Cronaca
"Operazione Salus", sventata organizzazione dello spaccio di droga a Margherita di Savoia
In manette sei persone per traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti
Margherita - martedì 5 marzo 2019
12.42
I carabinieri a Margherita di Savoia hanno arrestato sei persone nell'ambito dell'"Operazione Salus" condotta dai militari del comando provinciale di Foggia sul territorio. In manette, in esecuzione di risonanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Foggia, sono finiti Cosimo Damiano Valentino 53 anni, Antonio Citoli 32 anni, Giovanni Cassanelli 48 anni, Giuseppe Valentino 28 anni e Francesco Valentino 49 anni. Nei confronti di Giuseppe Marrano, 36 anni, il giudice ha disposto gli arresti domiciliari. Si tratta di volti già noti alle forze dell'ordine. Il divieto di dimorare nel comune di Margherita di Savoia è stato emesso nei confronti di Daniela Pici, 46 anni, moglie di Cosimo Damiano Valentino. Per loro l'accusa è di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
A fare partire le indagini sono stati i tentati omicidi di Cosimo Damiano e Giuseppe Valentino avvenuti il 5 giugno del 2017. Per gli investigatori è stato chiaro sin da subito che il movente fosse da ricondurre al traffico di sostanze stupefacenti gestito a Margherita di Savoia, particolarmente attivo durante il periodo estivo. La lente d'ingrandimento degli investigatori si è focalizzata sul comune ofantino quando le immagini di telecamere nascoste hanno rivelato ai carabinieri una fitta rete di spaccio di varie sostanze stupefacenti, come marijuana, hashish e cocaina. La merce partiva dell'abitazione di Cosimo Damiano Valentino, che era un po' la base delle operazioni. Infatti il compito di custodire la droga e distribuirla poi giornalmente ai pusher era affidato alla moglie di Valentino, Daniele Pici. Lo smercio avveniva nei luoghi dove già in passato i carabinieri hanno effettuato degli arresti per gli stessi reati: via Fornello, via Garibaldi, Lungomare Cristoforo Colombo, il belvedere della Portuale e via Mongelli.
Il procedimento era sempre lo stesso. Gli spacciatori muniti di biciclette, così da confondersi fra i turisti, prelevavano la droga divisa in dosi dell'appartamento di Valentino e lo nascondevano sul belvedere, in parte dietro a un'impalcatura vicina e il restante sotto la sabbia. Per i clienti più fidati, invece, lo spaccio avveniva direttamente alla fonte. Dalle indagini è emerso che i pusher hanno anche consegnato droga a un gruppo di ragazzi direttamente in spiaggia. Durante l'operazione, chiamata "Salus" per indicare lo stato di salute della comunità minacciato dai malfattori, sono stati ritrovati e sequestrati oltre 106 grammi di cocaina pari a 530 dosi, 670 grammi circa di hashish pari a 5300 dosi e 136 di marijuana pari a 800 dosi, per un valore totale di vendita al dettaglio di circa 15mila euro.
A fare partire le indagini sono stati i tentati omicidi di Cosimo Damiano e Giuseppe Valentino avvenuti il 5 giugno del 2017. Per gli investigatori è stato chiaro sin da subito che il movente fosse da ricondurre al traffico di sostanze stupefacenti gestito a Margherita di Savoia, particolarmente attivo durante il periodo estivo. La lente d'ingrandimento degli investigatori si è focalizzata sul comune ofantino quando le immagini di telecamere nascoste hanno rivelato ai carabinieri una fitta rete di spaccio di varie sostanze stupefacenti, come marijuana, hashish e cocaina. La merce partiva dell'abitazione di Cosimo Damiano Valentino, che era un po' la base delle operazioni. Infatti il compito di custodire la droga e distribuirla poi giornalmente ai pusher era affidato alla moglie di Valentino, Daniele Pici. Lo smercio avveniva nei luoghi dove già in passato i carabinieri hanno effettuato degli arresti per gli stessi reati: via Fornello, via Garibaldi, Lungomare Cristoforo Colombo, il belvedere della Portuale e via Mongelli.
Il procedimento era sempre lo stesso. Gli spacciatori muniti di biciclette, così da confondersi fra i turisti, prelevavano la droga divisa in dosi dell'appartamento di Valentino e lo nascondevano sul belvedere, in parte dietro a un'impalcatura vicina e il restante sotto la sabbia. Per i clienti più fidati, invece, lo spaccio avveniva direttamente alla fonte. Dalle indagini è emerso che i pusher hanno anche consegnato droga a un gruppo di ragazzi direttamente in spiaggia. Durante l'operazione, chiamata "Salus" per indicare lo stato di salute della comunità minacciato dai malfattori, sono stati ritrovati e sequestrati oltre 106 grammi di cocaina pari a 530 dosi, 670 grammi circa di hashish pari a 5300 dosi e 136 di marijuana pari a 800 dosi, per un valore totale di vendita al dettaglio di circa 15mila euro.