Politica
Il sindaco Marrano risponde a SEL
Accuse falese utili solo a strumentalizzare la vicenda Atisale
Margherita - giovedì 26 marzo 2015
12.32
Accuse false nei confronti del sindaco utili solo a strumentalizzare la vicenda Atisale. Questa è la dura replica del primo cittadino di Margherita di Savoia, Paolo Marrano, all'accusa mossa nei suoi confronti dal partito Sel, Sinistra Ecologia Libertà, sulla mancata collegialità nella gestione della vertenza Atisale. «Le bugie hanno le gambe corte e quelle degli esponenti di Sel di Margherita di Savoia sono cortissime». Così il sindaco esordisce rispondendo al partito del quale fa parte il consigliere comunale Domenico Lodispoto. «Alla riunione congiunta di tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale, convocata il 29 gennaio scorso, il rappresentante di Sel era assente non giustificato. Perciò prima di accusare il sottoscritto di mancanza di collegialità nelle decisioni, si facciano un esame di coscienza. Chi non c'era non poteva concordare la decisione di discutere della vertenza Atisale solo quando saremmo entrati in possesso delle carte relative al piano di rientro annunciato dall'azienda». Il sindaco ribadisce ulteriormente le priorità della sua amministrazione in questa vertenza, ponendo al primo posto «la difesa dei livelli occupazionali che significa tutelare i lavoratori e gli interessi del Comune che è creditore nei confronti di Atisale». Il primo cittadino torna anche sull'accusa mossa da Sel, di aver partecipato all'assemblea di Salapia Sale, andando in contrasto con l'articolo 56 dello Statuto Comunale, invitando il mittente ad "imparare a leggere i regolamenti, non ad interpretarli, prima di spargere fumo tra i lavoratori della salina ed i margheritani". Infine, il sindaco si è soffermato sul consiglio comunale monotematico sulla vertenza Atisale convocato sabato 28 marzo: «Non mi sottraggo al confronto, ma non vorrei che quella dei consiglieri d'opposizione, tra i quali l'esponente di Sel, sia solo una iniziativa strumentale. E' bene ricordare che in presenza di una richiesta di concordato preventivo, come nel caso di Atisale, le forze politiche non hanno nessun potere decisionale. Si può solo discutere, come abbiamo fatto il 29 gennaio in maniera collegiale, quando però i rappresentanti di Sel hanno preferito essere assenti».