Territorio
La Zona Economica Speciale Adriatica e lo sviluppo della BAT
Opportunità dell’avviso regionale rivolto agli enti locali pugliesi
Margherita - mercoledì 4 settembre 2019
12.25
Presso il Future Center di Barletta il 2 settembre si è riunito il Partenariato Economico e Sociale della BAT (PES BAT), comprendente le organizzazioni datoriali e sindacali della BAT, per approvare una nota riguardante la Zona Economica Speciale Adriatica e il Porto di Barletta, inviata alla Provincia di Barletta Andria Trani, perché convochi un tavolo di lavoro con i Comuni, la Prefettura e l'Autorità Portuale. Le Zone Economiche Speciali, ovvero ZES, sono zone in cui è possibile che le imprese facciano investimenti usufruendo di agevolazioni fiscali, al fine di aumentare sia le esportazioni che l'occupazione. Si tratta di aree economico funzionali legate ai porti, utilizzati come modalità rilevante per la mobilità delle merci. La Puglia è interessata da due ZES quella Adriatica, che coinvolge anche il Molise, e quella Ionica che coinvolge anche la Basilicata. La ZES Adriatica prevede anche il polo di Barletta, comprendente il Porto di Barletta e la Zona Industriale di via Trani. Le organizzazioni aderenti al PES BAT hanno messo a punto una nota che evidenzia alcuni limiti contenuti nel Piano strategico della ZES Adriatica, approvato dalle Regioni Puglia e Molise e dal Governo nazionale, con riferimento al polo di Barletta.
Il PES BAT ha sollevato due questioni fondamentali, rispetto alle indicazioni contenute nel Piano strategico della ZES Adriatica, sintetizzate nella precedente tabella. La prima questione riguarda una insufficiente lettura del territorio della BAT contenuta nel Piano strategico della ZES Adriatica, che ha condotto a delimitare solo la Zona Industriale di Barletta insieme al Porto di Barletta, tralasciando la programmazione contenuta nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della BAT, che ha mappato 42 aree per insediamenti produttivi di cui dieci di valenza sovra locale e aventi le caratteristiche di aree retro portuali. La seconda questione riguarda il collegamento del Porto di Barletta con le aree interportuali di Foggia, tralasciando il polo logistico sorto sulla direttrice Barletta-Andria, per altro finanziato con fondi dell'Unione europea. Partendo da tali criticità il PES BAT ha scritto al Presidente della Provincia BAT e per conoscenza ai Sindaci, al Prefetto e al Presidente dell'Autorità Portuale, per chiedere la convocazione urgente di un tavolo di lavoro per elaborare una proposta integrativa da candidare all'avviso regionale sulle ZES rivolto agli enti locali che scade il 23 ottobre prossimo per l'attribuzione di aree residue previste dalla ZES Adriatica. Questo avviso rappresenta un'occasione importante per correggere parzialmente le previsioni contenute nella ZES Adriatica per il Polo di Barletta, allargando la perimetrazione ad altre aree della BAT aventi le caratteristiche di aree retroportuali, economicamente e funzionalmente collegate al Porto di Barletta.
Le aree candidate devono configurarsi come porto, area retro portuale anche di carattere produttivo ed aeroportuale, piattaforma logistica o interporto, escluse le aree residenziali.
La ZES può ricomprendere anche aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale con l'area portuale. Tale nesso può sussistere anche tra aree non territorialmente adiacenti, qualora vi sia la presenza, o il potenziale di sviluppo, di attività economico produttive, indicate nel Piano strategico o di adeguate infrastrutture di collegamento tra le aree interessate. È altresì prevista la possibilità di presentare candidature come "Sistema retroportuale integrato". Alla luce di tale previsioni, si ritiene che parte delle aree indicate nella precedente tabella relative alle 42 aree produttive della BAT, tra cui quelle classificate come sovralocali, possano essere candidate all'avviso, in particolare come aree appartenenti al "Sistema retroportuale integrato della BAT". La candidatura potrà rappresentare, per altro, un primo importante elemento per la definizione dei progetti strategici territoriali riguardanti il sistema delle aree produttive e il porto di Barletta e la retroportualità, previsti dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della BAT, anche al fine di predisporre interventi da finanziare con la programmazione comunitaria e nazionale 2021-2027.
Il PES BAT ha sollevato due questioni fondamentali, rispetto alle indicazioni contenute nel Piano strategico della ZES Adriatica, sintetizzate nella precedente tabella. La prima questione riguarda una insufficiente lettura del territorio della BAT contenuta nel Piano strategico della ZES Adriatica, che ha condotto a delimitare solo la Zona Industriale di Barletta insieme al Porto di Barletta, tralasciando la programmazione contenuta nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della BAT, che ha mappato 42 aree per insediamenti produttivi di cui dieci di valenza sovra locale e aventi le caratteristiche di aree retro portuali. La seconda questione riguarda il collegamento del Porto di Barletta con le aree interportuali di Foggia, tralasciando il polo logistico sorto sulla direttrice Barletta-Andria, per altro finanziato con fondi dell'Unione europea. Partendo da tali criticità il PES BAT ha scritto al Presidente della Provincia BAT e per conoscenza ai Sindaci, al Prefetto e al Presidente dell'Autorità Portuale, per chiedere la convocazione urgente di un tavolo di lavoro per elaborare una proposta integrativa da candidare all'avviso regionale sulle ZES rivolto agli enti locali che scade il 23 ottobre prossimo per l'attribuzione di aree residue previste dalla ZES Adriatica. Questo avviso rappresenta un'occasione importante per correggere parzialmente le previsioni contenute nella ZES Adriatica per il Polo di Barletta, allargando la perimetrazione ad altre aree della BAT aventi le caratteristiche di aree retroportuali, economicamente e funzionalmente collegate al Porto di Barletta.
Le aree candidate devono configurarsi come porto, area retro portuale anche di carattere produttivo ed aeroportuale, piattaforma logistica o interporto, escluse le aree residenziali.
La ZES può ricomprendere anche aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale con l'area portuale. Tale nesso può sussistere anche tra aree non territorialmente adiacenti, qualora vi sia la presenza, o il potenziale di sviluppo, di attività economico produttive, indicate nel Piano strategico o di adeguate infrastrutture di collegamento tra le aree interessate. È altresì prevista la possibilità di presentare candidature come "Sistema retroportuale integrato". Alla luce di tale previsioni, si ritiene che parte delle aree indicate nella precedente tabella relative alle 42 aree produttive della BAT, tra cui quelle classificate come sovralocali, possano essere candidate all'avviso, in particolare come aree appartenenti al "Sistema retroportuale integrato della BAT". La candidatura potrà rappresentare, per altro, un primo importante elemento per la definizione dei progetti strategici territoriali riguardanti il sistema delle aree produttive e il porto di Barletta e la retroportualità, previsti dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della BAT, anche al fine di predisporre interventi da finanziare con la programmazione comunitaria e nazionale 2021-2027.