Politica
Compensi professionali, Cristiano risponde a Cusmai
La nota a firma della vicesindaco
Margherita - domenica 7 gennaio 2018
10.03
Il vice sindaco e assessore al contenzioso, l'avvocato Angela Cristiano, risponde alla consigliere comunale, Cusmai, in merito ai compensi professionali riconosciuti dall'attuale Amministrazione Marrano. Di seguito il suo intervento:
"La bontà, per quanto sentimento e principio lodevole all'interno di una società, non ha nulla a che vedere con la gestione di un ente come il Comune di Margherita di Savoia che sta ancora scontando la grossa "donazione", ereditata dalle precedenti consiliature, tra le quali, per quanto sia stata breve, quella nella quale l'odierna consigliera Cusmai è stata assessore alle finanze. Quelle consiliature hanno lasciato debiti di circa ventidue milioni di euro che i nostri concittadini pagheranno per i prossimi trenta anni con una rata mensile, già attiva, di 130.000 euro.
Ebbene, alla consigliera Cusmai, che ha gridato allo scoop nell'articolo apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 4 gennaio, vorrei chiarire che i compensi professionali non possono essere il risultato di una semplice sommatoria, come ha fatto lei, visto che al compenso relativo alla prestazione professionale va aggiunta una somma a titolo di rimborso forfettario che il Decreto ministeriale n. 55/2014 stabilisce nella misura del 15%, oltre all'Iva e il contributo per la cassa forense; in sostanza lei ha sommato la somma al netto delle spese e iva come previsto per legge!
Mi guarderei bene dal pensare che la consigliera Cusmai non sia a conoscenza delle modalità di calcolo delle prestazioni professionali previste per legge ed è piuttosto strano che sia incorsa in tale errore: la invito a rifare i conti e scoprirà che l'Ente Comune ha ottenuto un risparmio notevole di circa € 70.000 euro.
Riguardo alla circostanza che l'ufficio contenzioso abbia già provveduto all'assunzione dell'impegno di spesa per lo studio legale Loiodice anche per le fasi dei giudizi non ancora espletati, si tratta di provvedimenti posti in essere anche per altri incarichi, in ossequio a quanto già previsto e disposto anche dalla deliberazione della corte dei Conti n. 56/par/2009 che così recita: "Ad avviso della Sezione, al conferimento dell'incarico difensivo deve seguire un congruo impegno di spesa che non può quindi limitarsi soltanto alle somme destinate a titolo di acconto, ma deve presuntivamente comprendere l'onorario dovuto per l'intero giudizio"; questo per evitare di attivare la procedura del riconoscimento del debito fuori bilancio.
Inoltre, la fretta ha impedito, alla consigliera Cusmai, di contare ben tredici giudizi in cui lo studio Loidice è costituito per difendere il Comune di Margherita di Savoia, in tutti i casi come convenuto (fatta eccezione per quello contro le Isole Tremiti in cui stiamo procedendo al recupero delle spese di segreteria) e nella maggior parte dei casi è risultato vittorioso: ricordo, a titolo esemplificativo, i giudizi contro ATI Impresa Cetola (per l'appalto pubblica illuminazione), contro la Congrega Maria Santissima Addolorata, contro Ecologica Pugliese e l'ingegner Velluzzi.
Infine, vorrei ricordare alla consigliera Cusmai, che il riconoscimento del debito fuori bilancio approvato nel 2015 dall'Amministrazione comunale per la somma di 72.956 euro sempre a beneficio dello studio Loiodice, riguardava tutti i debiti contratti precedentemente all'attuale Amministrazione, conseguenti ad incari conferiti prima del 2013; anche in quel caso la somma è stata il risultato di una transazione che ha portato ad un risparmio per l'ente di circa 30.000 euro (transazione agli atti).
Del resto, mi stupisce che la Cusmai non ricordi che tra quei debiti fuori bilancio, riconosciuti allo studio Loiodice vi erano anche quelli relativi a due incarichi conferiti dalla giunta di cui lei stessa faceva parte, per contenziosi contro la Ecopuglia, già Verdemare, società che gestiva il servizio parcheggi; e che come assessore alle finanze, chiamata a testimoniare nulla ha saputo riferire, né tantomeno si è mai resa parte diligente in ordine ai ripetuti provvedimenti del Magistrato di depositare la documentazione contabile agli atti del nostro Ente. Il risultato è stato che il Comune di Margherita, pur potendo vantare i suoi diritti, non avendo fornito prova alcuna, ha perso la causa. Devo dedurre che all'epoca dei fatti la bontà ha prevalso sugli interessi del Comune di Margherita di Savoia (e di tutti i cittadini), preferendo salvaguardare gli interessi di famiglia o si è trattato, per sposare le sue conclusioni, solo di pressapochismo?
"La bontà, per quanto sentimento e principio lodevole all'interno di una società, non ha nulla a che vedere con la gestione di un ente come il Comune di Margherita di Savoia che sta ancora scontando la grossa "donazione", ereditata dalle precedenti consiliature, tra le quali, per quanto sia stata breve, quella nella quale l'odierna consigliera Cusmai è stata assessore alle finanze. Quelle consiliature hanno lasciato debiti di circa ventidue milioni di euro che i nostri concittadini pagheranno per i prossimi trenta anni con una rata mensile, già attiva, di 130.000 euro.
Ebbene, alla consigliera Cusmai, che ha gridato allo scoop nell'articolo apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 4 gennaio, vorrei chiarire che i compensi professionali non possono essere il risultato di una semplice sommatoria, come ha fatto lei, visto che al compenso relativo alla prestazione professionale va aggiunta una somma a titolo di rimborso forfettario che il Decreto ministeriale n. 55/2014 stabilisce nella misura del 15%, oltre all'Iva e il contributo per la cassa forense; in sostanza lei ha sommato la somma al netto delle spese e iva come previsto per legge!
Mi guarderei bene dal pensare che la consigliera Cusmai non sia a conoscenza delle modalità di calcolo delle prestazioni professionali previste per legge ed è piuttosto strano che sia incorsa in tale errore: la invito a rifare i conti e scoprirà che l'Ente Comune ha ottenuto un risparmio notevole di circa € 70.000 euro.
Riguardo alla circostanza che l'ufficio contenzioso abbia già provveduto all'assunzione dell'impegno di spesa per lo studio legale Loiodice anche per le fasi dei giudizi non ancora espletati, si tratta di provvedimenti posti in essere anche per altri incarichi, in ossequio a quanto già previsto e disposto anche dalla deliberazione della corte dei Conti n. 56/par/2009 che così recita: "Ad avviso della Sezione, al conferimento dell'incarico difensivo deve seguire un congruo impegno di spesa che non può quindi limitarsi soltanto alle somme destinate a titolo di acconto, ma deve presuntivamente comprendere l'onorario dovuto per l'intero giudizio"; questo per evitare di attivare la procedura del riconoscimento del debito fuori bilancio.
Inoltre, la fretta ha impedito, alla consigliera Cusmai, di contare ben tredici giudizi in cui lo studio Loidice è costituito per difendere il Comune di Margherita di Savoia, in tutti i casi come convenuto (fatta eccezione per quello contro le Isole Tremiti in cui stiamo procedendo al recupero delle spese di segreteria) e nella maggior parte dei casi è risultato vittorioso: ricordo, a titolo esemplificativo, i giudizi contro ATI Impresa Cetola (per l'appalto pubblica illuminazione), contro la Congrega Maria Santissima Addolorata, contro Ecologica Pugliese e l'ingegner Velluzzi.
Infine, vorrei ricordare alla consigliera Cusmai, che il riconoscimento del debito fuori bilancio approvato nel 2015 dall'Amministrazione comunale per la somma di 72.956 euro sempre a beneficio dello studio Loiodice, riguardava tutti i debiti contratti precedentemente all'attuale Amministrazione, conseguenti ad incari conferiti prima del 2013; anche in quel caso la somma è stata il risultato di una transazione che ha portato ad un risparmio per l'ente di circa 30.000 euro (transazione agli atti).
Del resto, mi stupisce che la Cusmai non ricordi che tra quei debiti fuori bilancio, riconosciuti allo studio Loiodice vi erano anche quelli relativi a due incarichi conferiti dalla giunta di cui lei stessa faceva parte, per contenziosi contro la Ecopuglia, già Verdemare, società che gestiva il servizio parcheggi; e che come assessore alle finanze, chiamata a testimoniare nulla ha saputo riferire, né tantomeno si è mai resa parte diligente in ordine ai ripetuti provvedimenti del Magistrato di depositare la documentazione contabile agli atti del nostro Ente. Il risultato è stato che il Comune di Margherita, pur potendo vantare i suoi diritti, non avendo fornito prova alcuna, ha perso la causa. Devo dedurre che all'epoca dei fatti la bontà ha prevalso sugli interessi del Comune di Margherita di Savoia (e di tutti i cittadini), preferendo salvaguardare gli interessi di famiglia o si è trattato, per sposare le sue conclusioni, solo di pressapochismo?