Vita di città
Don Michele di Margherita di Savoia e l'idea del "Vangelo in palestra"
Dopo il riscontro positivo dell catechismo in cucina, il sacerdote lancia un messaggio per la Quaresima
Margherita - giovedì 1 febbraio 2024
Ancora una volta il sacerdote della parrocchia di San Pio di Margherita di Savoia, don Michele Schiavone, torna a far parlare di sé per un'altra iniziativa rivolta ai giovani, che hanno già dimostrato in più occasioni di apprezzare molto il suo "modo" di coinvolgerli nella lettura e conoscenza della parola di Dio.
Stavolta, il giovane parroco, che è una fucina di idee e di iniziative, ha portato il Vangelo in palestra. Lo abbiamo raggiunto per farci raccontare da dove è nata l'idea di fare catechismo tra cyclette, panche e attrezzi vari.
Da dove è nata l'idea di leggere e spiegare la parola di Dio in un luogo inusuale come la palestra?
"Dopo aver provato la bellissima esperienza del catechismo in cucina, abbiamo voluto proporre e realizzare un'altra idea, nata ancora una volta dal desiderio di coinvolgere i ragazzi sottraendoli all'eccessivo utilizzo della tecnologia, dei cellulari, e della rispettiva chiusura in un mondo tutto loro e avulsa dalle relazioni "reali". Abbiamo voluto portare il Vangelo in palestra prendendo spunto da un oratorio tenutosi nel 2013, dal titolo "Everybody: un corpo mi hai preparato" che appunto stimolava la riflessione sul corpo, sulle potenzialità che il nostro corpo possiede grazie a ciò che la Natura ci ha donato. In palestra, tra le altre cose, abbiamo letto una bella frase della Lettera agli Ebrei (capitolo X), "Un corpo mi hai preparato", e con l'aiuto delle maestre ci siamo impegnati prima di tutto a ricavare un po' di pace in noi stessi, allontanando i rumori e la confusione. Poi abbiamo fatto in modo che la parola di Dio ci desse lo slancio per attivare lo sguardo, l'ascolto e infine i movimenti del corpo. Ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione che la parola di Dio non è astratta, anzi permea la nostra vita, offrendoci la medicina giusta per affrontare le situazioni di ogni giorno".
Qual è il messaggio che Lei ha voluto trasmettere attraverso questa esperienza di catechesi in palestra?
"Bisogna dare importanza al corpo che il Signore ci ha donato. Non possiamo fare a meno di tutte le possibilità legate all'uso del nostro corpo: le mani per lavorare, per abbracciare, per fare una carezza, i piedi per camminare, per andare incontro agli altri, gli occhi per vedere le necessità, le orecchie per ascoltare, la mente per pensare. Attraverso la palestra abbiamo cercato di dare un senso profondo al corpo che Dio ha preparato per ciascuno di noi. Come parrocchia stiamo vivendo il tema della Luce, e per questo durante la Quaresima andremo ad approfondire il significato di una frase evangelica molto bella "Sei volto splendente del Padre".