Politica
Il sindaco risponde ai dipendenti Atisale
«Bisogna attendere il piano di rientro dell'azienda prima di fare qualunque proposta»
Margherita - martedì 5 maggio 2015
19.04
Il sindaco di Margherita di Savoia, Paolo Marrano, interviene ancora una volta sulla vertenza Atisale, per replicare ai contenuti di un articolo pubblicato dalla edizione del nord Barese della Gazzetta del Mezzogiorno, nel quale si riportano le dichiarazioni di un gruppo di lavoratori della salina. La vicenda è quella relativa alla costituzione di un Osservatorio permanente. Ipotesi, però, bocciata a maggioranza nell'ultima seduta del consiglio comunale e sulla quale continuano ad intervenire i consiglieri d'opposizione e parte delle maestranze della salina.
«Ho ribadito più volte e in diverse occasioni – spiega il sindaco – che le priorità di questa Amministrazione, nella vertenza Atisale, sono la tutela dei livelli occupazionali e la difesa dei diritti del Comune (creditore nei confronti dell'azienda). Ma mi preme dover tornare sulla questione, per respingere le accuse che mi vengono rivolte. Si parla di un attacco frontale dei dipendenti Atisale nei confronti del sottoscritto e della sua maggioranza, ma ho la netta sensazione che quei lavoratori siano stati manovrati dai soliti noti e dai consiglieri d'opposizione che, come sempre, preferiscono rovesciare la realtà. Ho dichiarato, in consiglio comunale – sottolinea Marrano - l'ampia disponibilità a discutere quotidianamente della vertenza Atisale con tutti i consiglieri comunali (anche quelli d'opposizione), ribadendo che, in attesa del piano di rientro da parte dell'azienda, ogni proposta sarebbe inutile. Ho anche auspicato, in quel consiglio comunale, che il Comune di Margherita di Savoia possa essere protagonista nei futuri assetti societari per la gestione della salina. Parole chiarissime enunciate in un consesso pubblico che, ovviamente, sono state volutamente malintese. Del resto non c'è da sorprendersi se i consiglieri d'opposizione mistificano la realtà: basti pensare che hanno abbandonato i lavori del consiglio comunale dove sono stati approvati altri debiti fuori bilancio, accusando il sottoscritto di poca democrazia. Invece – conclude Marrano - quei consiglieri sono scappati di fronte alle loro pesanti responsabilità. Quei debiti che il Comune sta pagando sono stati creati dagli allora assessori Piccolo, Cusmai, Lodispoto e De Pietro: hanno affossato il paese e invece di riparare, pensano agli Osservatori del nulla».
«Ho ribadito più volte e in diverse occasioni – spiega il sindaco – che le priorità di questa Amministrazione, nella vertenza Atisale, sono la tutela dei livelli occupazionali e la difesa dei diritti del Comune (creditore nei confronti dell'azienda). Ma mi preme dover tornare sulla questione, per respingere le accuse che mi vengono rivolte. Si parla di un attacco frontale dei dipendenti Atisale nei confronti del sottoscritto e della sua maggioranza, ma ho la netta sensazione che quei lavoratori siano stati manovrati dai soliti noti e dai consiglieri d'opposizione che, come sempre, preferiscono rovesciare la realtà. Ho dichiarato, in consiglio comunale – sottolinea Marrano - l'ampia disponibilità a discutere quotidianamente della vertenza Atisale con tutti i consiglieri comunali (anche quelli d'opposizione), ribadendo che, in attesa del piano di rientro da parte dell'azienda, ogni proposta sarebbe inutile. Ho anche auspicato, in quel consiglio comunale, che il Comune di Margherita di Savoia possa essere protagonista nei futuri assetti societari per la gestione della salina. Parole chiarissime enunciate in un consesso pubblico che, ovviamente, sono state volutamente malintese. Del resto non c'è da sorprendersi se i consiglieri d'opposizione mistificano la realtà: basti pensare che hanno abbandonato i lavori del consiglio comunale dove sono stati approvati altri debiti fuori bilancio, accusando il sottoscritto di poca democrazia. Invece – conclude Marrano - quei consiglieri sono scappati di fronte alle loro pesanti responsabilità. Quei debiti che il Comune sta pagando sono stati creati dagli allora assessori Piccolo, Cusmai, Lodispoto e De Pietro: hanno affossato il paese e invece di riparare, pensano agli Osservatori del nulla».