Turismo
Imprese nel settore turistico, tanti incentivi e investimenti
Assessore Capone: «Saranno richieste nuove figure professionali»
Puglia - venerdì 17 marzo 2017
Comunicato Stampa
L'assessore allo Sviluppo Economico e Turismo, Loredana Capone, ha partecipato ieri mattina a Bari alla conferenza di organizzazione nazionale della UIL Tucs, sindacato del turismo, commercio e servizi, alla presenza del segretario generale Uil, Carmelo Barbagallo. Dopo i saluti, l'assessore Capone ha posto l'accento sulle politiche regionali per lo sviluppo che si intrecciano anche con l'industria turistica, i servizi e il commercio. "La Regione Puglia è molto dinamica: i dati più recenti sugli incentivi sono precisi. Per le imprese che si occupano di turismo, servizi e commercio la Regione incentiva in tre modi: quello degli incentivi per la crescita degli investimenti e l'occupazione, quello della tutela delle situazioni di non bancabilità, con il microprestito e infine con il sostegno per la ricerca e l'innovazione.
Gli incentivi alle imprese spesso sono unici in Italia: per il titolo II Turismo, solo per la nuova programmazione 2014-2020 abbiamo investimenti già presentati per 342 imprese per un valore di investimenti di 145 milioni. Sul PIA turismo abbiamo 26 iniziative per un valore di 171 milioni. Ci sono quindi quasi 600 milioni di investimento sul turismo (tra pubblico e privato), incentivati dalla Regione Puglia, che offrono occupazione. Per il commercio: sulle 2.750 domande presentate per le piccole imprese, 1.112 sono in materia di commercio. Se in questi anni di crisi non ci fossero stati gli incentivi regionali alle imprese, staremmo ancora peggio con questa crisi. Ci sono quindi 150 milioni di investimenti realizzati nel settore.
Poi ci sono le nuove imprese: per "Nidi" del turismo, con i giovani o per i disoccupati, ci sono 7,5 milioni di investimento per circa 130 domande: stiamo parlando di piccolissime imprese che stanno nascendo con una dotazione di fondi regionali per aiutarle. Per la ristorazione abbiamo altre 130 domande con altri 7 milioni di euro di investimento. Siamo trasformando in maniera imprenditoriale settori che prima non lo erano. Per il microprestito alle imprese non bancabili, che rischiavano di uscire dal mercato, in questo anno e mezzo abbiamo stanziato, tramite Puglia Sviluppo, 3,5 milioni per la ristorazione e 6 milioni per il commercio". "Con il sindacato di questo vogliamo parlare, di politica industriale".
"L'industria 4.0 ci vede tutti impegnati – ha aggiunto - per intervenire: dobbiamo prepararci molto. La Puglia non è all'anno zero: abbiamo sviluppato già la Smart Specialization Strategy per la programmazione dei fondi europei anche con il digitale. L'investimento su industria 4.0 e sul digitale comporterà la formazione di nuove figure professionali e la riconversione di molti lavoratori. Ed è un percorso da cui non si può tornare indietro: sia per i piccoli studi professionali che per le grandi industrie labour intensive come quella agroalimentare. Dovremo ricollocare molti lavoratori in settori innovativi, ad esempio trasformando i negozi e riattrezzarli nell'era dell'e-commerce. La Regione vuol lavorare insieme al sindacato, difendendo gli investimenti delle imprese e i diritti e le competenze dei lavoratori, tenendo al centro la vita delle persone".
Gli incentivi alle imprese spesso sono unici in Italia: per il titolo II Turismo, solo per la nuova programmazione 2014-2020 abbiamo investimenti già presentati per 342 imprese per un valore di investimenti di 145 milioni. Sul PIA turismo abbiamo 26 iniziative per un valore di 171 milioni. Ci sono quindi quasi 600 milioni di investimento sul turismo (tra pubblico e privato), incentivati dalla Regione Puglia, che offrono occupazione. Per il commercio: sulle 2.750 domande presentate per le piccole imprese, 1.112 sono in materia di commercio. Se in questi anni di crisi non ci fossero stati gli incentivi regionali alle imprese, staremmo ancora peggio con questa crisi. Ci sono quindi 150 milioni di investimenti realizzati nel settore.
Poi ci sono le nuove imprese: per "Nidi" del turismo, con i giovani o per i disoccupati, ci sono 7,5 milioni di investimento per circa 130 domande: stiamo parlando di piccolissime imprese che stanno nascendo con una dotazione di fondi regionali per aiutarle. Per la ristorazione abbiamo altre 130 domande con altri 7 milioni di euro di investimento. Siamo trasformando in maniera imprenditoriale settori che prima non lo erano. Per il microprestito alle imprese non bancabili, che rischiavano di uscire dal mercato, in questo anno e mezzo abbiamo stanziato, tramite Puglia Sviluppo, 3,5 milioni per la ristorazione e 6 milioni per il commercio". "Con il sindacato di questo vogliamo parlare, di politica industriale".
"L'industria 4.0 ci vede tutti impegnati – ha aggiunto - per intervenire: dobbiamo prepararci molto. La Puglia non è all'anno zero: abbiamo sviluppato già la Smart Specialization Strategy per la programmazione dei fondi europei anche con il digitale. L'investimento su industria 4.0 e sul digitale comporterà la formazione di nuove figure professionali e la riconversione di molti lavoratori. Ed è un percorso da cui non si può tornare indietro: sia per i piccoli studi professionali che per le grandi industrie labour intensive come quella agroalimentare. Dovremo ricollocare molti lavoratori in settori innovativi, ad esempio trasformando i negozi e riattrezzarli nell'era dell'e-commerce. La Regione vuol lavorare insieme al sindacato, difendendo gli investimenti delle imprese e i diritti e le competenze dei lavoratori, tenendo al centro la vita delle persone".