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Cronaca

Famiglie vivono sotto un tetto che potrebbe crollare

Niente igiene e sicurezza. Diversi i minorenni presenti

Un viaggio oltre la dignità umana. Vera povertà o vera speculazione, questo solo le autorità competenti possono definirlo, ma affermare che lo spettacolo di via Risorgimento a Margherita di Savoia non sia da immortalare su una cartolina, non trova timore di smentita. L'ex scuola media e l'ex mercato coperto sono 2 immobili in disuso da tempo e abitati da alcune famiglie salinare che, secondo gli addetti ai lavori, in seguito a un censimento avrebbero dovuto lasciare gli stabili fatiscenti e messi in vendita al miglior offerente. Nel frattempo gli immobili poggiano su tufi sgretolati e pezzi di mattoni forati e presentano dei ferri arrugginiti sporgenti lungo tutte le colonne. Gli esterni sono decadenti e basta alzare lo sguardo per vedere che sulle facciate della scuola media ci sono cavi scoperti e parti mancanti. Il tetto sporgente del mercato coperto è solo uno scheletro in ferro con del cemento e sembra che possa cadere da un momento all'altro. Tutto questo, con infissi rotti e tapparelle pendenti, è solo ciò che si vede dall' esterno. Entrando nell'ex scuola media dall'ingresso confinante con l'Avis, lo spettacolo è servito: cumuli di rifiuti e scarti di elettrodomestici ricoprono l'area che si affaccia al cortile della scuola elementare "Papa Giovanni XXIII".

All'interno dello stabile ci sono il vecchio portone lasciato in perenne memoria e le scale diroccate. I muri presentano numerose crepe e le finestre sono rotte e coperte con mezzi di fortuna. Al primo piano ci sono delle aule adibite ad abitazioni, ciascuno ha la propria ben chiusa con un lucchetto, e c'è un bagno in comune molto piccolo senza luce, con water e lavandino sporchi, e un soffitto che a definirlo tale è un lusso, visti i tubi e i ferri scoperti e la luce del sole che penetra dalle fessure dei mattoni forati. Al secondo piano lo scenario non cambia: sempre aule trasformate in piccole case e un ammasso di roba vecchia affolla il corridoio. In questo ambiente vivono famiglie con bambini di pochi anni e anche se non dovesse esserci la possibilità di intervenire politicamente, com'è stato annunciato più volte, ci sarebbe un assessorato fresco di cambio di poltrona che potrebbe essere utilizzato per attivare delle politiche sociali nei loro confronti. Un padre che abita con la sua famiglia in questo stabile ha affermato: «Credete che a me faccia piacere vivere in queste condizioni? Ho perso il lavoro e mi sono trasferito nell'ex scuola media perché cercavo un aiuto concreto per dare un tetto alla mia famiglia. Adesso tutti noi che viviamo qui siamo residenti in via Risorgimento n.9 - il numero civico dell'ex scuola media -, infatti il postino ci consegna la posta a questo indirizzo. A miei spese ho reso abitabile lo spazio riservato alla mia famiglia». A pagare davvero le spese in questo momento sono i salinari, perché i servizi, come la corrente elettrica attinta dalla cabina che porta ancora la scritta "Cab. Scuole Medie", sono collegati alla rete pubblica.
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