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Religioni

Domenica processione del Santissimo

Tradizionale celebrazione nella domenica post pasquale

Fede e tradizione, un binomio fondamentale della cultura salinara. La saggezza popolare narra di una serie di usanze e di avvenimenti legati al quadro del Santissimo Salvatore, protettore della città di Margherita di Savoia, conservato nella chiesa madre a lui intitolata. La vita quotidiana con le gioie ed i dolori, le ansie e gli affanni, è stata sempre posta sotto la guida e la protezione "du Santissime", denominazione dialettale margheritana. Un rito che affonda le radici nel passato è la «processione e benedizione della prima domenica dopo Pasqua». In questo giorno, indicato dalla liturgia come "Domenica in Albis", così denominata perché nei primi secoli di storia della Chiesa il Battesimo veniva celebrato la notte di Pasqua ed al neofilo veniva fatta indossare l'alba, una veste bianca simbolo della rinascita a vita nuova, che deponeva la domenica successiva alla Pasqua, l'immagine del Santissimo Salvatore viene portata in processione lungo il tratto Cancello-Punta Pagliaia, precisamente fra il Municipio e via Caserma. Fino a non molto tempo fa, la processione si limitava a percorrere le vie che circondavano la parrocchia, tra via Processione e Largo Giannone. Durante la cerimonia, la tradizione vuole che si benedicano le fonti di sussistenza del popolo salinaro provenienti dall'ambiente: la Salina, gli arenili, il mare. Questo rappresenta il legame indissolubile fra il popolo ed il Santissimo, tale da affidare sotto la sua protezione i mezzi per sfamare le proprie famiglie. A questa ritualità sono legati numerosi aneddoti circa il diritto di precedenza per garantirsi il patronato. Questo scontro avveniva fra le diverse categorie sociali, tra arenaiuoli (agricoltori) e salinieri, perché i primi supplicavano il protettore per il dono dell'acqua utile per irrigare i campi, mentre i secondi chiedevano molto sole per far evaporare l'acqua marina raccolta nelle vasche così da ottenere una ricca raccolta di sale. Basti pensare che ai lavori di ammassamento del sale partecipavano un gran numero di lavoratori stagionali che in questo modo avevano la possibilità di onorare i debiti contratti durante i mesi di disoccupazione. Ad indicare come questa processione sia radicata negli usi e costumi salinali, c'è una delibera comunale, appartenente al Registro delle Deliberazioni del Consiglio Comunale, deliberazione N. 4 del 15 maggio 1878, che ha per oggetto: «Domanda di diversi artieri pel trasporto del quadro del SS. Salvatore in occasione della festa -si legge-. Il Consiglio, Viste le ragioni esposte dai sottoscritti della domanda, unanimemente delibera che il Quadro del SS. Patrono del luogo verrà portato in processione, in occasione della festa, da coloro che avranno fatte migliori offerte a beneficio della festa medesima". In quegli anni era sindaco Salvatore Ippolito. Quest'anno la cittadinanza non mancherà di vivere questo appuntamento con la fede che abbraccia la tradizione. Infatti, domenica 12 aprile alle ore 10,00 ci sarà la celebrazione eucaristica ed a seguire la processione col quadro del Santissimo Salvatore che prevederà quattro soste, in ciascuna delle quali verranno benedetti la Salina, gli arenili, il mare e la città. Come afferma don Michele Schiavone, viceparroco della chiesa madre: " Tutta la città si pone sotto la protezione del Santissimo Salvatore affinché porti sollievo alle sofferenze che affliggono le famiglie e doni pace e serenità a tutto il popolo salinato».
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