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Vita di città

Che successo per la CorriAVIS

La manifestazione sportiva organizzata per sensibilizzare alle donazioni

Correre per vivere più a lungo e donare per far vivere più a lungo. Questo è il risultato del binomio fra l'AVIS, associazioni volontari italiani sangue, e lo sport. A Margherita di Savoia questo sodalizio è sceso in pista grazie alla Corri AVIS, organizzata con la collaborazione della MSR Runners, gruppo sportivo della città sensibile al territorio. «Lo sport ha forte valore aggregativo che abbraccia non solo i giovani. Infatti, a questa iniziativa, che celebra i 40 anni dalla nascita dell'AVIS a Margherita di Savoia, sono presenti atleti di ogni fascia d'età e il più anziano e della classe 1938». Secondo il presidente dell'AVIS Mariano Sammarone: «Questa 9 chilometri sul tracciato cittadino alla sua prima edizione vuole invitare i più giovani ad abbandonare la poltrone e scendere per strada, incontrandosi in un campo da calcio per vivere la vita al meglio». Questo consiglio l'hanno sicuramente seguito i due vincitori della classifica generale della corsa. Rafael Nordwing, il ragazzo che "corre per vivere meglio", per la categoria uomini è giunto al traguardo in 22 minuti e 11 secondi. Mariastella Petter, che ha scelto di partecipare a questa gara anche «per il piacere di percorrere la bellezza di questa città», per la categoria donne ha terminato la gara in 33 minuti e 43 secondi. Icona di questa iniziativa è stata la figura di Pietro Mennea, atleta barlettano iscritto all'AVIS, celebrato anche dai più giovani per il suo record del mondo di 19 secondi e 72 sui 200 metri alle Universiadi di Città del Messico, il 12 settembre 1979. «Con questa festa vogliamo omaggiare tutti i donatori e tutti i soci sostenitori - non più donatori perché si può donare fino a 60 anni, con una proroga di 5 anni sotto certificazione medica se già donatore - che hanno gettato le basi per la nascita dell'associazione in un periodo in cui donare il sangue era considerato un pericolo per il proprio corpo, favorendo chi lucrava con la vendita delle sacche di sangue agli ospedali». Continua il presidente, ringrazia i fondatori 1Speranza Barra, il professore Antonio Di Pace e Vincenzo De Pietro, ancora componente attiva dell' associazione». Adesso l'appuntamento è al poliambulatorio per sostenere la vita altrui.
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