Vita di città
Indignazione e delusione, la lettera di un giovane salinaro
Aggressione ad arbitri. Margherita ha bisogno di una svolta
Margherita - domenica 10 aprile 2016
10.20
Un ragazzo di 22 anni, Michele Lopizzo, spinto dall'amore per la sua città e da valori alti, come il rispetto reciproco e la correttezza, ha scritto una lettera aperta in merito agli ultimi episodi di cronaca sportiva che hanno fatto balzare Margherita di Savoia, in negativo, agli onori della cronaca. «Indignato e deluso. Queste sono le parole - afferma Michele - che meglio rappresentano il mio stato d'animo dopo aver riguardato una decina di volte l'episodio verificatosi al palazzetto dello sport di Margherita. Scettico delle notizie che girano su Facebook, che mirano solo ad attirare click senza proporre un vero e proprio contenuto, ho aperto l'articolo, fidandomi di un quotidiano autorevole come Repubblica.it. Ho incrociato le dita, sperando per la prima volta di leggere una notizia priva di contenuto. "Calcio a 5 femminile, aggressione agli arbitri durante la partita" a Margherita di Savoia. L'articolo riporta espressamente le seguenti parole: "Domenica da dimenticare per il duo designato per la direzione di Salinis – Futsal Portos".
Io credo, invece, che questa sia una giornata da ricordare con disprezzo e vergogna, ricordandoci che quelle persone che hanno rincorso e aggredito gli arbitri sono nostri concittadini. Un "non mi piace" su Facebook non è sufficiente, bisogna parlarne e indignarsi per l'accaduto. Bisogna avere il coraggio di affermare che questo è uno degli episodi che la piccola realtà calcistica salinara poteva regalarci, e non rimanere affossati nell'indifferenza giustificatrice di questi atti di ignoranza. Non esiste alcuna motivazione, calcio di rigore concesso o non segnalato, che possa giustificare tale episodio.
Forse militare nella prima divisione di un campionato non è sinonimo di maturità e sportività. Cerchiamo una vera promozione culturale, prima che quella di divisone.
Trovarsi a più di 1.000 Km di distanza dalla città e provare il peso della vergogna non è una sensazione piacevole. Si spera nei provvedimenti, punizioni che dovrebbero far riflettere sul comportamento. Io non spero solo nei provvedimenti, io spero nella mobilitazione di tutti i salinari per poter trasmettere quelli che sono i veri valori della cultura, del senso civico e del rispetto.
Io credo, invece, che questa sia una giornata da ricordare con disprezzo e vergogna, ricordandoci che quelle persone che hanno rincorso e aggredito gli arbitri sono nostri concittadini. Un "non mi piace" su Facebook non è sufficiente, bisogna parlarne e indignarsi per l'accaduto. Bisogna avere il coraggio di affermare che questo è uno degli episodi che la piccola realtà calcistica salinara poteva regalarci, e non rimanere affossati nell'indifferenza giustificatrice di questi atti di ignoranza. Non esiste alcuna motivazione, calcio di rigore concesso o non segnalato, che possa giustificare tale episodio.
Forse militare nella prima divisione di un campionato non è sinonimo di maturità e sportività. Cerchiamo una vera promozione culturale, prima che quella di divisone.
Trovarsi a più di 1.000 Km di distanza dalla città e provare il peso della vergogna non è una sensazione piacevole. Si spera nei provvedimenti, punizioni che dovrebbero far riflettere sul comportamento. Io non spero solo nei provvedimenti, io spero nella mobilitazione di tutti i salinari per poter trasmettere quelli che sono i veri valori della cultura, del senso civico e del rispetto.