Agricoltura
Biodiversità a Margherita di Savoia: si coltivano carote antiche sugli arenili
Si tratta di specie risalenti alla seconda metà del '900 coltivate da anziani agricoltori
Margherita - giovedì 25 agosto 2022
16.44
Nella fascia di terra che va da Margherita a Zapponeta, conosciuta dai più con il caratteristico nome di "arenili", gli agricoltori coltivano specie di ortaggi e verdure abbastanza antiche, alcune risalenti almeno alla seconda metà del '900.
In particolare, alcuni genotipi di carote recuperati nei campi di Margherita di Savoia presentano caratteristiche tipiche, come la colorazione violacea più o meno intensa.
Altri elementi che rendono questa carota inconfondibile sono: la forma appuntita del fittone e la lunghezza (può raggiungere anche i 50 cm). Inoltre si distingue per la sua croccantezza e per il sapore dolciastro, basta assaggiarne una per rendersene conto.
Proprio tali caratteristiche, unite alla facilità di rottura del fittone, hanno portato alla quasi totale scomparsa di tali coltivazioni, che non si prestano alla raccolta meccanica e al confezionamento in scatole da vendere nella grande distribuzione.
Solo alcuni agricoltori, per lo più anziani, continuano a coltivare queste carote "antiche", tipiche e locali, mentre la maggior parte di loro ha preferito di gran lunga dedicarsi alla coltivazione di "cultivar" più comuni e commerciali.
Eppure questo è uno straordinario esempio di biodiversità da tutelare e preservare. Peccato che in pochi ne siano consapevoli.
Sarebbe auspicabile che i turisti inseriscano, tra le visite da fare a Margherita di Savoia, anche una nei campi arenili per conoscere la storia di prodotti "biodiversi" di grande valore, soprattutto per chi ama la tradizione e l'agricoltura sostenibile.
In particolare, alcuni genotipi di carote recuperati nei campi di Margherita di Savoia presentano caratteristiche tipiche, come la colorazione violacea più o meno intensa.
Altri elementi che rendono questa carota inconfondibile sono: la forma appuntita del fittone e la lunghezza (può raggiungere anche i 50 cm). Inoltre si distingue per la sua croccantezza e per il sapore dolciastro, basta assaggiarne una per rendersene conto.
Proprio tali caratteristiche, unite alla facilità di rottura del fittone, hanno portato alla quasi totale scomparsa di tali coltivazioni, che non si prestano alla raccolta meccanica e al confezionamento in scatole da vendere nella grande distribuzione.
Solo alcuni agricoltori, per lo più anziani, continuano a coltivare queste carote "antiche", tipiche e locali, mentre la maggior parte di loro ha preferito di gran lunga dedicarsi alla coltivazione di "cultivar" più comuni e commerciali.
Eppure questo è uno straordinario esempio di biodiversità da tutelare e preservare. Peccato che in pochi ne siano consapevoli.
Sarebbe auspicabile che i turisti inseriscano, tra le visite da fare a Margherita di Savoia, anche una nei campi arenili per conoscere la storia di prodotti "biodiversi" di grande valore, soprattutto per chi ama la tradizione e l'agricoltura sostenibile.