Politica
Consorzio, acqua non arriva. Piazzolla: «Economia colpita»
Le colture seccano. Agricoltori rischiano di perdere il raccolto
Margherita - venerdì 8 aprile 2016
10.19
Patate e carote stanno seccando e il consorzio di bonifica ancora non eroga l'acqua. Il termine è scaduto dallo scorso 20 marzo, ma i contadini rischiano di perdere buona parte del proprio raccolto. Un'emergenza di grossa portata nel territorio e di cui si fa portavoce il delegato alle politiche agricole dei Conservatori e riformisti, Lorenzo Piazzolla, che ha affermato: «A causa di una rottura all'impianto, l'acqua tarda ad arrivare e gli agricoltori della Puglia, ma in particolare quelli delle nostre zone, stanno subendo dei danni. I più penalizzati sono i salinari perché coltivano sulla sabbia che, oltre a non trattenere l'acqua, dà frutto a colture bisognose di un'abbondante irrigazione, come carote, patate e pomodori».
Un problema vissuto e non visto dall'esterno da parte del delegato che fa l'agricoltore di professione. «Questa emergenza – continua Piazzolla - porta alla luce un'altra necessità dettata dalle colture che ciascuno decide di piante, spinto anche da un progetto di natura economica. L'erogazione dell'acqua avviene solo durante alcuni periodi dell'anno, precludendo la possibilità di ampliare il paniere dei prodotti coltivati nostra zona. Tutte le forze politiche e amministrative, oltre alle associazione e ai appresentnati della categoria, devono collaborare affinchè si risolva questo problema che penalizza uno dei motori propulsori della nostra economia».
Un problema vissuto e non visto dall'esterno da parte del delegato che fa l'agricoltore di professione. «Questa emergenza – continua Piazzolla - porta alla luce un'altra necessità dettata dalle colture che ciascuno decide di piante, spinto anche da un progetto di natura economica. L'erogazione dell'acqua avviene solo durante alcuni periodi dell'anno, precludendo la possibilità di ampliare il paniere dei prodotti coltivati nostra zona. Tutte le forze politiche e amministrative, oltre alle associazione e ai appresentnati della categoria, devono collaborare affinchè si risolva questo problema che penalizza uno dei motori propulsori della nostra economia».