Vita di città
Decoro urbano, Marrano: «Massimo impegno dell'amministrazione»
Piante potate e fontane attive. Collinetta ex Saibi, volutamente incolta
Margherita - giovedì 7 aprile 2016
12.53
«Rendere la nostra città accogliente è il miglior biglietto da visita nei confronti dei nostri turisti». A dirlo è il sindaco di Margherita di Savoia Paolo Marrano che ha continuato: «L'abbandono dei rifiuti, nonostante i controlli, è una piaga che non riusciamo a sconfiggere. Chi lascia i sacchetti dell'immondizia agli angoli delle strade o sotto gli alberi, non solo danneggia l'immagine del paese, ma penalizza tutti i margheritani che rispettano la raccolta differenziata. Senza dimenticare che proprio per colpa di chi butta i rifiuti per strada, aumenta la tassa sul servizio, visto che le percentuali di raccolta differenziata sono crollate così da far aumentare l'ecotassa regionale. Inoltre, c'è un'ordinanza che obbliga i proprietari dei cani a raccogliere le deiezioni dei loro amici a quattro zampe. Non mancano anche i cassonetti, in diversi punti del paese, dove è possibile gettare quei rifiuti. Chi sporca i marciapiedi e il lungomare con le deiezioni canine crede di essere furbo, ma dimentica che la sua maleducazione infastidisce migliaia di salinari e danneggia l'immagine della città».
Il primo cittadino, infine, risponde a chi aveva evidenziato come l'area ex Saibi sia lasciata in stato di abbandono: «Chi ha detto e scritto quelle cose, come sempre, ha dimostrato di non conoscere i fatti. L'area non è abbandonata e abbiamo voluto lasciare crescere l'erba per consentire una costante stratificazione della stessa in tutta la zona. Prima di parlare sarebbe meglio informarsi».
Il primo cittadino, infine, risponde a chi aveva evidenziato come l'area ex Saibi sia lasciata in stato di abbandono: «Chi ha detto e scritto quelle cose, come sempre, ha dimostrato di non conoscere i fatti. L'area non è abbandonata e abbiamo voluto lasciare crescere l'erba per consentire una costante stratificazione della stessa in tutta la zona. Prima di parlare sarebbe meglio informarsi».