Politica
Feste patronali e sagre, solidarietà e vicinanza ai lavoratori dimenticati
Tonia Spina: «In centinaia resteranno a casa, impossibilitati a svolgere la propria attività»
Margherita - sabato 8 agosto 2020
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«Non si può restare indifferenti al cospetto dell'incresciosa situazione in cui, loro malgrado, si sono ritrovati accomunati gli operatori del commercio ambulante, i musicisti delle bande cittadine e da giro e i giostrai. Lavoratori letteralmente presi in giro, vittime di una serie evitabilissima di rimpalli burocratici tra diverse istituzioni (Regione, Prefetture e Sindaci) che ha finito per illuderli e deluderli. Eravamo, siamo e resteremo dalla loro parte, specie in queste incresciose circostanze.
Gli effetti negativi dell'azione di Michele Emiliano sul tessuto socio-economico pugliese sono sempre più evidenti col trascorrere dei giorni.
La gestione dilettantistica della ripartenza al termine della fase più critica dell'emergenza Covid è riassumibile nelle conseguenze di quell'autentico pasticcio che è l'ordinanza regionale contenente le linee guida per lo svolgimento di sagre, feste e fiere locali: un testo talmente poco efficace al punto da ingenerare confusione totale.
Ne fanno le spese, in particolare, gli operatori del commercio ambulante, i giostrai e i musicisti delle bande cittadine e da giro, cui non sarà consentito lavorare in occasione di determinate feste patronali. L'incapacità di Emiliano di andare oltre gli slogan sbandierati ai quattro venti è ancora una volta la causa dei danni che intere categorie di lavoratori, già stremati dalla crisi, dovranno continuare a sopportare.
Sarebbe stato sufficiente dimostrare coi fatti quel pugno fermo e quella determinazione che invece si limitano a infruttuosi comunicati stampa e post sui social della serie "è tutto a posto". E invece, ancora una volta, centinaia di lavoratori resteranno a casa, impossibilitati a svolgere la propria attività.
La nostra solidarietà e vicinanza sia fortissima, com'è netta la sensazione che con un governo regionale di segno differente essi avrebbero potuto svolgere le loro attività, ovviamente nel rispetto di tutte le prescrizioni dovute, in sicurezza e in un contesto non troppo dissimile da quello abituale delle sagre, delle fiere e delle feste patronali. I pugliesi, per fortuna, potranno correggere la rotta il 20 e 21 settembre».
Gli effetti negativi dell'azione di Michele Emiliano sul tessuto socio-economico pugliese sono sempre più evidenti col trascorrere dei giorni.
La gestione dilettantistica della ripartenza al termine della fase più critica dell'emergenza Covid è riassumibile nelle conseguenze di quell'autentico pasticcio che è l'ordinanza regionale contenente le linee guida per lo svolgimento di sagre, feste e fiere locali: un testo talmente poco efficace al punto da ingenerare confusione totale.
Ne fanno le spese, in particolare, gli operatori del commercio ambulante, i giostrai e i musicisti delle bande cittadine e da giro, cui non sarà consentito lavorare in occasione di determinate feste patronali. L'incapacità di Emiliano di andare oltre gli slogan sbandierati ai quattro venti è ancora una volta la causa dei danni che intere categorie di lavoratori, già stremati dalla crisi, dovranno continuare a sopportare.
Sarebbe stato sufficiente dimostrare coi fatti quel pugno fermo e quella determinazione che invece si limitano a infruttuosi comunicati stampa e post sui social della serie "è tutto a posto". E invece, ancora una volta, centinaia di lavoratori resteranno a casa, impossibilitati a svolgere la propria attività.
La nostra solidarietà e vicinanza sia fortissima, com'è netta la sensazione che con un governo regionale di segno differente essi avrebbero potuto svolgere le loro attività, ovviamente nel rispetto di tutte le prescrizioni dovute, in sicurezza e in un contesto non troppo dissimile da quello abituale delle sagre, delle fiere e delle feste patronali. I pugliesi, per fortuna, potranno correggere la rotta il 20 e 21 settembre».