Cronaca
Ma quale disinfestazione, mosche e zanzare ringraziano
Margherita di Savoia invasa probabile un altro disservizio
Margherita - venerdì 13 maggio 2016
12.42
Il camion col disinfettante è passato ma le zanzare restano. Magari avrebbero dovuto farlo prima che le uova si schiudessero e quindi ormai è troppo tradì, come affermano alcuni agricoltori della zona. Di sicuro c'è che Margherita di Savoia alle prime calure primaverili è invasa da mosche e zanzare. La Sia, azienda gestore della nettezza urbana, esattamente la sera del 17 aprile, dopo la chiusura dei seggi elettorali in occasione del Referendum abrogativo sulle trivellazioni in mare, intorno a mezzanotte ha fatto girare per la città un suo mezzo che erogava disinfettante nebulizzato. Magari, sarebbe più corretto scrivere che avrebbe dovuto spruzzare liquido disinfettante, perché a giudicare dell'esito pare che si trattasse di semplice acqua o di un prodotto annacquato come il vino in un ristorante scadente.
La conferma di ciò che si sta scrivendo non c'è bisogno di trovarla nelle formule chimiche o in chissà quali grandi ragionamenti: i cittadini lo testimoniano con la propria pelle. Basta anche andare da un fruttivendolo e trovare, appena viene esposto sul banco vendita anche un piede d'insalata, gruppi di mosche. Chiaramente, di risposte banali di chi afferma che è normale vedere l'insetto vicino a un frutto o un ortaggio, per esempio, non sappiamo cosa farcene, perché lo anticipiamo noi che è naturale che mosche e zanzare vengano attratte dal dolce delle ciliegie o dall'odore del pesce nel caso delle pescherie. Il problema è oggettivo e riguarda una città che si prepara a triplicare, per non eccedere, il numero di residenti o bagnanti e già conta più mosche e zanzare degli stessi salinari. Probabilmente si tratta di un altro disservizio dell'azienda, come affermato il Consiglio Comunale in merito alla raccolta porta a porta e la carenza dei mezzi, o magari dell'ultimo disservizio visto che, sempre in Consiglio Comunale, è stato dichiarato che al posto della Sia subentrerà fra non molto tempo l'azienda Barsa.
La conferma di ciò che si sta scrivendo non c'è bisogno di trovarla nelle formule chimiche o in chissà quali grandi ragionamenti: i cittadini lo testimoniano con la propria pelle. Basta anche andare da un fruttivendolo e trovare, appena viene esposto sul banco vendita anche un piede d'insalata, gruppi di mosche. Chiaramente, di risposte banali di chi afferma che è normale vedere l'insetto vicino a un frutto o un ortaggio, per esempio, non sappiamo cosa farcene, perché lo anticipiamo noi che è naturale che mosche e zanzare vengano attratte dal dolce delle ciliegie o dall'odore del pesce nel caso delle pescherie. Il problema è oggettivo e riguarda una città che si prepara a triplicare, per non eccedere, il numero di residenti o bagnanti e già conta più mosche e zanzare degli stessi salinari. Probabilmente si tratta di un altro disservizio dell'azienda, come affermato il Consiglio Comunale in merito alla raccolta porta a porta e la carenza dei mezzi, o magari dell'ultimo disservizio visto che, sempre in Consiglio Comunale, è stato dichiarato che al posto della Sia subentrerà fra non molto tempo l'azienda Barsa.