Scuola e Lavoro
Doppia opzione didattica, il Ministero bacchetta. Emiliano: «Ragioni di salute pubblica»
Botta e risposta fra il governatore e il Miur che richiede il ritiro o la correzione dell'ordinanza sulle scuole
Margherita - lunedì 9 novembre 2020
Sta facendo molto discutere l'ordinanza regionale n. 413 emanata da Michele Emiliano lo scorso 5 novembre che sanciva il ritorno in classe per le scuole primarie e secondarie di primo grado con la possibilità di far richiesta di didattica a distanza, e la reazione del Ministero dell'Istruzione che, con nota ufficiale, ha bacchettato il presidente della Regione Puglia invitandolo a ritirare o correggere il provvedimento.
«Stanno pervenendo numerose segnalazioni da parte della comunità scolastica pugliese e delle famiglie che manifestano confusione e disorientamento rispetto ad alcuni contenuti dell'ordinanza emanata dalla Regione e alle pronunce di diverso segno da parte del giudice amministrativo pugliese dei giorni scorsi» - si legge nel comunicato trasmesso dal Ministero dell'Istruzione nel quale si annuncia «verrà formalizzata una richiesta di ritiro o revisione dell'ordinanza regionale che tenga conto di quanto previsto, con grande chiarezza, dal Dpcm dello scorso 3 novembre per le zone cosiddette 'arancioni', Puglia compresa, a tutela del diritto all'istruzione delle studentesse e degli studenti pugliesi, dell'autonomia scolastica, nonché dei principi che sono alla base del Sistema Nazionale di Istruzione».
L'obiettivo del Miur, si precisa, è scongiurare un insostenibile conflitto tra scuole e famiglie, alimentato da indicazioni che incentivano scelte unilaterali da parte di queste ultime sull'attivazione della didattica a distanza.
«Una modalità che rischia di costituire un'interruzione di quel dialogo e di quella ricerca di soluzioni condivise su cui si basa da sempre la comunità scolastica stessa, oltre che di trasformare l'Istruzione in un servizio a domanda, quale non è e non può essere, specie nella fascia dell'obbligo. A dirlo è la Costituzione, che non prevede una indiscriminata e pericolosa regionalizzazione del sistema di Istruzione. C'è poi la necessità di preservare l'autonomia delle Istituzioni scolastiche da interventi di dubbia legittimità e congruità previsti dall'ordinanza».
Ricordando che quest'anno sono stati già oltre 510 i milioni di euro stanziati per le scuole pugliesi, il Ministero richiede anche la condivisione di tutti i dati che avevano motivato la decisione regionale; una relazione sugli interventi compiuti da parte delle autorità sanitarie e locali competenti per un'adeguata organizzazione complessiva del nuovo anno scolastico, secondo le indicazioni contenute nel cosiddetto "Piano scuola", approvato a giugno anche dalle Regioni; indicazione in merito alle iniziative poste in essere per garantire modalità efficienti di organizzazione del trasporto locale correlato alle esigenze di riapertura delle scuole, all'utilizzo delle risorse stanziate e all'attuale attività di programmazione in vista del futuro ritorno a scuola anche delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria di secondo grado.
Pronta la risposta del presidente Emiliano che, esplicitando punto per punto le motivazioni che hanno portato alla sua ordinanza, adduce principalmente a ragioni di tutela della salute pubblica, di studenti e lavoratori del settore scolastico.
«Il Ministro Azzolina mi preannunzia una generica richiesta di ritiro o correzione della mia ordinanza n. 413 che ha reso immediatamente e temporaneamente obbligatoria l'organizzazione della Didattica a Distanza sincrona anche nelle scuole del ciclo primario. Il mio provvedimento - spiega Emiliano - è stato reso necessario ed urgente dall'elevato numero di studenti, insegnanti, personale scolastico e loro familiari contagiati e posti in quarantena, che ha determinato una situazione di rischio epidemiologico elevato. Parliamo di migliaia di persone.
Come si può preannunciare senza anticipare alcuna motivazione, una richiesta di modifica o ritiro di un provvedimento urgente emesso da un presidente di regione con grande sofferenza e rispetto verso il mondo della scuola al solo fine di prevenire ulteriori contagi?
Nella pubblica amministrazione si agisce per atti. La Regione Puglia è sicura di avere adempiuto in ogni modo possibile al dovere di collaborazione con la scuola pugliese e continuerà a farlo sempre al fine di garantire la tutela di studenti, docenti, personale scolastico e famiglie pugliesi.
Qui di seguito vi riporto, punto per punto, la mia risposta al comunicato del Ministro.
«Stanno pervenendo numerose segnalazioni da parte della comunità scolastica pugliese e delle famiglie che manifestano confusione e disorientamento rispetto ad alcuni contenuti dell'ordinanza emanata dalla Regione e alle pronunce di diverso segno da parte del giudice amministrativo pugliese dei giorni scorsi» - si legge nel comunicato trasmesso dal Ministero dell'Istruzione nel quale si annuncia «verrà formalizzata una richiesta di ritiro o revisione dell'ordinanza regionale che tenga conto di quanto previsto, con grande chiarezza, dal Dpcm dello scorso 3 novembre per le zone cosiddette 'arancioni', Puglia compresa, a tutela del diritto all'istruzione delle studentesse e degli studenti pugliesi, dell'autonomia scolastica, nonché dei principi che sono alla base del Sistema Nazionale di Istruzione».
L'obiettivo del Miur, si precisa, è scongiurare un insostenibile conflitto tra scuole e famiglie, alimentato da indicazioni che incentivano scelte unilaterali da parte di queste ultime sull'attivazione della didattica a distanza.
«Una modalità che rischia di costituire un'interruzione di quel dialogo e di quella ricerca di soluzioni condivise su cui si basa da sempre la comunità scolastica stessa, oltre che di trasformare l'Istruzione in un servizio a domanda, quale non è e non può essere, specie nella fascia dell'obbligo. A dirlo è la Costituzione, che non prevede una indiscriminata e pericolosa regionalizzazione del sistema di Istruzione. C'è poi la necessità di preservare l'autonomia delle Istituzioni scolastiche da interventi di dubbia legittimità e congruità previsti dall'ordinanza».
Ricordando che quest'anno sono stati già oltre 510 i milioni di euro stanziati per le scuole pugliesi, il Ministero richiede anche la condivisione di tutti i dati che avevano motivato la decisione regionale; una relazione sugli interventi compiuti da parte delle autorità sanitarie e locali competenti per un'adeguata organizzazione complessiva del nuovo anno scolastico, secondo le indicazioni contenute nel cosiddetto "Piano scuola", approvato a giugno anche dalle Regioni; indicazione in merito alle iniziative poste in essere per garantire modalità efficienti di organizzazione del trasporto locale correlato alle esigenze di riapertura delle scuole, all'utilizzo delle risorse stanziate e all'attuale attività di programmazione in vista del futuro ritorno a scuola anche delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria di secondo grado.
Pronta la risposta del presidente Emiliano che, esplicitando punto per punto le motivazioni che hanno portato alla sua ordinanza, adduce principalmente a ragioni di tutela della salute pubblica, di studenti e lavoratori del settore scolastico.
«Il Ministro Azzolina mi preannunzia una generica richiesta di ritiro o correzione della mia ordinanza n. 413 che ha reso immediatamente e temporaneamente obbligatoria l'organizzazione della Didattica a Distanza sincrona anche nelle scuole del ciclo primario. Il mio provvedimento - spiega Emiliano - è stato reso necessario ed urgente dall'elevato numero di studenti, insegnanti, personale scolastico e loro familiari contagiati e posti in quarantena, che ha determinato una situazione di rischio epidemiologico elevato. Parliamo di migliaia di persone.
Come si può preannunciare senza anticipare alcuna motivazione, una richiesta di modifica o ritiro di un provvedimento urgente emesso da un presidente di regione con grande sofferenza e rispetto verso il mondo della scuola al solo fine di prevenire ulteriori contagi?
Nella pubblica amministrazione si agisce per atti. La Regione Puglia è sicura di avere adempiuto in ogni modo possibile al dovere di collaborazione con la scuola pugliese e continuerà a farlo sempre al fine di garantire la tutela di studenti, docenti, personale scolastico e famiglie pugliesi.
Qui di seguito vi riporto, punto per punto, la mia risposta al comunicato del Ministro.
- Alla luce dei dati epidemiologici, ho disposto con ordinanza n. 407 del 28 ottobre 2020 la sospensione temporanea della didattica in presenza per tutte le scuole di ogni organo e grado.
- Il Tar di Bari il 6 novembre ha sospeso la mia ordinanza n. 407 con decreto monocratico del giudice. L'effetto di tale pronunciamento è stato la ripresa della didattica in presenza nelle scuole.
- Il Tar di Bari ha sospeso l'ordinanza n. 407 avendo "Rilevato il profilo di inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad attivare subito la Dad": queste non sono parole del Presidente Emiliano, come erroneamente riporta la nota del ministero, bensì sono parole pubblicate nel decreto monocratico del Tar di Bari (consultabile qui http://bit.ly/tar680-20)
- Il giorno stesso, nell'adeguarmi al decreto monocratico del Tar di Bari, ho emanato l'ordinanza n. 413 del 6 novembre, per consentire agli studenti che lo richiedano di scegliere la Didattica a distanza, disponendo altresì che tutte le scuole attivino la Dad.
- Sottolineo che la mia ordinanza n. 407 di divieto temporaneo della didattica in presenza, non è stata annullata, ma solo sospesa dal Tar di Bari e nulla esclude che il Tar muti orientamento quando si svolgerà la Camera di consiglio collegiale, fissata il prossimo 3 dicembre.
- Le mie parole rivolte al personale scolastico, agli alunni e studenti, ai dirigenti, alle famiglie sono sempre state di estremo rispetto e gratitudine per l'enorme impegno messo nell'attuazione delle misure di prevenzione. Un impegno che purtroppo non è bastato a tenere fuori dalle classi il virus, come dimostrano i dati epidemiologici.
- La disponibilità a dialogare con il Ministero è massima al fine di garantire l'equilibrio tra diritto alla salute e diritto all'istruzione, in tempo di pandemia.
- La nostra ordinanza, ha carattere temporaneo e quindi non può definire un modello scolastico alternativo a quello individuato dalla Costituzione. L'ordinanza si limita a definire la Didattica a distanza come uno strumento di tutela della salute pubblica temporaneamente insostituibile, data la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per pandemia e gli alti contagi che il mondo della scuola, e più in generale la Regione Puglia, registra nel periodo di vigenza dell'ordinanza stessa.
- L'ordinanza n. 413 è scritta in pedissequa applicazione del Piano Scuola del Ministero dell'Istruzione: "Qualora l'andamento epidemiologico dovesse configurare nuove situazioni emergenziali a livello nazionale o locale - è scritto nel Piano - sulla base di un tempestivo provvedimento normativo, potrebbe essere disposta nuovamente la sospensione della didattica in presenza e la ripresa dell'attività a distanza, attraverso la modalità di didattica digitale integrata. Si dovranno necessariamente e preliminarmente individuare le modalità e le strategie operative per garantire a tutti gli studenti le stesse possibilità, in termini di accesso agli strumenti necessari per una piena partecipazione. Allo stesso fine, il Piano annuale di lavoro del personale Ata è integrato con le previsioni per il lavoro agile. L'Amministrazione attiva inoltre la prosecuzione degli specifici protocolli con gli ordini degli psicologi per la gestione degli effetti emotivi del Lockdown sugli alunni, sul personale della scuola e sulle famiglie . (Per leggere il testo completo del Piano scolastico per la Didattica digitale integrata http://bit.ly/linee-guida-pag15-16).
- Il Ministero ha scelto di erogare tutte le risorse citate nel comunicato stampa, quali quelle per la didattica digitale, per interventi di edilizia leggera o per l'affitto di spazi aggiuntivi, direttamente alle Istituzioni Scolastiche, a Comuni e Province senza prevedere alcun ruolo programmatorio o di coordinamento in capo alla Regione. Relativamente agli stanziamenti per le manutenzioni straordinarie previste nell'ambito del Piano Regionale per l'Edilizia Scolastica, non vi è, al momento, alcun ritardo, imputabile alla Regione, detti finanziamenti sono stati assegnati agli enti locali. Per dare il segno della nostra costante vicinanza alla scuola pugliese cito per tutti il caso del grande istituto scolastico Nervi, Fermi, Cassandro di Barletta, che aveva presentato lesioni delle strutture portanti tali da non consentire l'inizio dell'anno scolastico per più di 1800 alunni: la Regione Puglia e in particolare il Presidente esercitando i poteri di protezione civile è intervenuto realizzando i lavori di consolidamento in meno di due mesi investendo 4 milioni di euro di pertinenza della Regione Puglia (in sostituzione del Ministero dell'Istruzione).
- In tema dei trasporti, se ce ne sarà bisogno, la Regione è pronta a stanziare risorse aggiuntive per incentivare il numero di corse e di mezzi per tutelare dal rischio del contagio da Covid gli studenti che frequentano le lezioni in presenza, adeguando l'offerta sulla base della domanda, anche ricorrendo al supporto delle società private.
- Dal punto di vista epidemiologico: in un solo mese dall'apertura delle scuole sono risultati positivi almeno 417 studenti, 151 positivi tra docenti e personale scolastico e almeno 286 scuole sono entrate in contatto con casi covid. E migliaia e migliaia sono gli studenti e il personale scolastico attualmente in isolamento per contatto stretto avvenuto a scuola con casi positivi.