Vita di città
Birdwatching nella zona umida, che spettacolo!
La riserva è piena di diverse specie di uccelli che in primavera tornano a nidificare
Margherita - lunedì 5 ottobre 2015
11.06
Una terra non a caso scelta anche da Federico Il di Svevia. La zona umida di Margherita di Savoia, un tempo denominata le Saline del Gargano, luogo prediletto dall'autore del "De Arte Venandi Cum Avibus" per studiare i volatili, torna dopo 8 secoli a ospitare appassionati che osservano con le loro attrezzature gli uccelli della riserva.
Il "birdwatching", così lo chiamano gli esperti, per via della sua origine inglese, è stato importato in Italia, anche se la storia insegna che trova le sue radici nella terra pugliese, dalla Lipu, lega italiana protezione uccelli, che vuole «richiamare l'attenzione sui migratori: migliaia di animali che dal Nord Europa scendono a svernare in queste zone, proseguendo anche oltre il Mediterraneo, ad esempio nel Sud del deserto del Sahara», a detta di Enzo Cripezzi, coordinatore regionale dell'associazione. La riserva funge da pit-stop per tante specie che a primavera tornano per nidificare e per mettere grasso così da poter volare fino al prossimo punto di rifornimento. Tutto questo è dato dalla grande produttività dell'acqua che si presenta come un velo sotto i raggi del sole, capace di ospitare un gran numero di animali.
Appena si varca l'ingresso lo spettacolo è servito: uccelli acquatici, che in seguito si disperdono in tutta Europa, volteggiano da una vasca all'altra, creando una cornice naturale al Gargano e al Castel del Monte, fatto costruire da Federico Il proprio per sostare in queste terre, visibili ad occhio nudo. Insomma, Fenicotteri rosa, aironi, anatre e altri animali la fanno da padrone, continuando a conquistare, dopo il nipote di Federico Barbarossa, tanti appassionati e semplici curiosi che non si accontentano dell'immagine di un libro ma vogliono vivere di persona questo spettacolo della natura. La zona, adesso gestita dal Corpo Forestale dello Stato, è posta sotto tutela grazie al Protocollo di Ramsar, concluso nella città iraniana il 2 febbraio 1971. Approvato dall'Assemblea federale il 19 giugno 1975, è una convenzione riguardante le zone umide, definite come habitat degli uccelli acquatici e palustri.
Il "birdwatching", così lo chiamano gli esperti, per via della sua origine inglese, è stato importato in Italia, anche se la storia insegna che trova le sue radici nella terra pugliese, dalla Lipu, lega italiana protezione uccelli, che vuole «richiamare l'attenzione sui migratori: migliaia di animali che dal Nord Europa scendono a svernare in queste zone, proseguendo anche oltre il Mediterraneo, ad esempio nel Sud del deserto del Sahara», a detta di Enzo Cripezzi, coordinatore regionale dell'associazione. La riserva funge da pit-stop per tante specie che a primavera tornano per nidificare e per mettere grasso così da poter volare fino al prossimo punto di rifornimento. Tutto questo è dato dalla grande produttività dell'acqua che si presenta come un velo sotto i raggi del sole, capace di ospitare un gran numero di animali.
Appena si varca l'ingresso lo spettacolo è servito: uccelli acquatici, che in seguito si disperdono in tutta Europa, volteggiano da una vasca all'altra, creando una cornice naturale al Gargano e al Castel del Monte, fatto costruire da Federico Il proprio per sostare in queste terre, visibili ad occhio nudo. Insomma, Fenicotteri rosa, aironi, anatre e altri animali la fanno da padrone, continuando a conquistare, dopo il nipote di Federico Barbarossa, tanti appassionati e semplici curiosi che non si accontentano dell'immagine di un libro ma vogliono vivere di persona questo spettacolo della natura. La zona, adesso gestita dal Corpo Forestale dello Stato, è posta sotto tutela grazie al Protocollo di Ramsar, concluso nella città iraniana il 2 febbraio 1971. Approvato dall'Assemblea federale il 19 giugno 1975, è una convenzione riguardante le zone umide, definite come habitat degli uccelli acquatici e palustri.