Politica
Mennea: «Un riconoscimento anche per il lavoro extra degli insegnanti in epoca Covid»
La proposta del candidato al Consiglio regionale della Puglia per il Pd
Margherita - venerdì 11 settembre 2020
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"Anche per gli insegnanti e il personale Ata bisogna prevedere un riconoscimento, come è stato già fatto per il personale sanitario durante l'emergenza Covid. Magari, il raddoppio del punteggio ai fini della carriera, così come si fa con i militari. Questo per riconoscere loro gli sforzi già fatti durante il lockdown e quelli che si troveranno ad affrontare ora, con il nuovo anno scolastico". La proposta, indirizzata sia al Governo nazionale che a quello regionale, è del candidato al Consiglio regionale della Puglia per il Pd, Ruggiero Menena.
"Già durante il periodo del lockdown, con la didattica a distanza, gli insegnanti hanno dovuto fare turni extra, lavorando anche il sabato pomeriggio e in alcuni festivi, per raggiungere tutti gli alunni", spiega Mennea. "E anche, adesso, con la ripresa delle lezioni in presenza saranno chiamati a donare il loro tempo oltre la normale durata dell'orario scolastico. Sono in molti – sottolinea - a lamentarsi del fatto che a chi governa sfuggano gli effettivi sacrifici fatti dal corpo docente e spesso anche dal personale non docente delle scuole. Credo che, per una questione di equità e giustizia, i loro sforzi non debbano passare sotto silenzio, garantendo loro – conclude - se non gratifiche economiche, almeno quelle utili al proseguo della carriera".
"Già durante il periodo del lockdown, con la didattica a distanza, gli insegnanti hanno dovuto fare turni extra, lavorando anche il sabato pomeriggio e in alcuni festivi, per raggiungere tutti gli alunni", spiega Mennea. "E anche, adesso, con la ripresa delle lezioni in presenza saranno chiamati a donare il loro tempo oltre la normale durata dell'orario scolastico. Sono in molti – sottolinea - a lamentarsi del fatto che a chi governa sfuggano gli effettivi sacrifici fatti dal corpo docente e spesso anche dal personale non docente delle scuole. Credo che, per una questione di equità e giustizia, i loro sforzi non debbano passare sotto silenzio, garantendo loro – conclude - se non gratifiche economiche, almeno quelle utili al proseguo della carriera".