Politica
Intimidazione Ippolito, Cusmai: «Tutela del territorio se amministratori tutelati»
Parla la consigliera del Partito Democratico dopo l'escalation di atti initimidatori
Margherita - lunedì 16 novembre 2015
11.48
Tutti sono colpevoli. Il capogruppo consiliare del PD e vicesegretario provinciale dello stesso partito, Antonella Cusmai, parla chiaro: «La dilagante indifferenza che invade Margherita di Savoia è da attribuire alle istituzioni, ai partiti e ai cittadini. Nessuna delle parti può esimersi da questa responsabilità. Si continua a provare disinteresse per ciò che sta accadendo, solo perché si è personalmente coinvolti. Questo atteggiamento sta favorendo atti lesivi sulla proprietà e adesso anche sulla persona. L'atto intimidatorio subito dal collega e amico Vincenzo Ippolito - consigliere comunale di maggioranza - è l'ultimo esempio della miopia civica e pratica che ci circonda. Si continua a fare congetture da marciapiede o da social network. Si incontrano prefetto e organi di sicurezza e si continuano a fare comunicati per elogiare la legalità, ma è evidente che il problema non è solo questo se ad essere colpito è un semplice consigliere comunale e non un vertice. Continuare ad alzare muri, continuare a chiudersi a riccio ed essere presuntuosi non serve, ma aggrava e rende ancor più vulnerabili. Troppi appalti in troppo poco tempo dovrebbero essere gestiti con la massima condivisione, collaborazione e confronto. Non ci sono tuttologi, nemmeno tra i tecnici comunali, quindi, diventa indispensabile allargare il campo delle responsabilità. Solo in questo modo si può distogliere l'attenzione altrui dal singolo».
Un potere oligarchico, quello descritto, che continua a gestire anche quegli aspetti puramente tecnici della macchina per amministrativa per i quali ci vorrebbe l'intervento di figure professionali adeguate. Questo avrebbe portato ai fatti di cronaca recentemente accaduti, come i 3 proiettili sulle porta del garage del consigliere Vincenzo Ippolito. «La trasparenza, la conoscenza non bastano mai - continua il consigliere comunale d'opposizione Antonella Cusmai -. Per questo il coinvolgimento degli Ordini Professionali competenti per ogni specifica materia o appalto potrebbe contribuire a tecnicizzare le pratiche. Ben vengano convegni e tavoli tecnici. Si esca dal Palazzo di Città per comunicare, informare ed informarsi. Questo coinvolgimento consentirebbe anche di rendere visibile Margherita di Savoia e di accendere i riflettori sulla nostra realtà amministrativa e sulla nostra quotidianità fattivamente. Se l'interesse è quello di cambiare che lo si faccia per il meglio, senza incaponirsi e senza chiudersi, evitando di concentrare responsabilità e attenzioni sul singolo. Insomma, se oggi tocca a quel consigliere, domani potrebbe toccare a un altro. E se come amministratori non ci si può difendere, diventa difficile difendere un intero territorio. Chiusura e indifferenza sono solo lieviti e al tempo stesso passamontagna per chi vuole nascondere e confondere. Chi ha maturità e senso di responsabilità urla confronto e condivisione. Per essere davvero trasparenti, bisogna accendere i riflettori sulla nostra cittadina, sulle sue problematiche, sulle esternalizzazioni, attraverso convegni, tavoli tecnici e coinvolgimenti degli organi professionali. Apertura e confronto potrebbero essere delle soluzioni».
Un potere oligarchico, quello descritto, che continua a gestire anche quegli aspetti puramente tecnici della macchina per amministrativa per i quali ci vorrebbe l'intervento di figure professionali adeguate. Questo avrebbe portato ai fatti di cronaca recentemente accaduti, come i 3 proiettili sulle porta del garage del consigliere Vincenzo Ippolito. «La trasparenza, la conoscenza non bastano mai - continua il consigliere comunale d'opposizione Antonella Cusmai -. Per questo il coinvolgimento degli Ordini Professionali competenti per ogni specifica materia o appalto potrebbe contribuire a tecnicizzare le pratiche. Ben vengano convegni e tavoli tecnici. Si esca dal Palazzo di Città per comunicare, informare ed informarsi. Questo coinvolgimento consentirebbe anche di rendere visibile Margherita di Savoia e di accendere i riflettori sulla nostra realtà amministrativa e sulla nostra quotidianità fattivamente. Se l'interesse è quello di cambiare che lo si faccia per il meglio, senza incaponirsi e senza chiudersi, evitando di concentrare responsabilità e attenzioni sul singolo. Insomma, se oggi tocca a quel consigliere, domani potrebbe toccare a un altro. E se come amministratori non ci si può difendere, diventa difficile difendere un intero territorio. Chiusura e indifferenza sono solo lieviti e al tempo stesso passamontagna per chi vuole nascondere e confondere. Chi ha maturità e senso di responsabilità urla confronto e condivisione. Per essere davvero trasparenti, bisogna accendere i riflettori sulla nostra cittadina, sulle sue problematiche, sulle esternalizzazioni, attraverso convegni, tavoli tecnici e coinvolgimenti degli organi professionali. Apertura e confronto potrebbero essere delle soluzioni».