Cronaca
Morì nell'esplosione di via Milano, arrivano le costituzioni di parte civile
Nicola Del Vecchio morì il 25 aprile 2015 a causa di una fuga di gas
Margherita - martedì 15 maggio 2018
8.23
Diverse le costituzioni di parte civile nell'udienza preliminare per la morte del tecnico dell'Italgas Nicola Del Vecchio, 56enne di Margherita di Savoia tragicamente deceduto il 25 aprile 2015 per una fuga di gas in Via Milano. Qui era intervenuto per riparazioni alla rete danneggiata dai lavori per l'installazione della fibra ottica Telecom.
Oltre ai familiari della vittima, si sono costituiti parte civile: il collega di lavoro Giuseppe Bizzoca, rimasto ferito dall'esplosione; il Comune di Barletta; il comandante dei vigili urbani Savino Filannino, feritosi nel prestare i soccorsi; e la proprietaria dell'esercizio di acconciature in cui divampò la fuga di gas. Sin qui quello previsto e prevedibile. Inattesa, invece, la richiesta del legale dei familiari di Del Vecchio che hanno chiesto al pubblico ministero Alessandro Pesce di indagare altre persone, oltre le due che hanno già patteggiato ed alle altre due per cui si discute la richiesta di rinvio a giudizio: Michele Di Gioia e Giuseppe Caforio, rispettivamente legale rappresentante della "S.I.R.E.T." e di responsabile del servizio di prevenzione della medesima società. L'stanza di Alvisi si basa su una consulenza tecnica deposita in udienza.
Il gup del tribunale di Trani Rosella Volpe ha aggiornato il procedimento al 24 settembre quando il pm ed il difensore dei due imputati (avvocato Mario Malcangi) replicheranno alla consulenza e alle istanze di Alvisi. Nei mesi scorsi patteggiarono 2 anni di reclusione, col beneficio della pena sospesa, Massimo Marini e Antonio Pitardi, dipendenti della "Phoenix Scarl" ritenuti responsabili della perforazione della condotta di gas e della conseguente esplosione del 25 Aprile di tre anni fa. Le opere per l'installazione della fibra ottica erano state appaltate alla S.I.R.T.I. Spa e da questa subappaltate alla S.I.R.E.T. Spa presso cui erano stati distaccati gli operai della Phoenix. Marini e Pitardi avrebbero perforato una condotta del gas che così si propagò in uno squarcio della rete fognaria fino a saturarsi nel negozio di acconciature situato al civico 146 di Via Milano. L'esplosione fu violenta e scardinò le porte in ferro dell'esercizio commerciale che investirono in pieno Del Vecchio e ferirono Bizzoca.
Oltre ai familiari della vittima, si sono costituiti parte civile: il collega di lavoro Giuseppe Bizzoca, rimasto ferito dall'esplosione; il Comune di Barletta; il comandante dei vigili urbani Savino Filannino, feritosi nel prestare i soccorsi; e la proprietaria dell'esercizio di acconciature in cui divampò la fuga di gas. Sin qui quello previsto e prevedibile. Inattesa, invece, la richiesta del legale dei familiari di Del Vecchio che hanno chiesto al pubblico ministero Alessandro Pesce di indagare altre persone, oltre le due che hanno già patteggiato ed alle altre due per cui si discute la richiesta di rinvio a giudizio: Michele Di Gioia e Giuseppe Caforio, rispettivamente legale rappresentante della "S.I.R.E.T." e di responsabile del servizio di prevenzione della medesima società. L'stanza di Alvisi si basa su una consulenza tecnica deposita in udienza.
Il gup del tribunale di Trani Rosella Volpe ha aggiornato il procedimento al 24 settembre quando il pm ed il difensore dei due imputati (avvocato Mario Malcangi) replicheranno alla consulenza e alle istanze di Alvisi. Nei mesi scorsi patteggiarono 2 anni di reclusione, col beneficio della pena sospesa, Massimo Marini e Antonio Pitardi, dipendenti della "Phoenix Scarl" ritenuti responsabili della perforazione della condotta di gas e della conseguente esplosione del 25 Aprile di tre anni fa. Le opere per l'installazione della fibra ottica erano state appaltate alla S.I.R.T.I. Spa e da questa subappaltate alla S.I.R.E.T. Spa presso cui erano stati distaccati gli operai della Phoenix. Marini e Pitardi avrebbero perforato una condotta del gas che così si propagò in uno squarcio della rete fognaria fino a saturarsi nel negozio di acconciature situato al civico 146 di Via Milano. L'esplosione fu violenta e scardinò le porte in ferro dell'esercizio commerciale che investirono in pieno Del Vecchio e ferirono Bizzoca.