa regionale, recentemente implementata con gli strumenti di programmazione e di valorizzazione commerciale, vengono reintrodotti elementi di rimodulazione della programmazione delle giornate di apertura dei negozi ed ipermercati e di orari. "I comuni distratti e dormienti ne prendano atto e assumano le decisioni coraggiose che hanno sempre ritardato e rimandato per non compromettere equilibri ormai diventati fragili e non più sostenibili" – ha concluso il Presidente UNIBAT.
A distanza di tanti anni, dopo gli enormi danni creati dall'aver trasformato quella che era la deroga alla chiusura obbligatoria festiva degli ipermercati in una regola che ha fatto saltare qualunque limite in termini di orario e di aperture si torna a discutere dello scottante argomento. La verifica è alla portata di tutti e non serve molto per certificare il fallimento di una sperimentazione tanto lunga che ha portato alla deriva e alla morte milioni di piccole e piccolissime imprese con un'ancora di salvataggio per gli ipermercati e centri commerciali che senza quelle aperture totali, in ogni domenica e festivi, si sono salvati. Senza le aperture domenicali e festive si stima che almeno il 70% degli ipermercati avrebbe già chiuso.
Per le prossime, imminenti festività pasquali e pasquetta anche in Puglia le Organizzazioni Sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil stanno in queste ore ribadendo la loro contrarietà alle aperture dei negozi in prossimità delle festività religiose, chiedendo il rispetto dei valori per le persone. Pertanto è stato proclamato a livello regionale, uno sciopero per l'intero turno di lavoro nelle giornate del 16 e 17 aprile proprio in concomitanza delle Festività di Pasqua e Pasquetta 2017. Stessa battaglia a difesa del diritto al riposo festivo si sta combattendo a Firenze ed in altre città italiane dove si è unita anche la voce dell'Usb (Unione sindacale di base).
Uno sciopero contro le "liberalizzazioni selvagge" che ancora non vede però in campo quelle organizzazioni "storiche" che non hanno mai assunto posizioni chiare ed univoche sul delicato argomento. UNIMPRESA ha formalmente comunicato che nelle giornate di Pasqua e di Pasquetta i negozi di vicinato nei comuni della Provincia Barletta – Andria – Trani, tranne che per poche ore alcuni esercizi di beni di consumo di prima necessità la mattina del lunedì dell'Angelo, e tutti i mercati che si svolgono in tale territorio resteranno chiusi. Il Presidente Savino Montaruli ha infine ricordato che nell'ambito della normativa regionale, recentemente implementata con gli strumenti di programmazione e di valorizzazione commerciale, vengono reintrodotti elementi di rimodulazione della programmazione delle giornate di apertura dei negozi ed ipermercati e di orari. "I comuni distratti e dormienti ne prendano atto e assumano le decisioni coraggiose che hanno sempre ritardato e rimandato per non compromettere equilibri ormai diventati fragili e non più sostenibili" – ha concluso il Presidente UNIBAT.