Politica
Fattura elettronica, il senatore Damiani di Barletta: «Aziende nel caos, come avevamo previsto»
«Una riforma che non semplifica la vita alle aziende perché introdotta senza solide basi infrastrutturali tecnologiche»
Margherita - giovedì 10 gennaio 2019
8.42 Comunicato Stampa
«Lo avevamo previsto: a una settimana dall'obbligo della fatturazione elettronica fra privati è caos nelle aziende. Ho voluto verificare di persona in questi primi giorni, recandomi presso alcune attività imprenditoriali del mio territorio, studi di consulenza, commercialisti e ho raccolto critiche unanimi» scrive in una nota il senatore Dario Damiani di Forza Italia.
«Le criticità segnalate con maggiore frequenza dipendono dalla operatività della piattaforma tecnologica e dalla gestione degli errori di fatturazione. Una riforma, quindi, che non aiuta affatto a semplificare la vita alle aziende, alle partite Iva, ai commercianti, perché introdotta in fretta senza le solide basi infrastrutturali tecnologiche necessarie. Perciò avevamo chiesto il rinvio di un anno, per dar modo di ottimizzare tutto il processo. Purtroppo l'obiettivo del governo gialloverde è fare cassa in fretta a discapito delle categorie produttive che perderanno tempo, soldi e pazienza con questa modalità di fatturazione nuova in Europa fra privati, eccetto per il Portogallo, e non ancora testata per essere efficiente come dovrebbe. E tutto per finanziare col gettito sperato di due miliardi di euro un'altra fallimentare riforma assistenziale come il reddito di cittadinanza. Governo decisamente da bocciare».
«Le criticità segnalate con maggiore frequenza dipendono dalla operatività della piattaforma tecnologica e dalla gestione degli errori di fatturazione. Una riforma, quindi, che non aiuta affatto a semplificare la vita alle aziende, alle partite Iva, ai commercianti, perché introdotta in fretta senza le solide basi infrastrutturali tecnologiche necessarie. Perciò avevamo chiesto il rinvio di un anno, per dar modo di ottimizzare tutto il processo. Purtroppo l'obiettivo del governo gialloverde è fare cassa in fretta a discapito delle categorie produttive che perderanno tempo, soldi e pazienza con questa modalità di fatturazione nuova in Europa fra privati, eccetto per il Portogallo, e non ancora testata per essere efficiente come dovrebbe. E tutto per finanziare col gettito sperato di due miliardi di euro un'altra fallimentare riforma assistenziale come il reddito di cittadinanza. Governo decisamente da bocciare».