
Attualità
“Il numero di pescherecci e personale ai minimi storici”: l’allarme della Flai Cgil Bat
“Se non si interviene subito il settore rischia di scomparire”: parla il segretario generale della Flai Cgil Bat Gaetano Riglietti
Margherita - lunedì 31 marzo 2025
19.32 Comunicato Stampa
"Sono anni che lanciamo l'allarme e purtroppo i numeri ora ci stanno dando tristemente ragione. È già tardi ma se si interviene subito forse c'è ancora un po' di tempo per invertire la tendenza. Altrimenti, potremmo davvero parlare di una morte annunciata. Il settore della pesca è ai minimi storici per numero di pescherecci e personale imbarcato nelle nostre marinerie della Bat. Quello che abbiamo sempre denunciato si sta verificando ed è la diretta conseguenza di un comparto alle prese con un'atavica crisi derivante dal poco pescato". Il segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti torna sulla questione che riguarda la pesca, settore trainante dell'economia locale.
"Un settore che vive non solo le tempeste in mare ma anche la scarsa attenzione da parte della politica. Sembra evidente che in un contesto di reddito incerto e di previdenza praticamente al lumicino, quale ricambio generazionale si può mai avere? Torniamo a stigmatizzare il mancato riconoscimento di un ammortizzatore sociale strutturato, fonte di un minimo reddito per i pescatori nei periodi di condizioni meteo marine avverse. Siamo convinti che quella possa essere una chiave di volta. Ma se a Roma non ci ascoltano sarà sempre una tempesta perfetta. È del tutto palese che bisogna davvero decidere: salvare il salvabile o lasciare morire inesorabilmente la pesca italiana. Non ci sono altre vie, delle due l'una. Ma qualcuno deve avere almeno il coraggio di dire qual è per la politica, a tutti i livelli, il futuro del settore ittico e delle marinerie", aggiunge Riglietti.
"Spiace sottolineare che al totale disinteresse dall'alto, si contrappone invece un amore vero, quello per il mare. I pescatori – conclude il segretario generale - sono lavoratori che vivono nel mare, sul mare e sempre vicino al mare e mai nessuno riuscirà a fargli dimenticare il loro storico amore per il mare. Nonostante tutto".
"Un settore che vive non solo le tempeste in mare ma anche la scarsa attenzione da parte della politica. Sembra evidente che in un contesto di reddito incerto e di previdenza praticamente al lumicino, quale ricambio generazionale si può mai avere? Torniamo a stigmatizzare il mancato riconoscimento di un ammortizzatore sociale strutturato, fonte di un minimo reddito per i pescatori nei periodi di condizioni meteo marine avverse. Siamo convinti che quella possa essere una chiave di volta. Ma se a Roma non ci ascoltano sarà sempre una tempesta perfetta. È del tutto palese che bisogna davvero decidere: salvare il salvabile o lasciare morire inesorabilmente la pesca italiana. Non ci sono altre vie, delle due l'una. Ma qualcuno deve avere almeno il coraggio di dire qual è per la politica, a tutti i livelli, il futuro del settore ittico e delle marinerie", aggiunge Riglietti.
"Spiace sottolineare che al totale disinteresse dall'alto, si contrappone invece un amore vero, quello per il mare. I pescatori – conclude il segretario generale - sono lavoratori che vivono nel mare, sul mare e sempre vicino al mare e mai nessuno riuscirà a fargli dimenticare il loro storico amore per il mare. Nonostante tutto".