Eventi e cultura
Festa dell'Avis e della solidarietà
Quest'anno organizzata presso la parrocchia Ausiliatrice.
Margherita - lunedì 15 dicembre 2014
20.45
«Donare il proprio sangue, un regalo che può salvare vite umane». Questo è il messaggio lanciato da Mario Sammarone, presidente dell'Avis di Margherita di Savoia a margine della festa organizzata presso la parrocchia Ausiliatrice. L'associazione margheritana è nata nell'agosto del 1975 grazie all'impegno di un gruppo di volontari che ha voluto porre rimedio alla grave insufficienza di sangue negli ospedali della zona che non permetteva di operare trasfusioni sulle vittime delle strada. Ciò era dovuto alla mancanza di fondi per acquistare sacche di sangue come si era soliti fare fino a 50 anni fa. La chiave di svolta che ha permesso di radicare questa realtà sul territorio, stando alle parole del vicepresidente Vincenzo De Pietro, è stata un'ottima propaganda inizialmente fatta anche porta a porta. Infatti, i fondatori, tra cui il primo presidente Speranza Barra, durato in carica un anno, e il suo successore Antonio Di Pace, hanno svolto un lavoro infaticabile che a distanza di anni porta ancora frutto. Una risposta importante continua ad arrivare dal mondo giovanile, in modo particolare dai ragazzi del liceo "Aldo Moro" e dell'Alberghiero che oltre a donare partecipano attivamente alla vita dell'associazione. Gli iscritti col passare del tempo sono aumentati giungendo a 510 membri.
Il cammino del donatore è fatto di piccole tappe che non indicano il soddisfacimento personale ma un segno di gratitudine per il lavoro svolto. Ogni donatore raggiunto un mero di prelievi riceve una medaglie che può essere d'oro, se vengono raggiunte le 50 donazioni, d'argento o di bronzo, oltre a un attestato di benemerenza. Un esempio per tutti è Francesco Catino con le sue 70 donazioni. La carità dei donatori ha salvato molte vite umane, com'è accaduto, qualche anno fa, per un ragazzo delle scuole media affetto da leucemia. Il giovane stava perdendo la vita a causa della scarsa conoscenza della malattia e l'arretratezza dei macchinari, ma grazie a un intervento repentino dell'Avis, l'adolescente ha potuto continuare a vivere. Ogni anno l'associazione per accogliere i nuovi tesserati e premiare chi opera da più tempo partecipa una Celebrazione Eucaristica in una delle quattro parrocchie della città. Quest'anno la festa dell'Avis si è svolta nella Parrocchia B.M.V. Ausiliatrice. Il parroco don Matteo Martire ha invitato tutti i presenti a stare insieme mettendo da parte le divisioni, valori su cui si basa il lavoro dell'associazione, che prevede la collaborazione fra medici, come il dott. Masulli e il dott. Giannino, che danno informazioni ai donatori e ne verificano l'idoneità, e i volontari. Le prospettive per il futuro, come testimonia il vicepresidente De pPietro, non sono positive a causa del «mancato adeguamento alle normative europee da parte della regione Puglia, così nel 2015 si tornerà ad acquistare sacche di sangue come 50 anni fa", facendo, come afferma il presidente - del sangue oggetto di lucro».
Il cammino del donatore è fatto di piccole tappe che non indicano il soddisfacimento personale ma un segno di gratitudine per il lavoro svolto. Ogni donatore raggiunto un mero di prelievi riceve una medaglie che può essere d'oro, se vengono raggiunte le 50 donazioni, d'argento o di bronzo, oltre a un attestato di benemerenza. Un esempio per tutti è Francesco Catino con le sue 70 donazioni. La carità dei donatori ha salvato molte vite umane, com'è accaduto, qualche anno fa, per un ragazzo delle scuole media affetto da leucemia. Il giovane stava perdendo la vita a causa della scarsa conoscenza della malattia e l'arretratezza dei macchinari, ma grazie a un intervento repentino dell'Avis, l'adolescente ha potuto continuare a vivere. Ogni anno l'associazione per accogliere i nuovi tesserati e premiare chi opera da più tempo partecipa una Celebrazione Eucaristica in una delle quattro parrocchie della città. Quest'anno la festa dell'Avis si è svolta nella Parrocchia B.M.V. Ausiliatrice. Il parroco don Matteo Martire ha invitato tutti i presenti a stare insieme mettendo da parte le divisioni, valori su cui si basa il lavoro dell'associazione, che prevede la collaborazione fra medici, come il dott. Masulli e il dott. Giannino, che danno informazioni ai donatori e ne verificano l'idoneità, e i volontari. Le prospettive per il futuro, come testimonia il vicepresidente De pPietro, non sono positive a causa del «mancato adeguamento alle normative europee da parte della regione Puglia, così nel 2015 si tornerà ad acquistare sacche di sangue come 50 anni fa", facendo, come afferma il presidente - del sangue oggetto di lucro».