Cronaca
Attentato a D'Alì, la solidarietà della Fai Cisl Foggia
Di Varsavia: «Nessuna contrapposizione può dettare violenza»
Margherita - venerdì 15 febbraio 2019
14.34
Solidarietà al presidente della Salina di Margherita di Savoia è stata espressa dalla segreteria della Fai Cisl di Foggia. A farlo per tutti è il segretario generale Lorenzo Di Varsavia: «Esprimo a nome dell'intera Fai Cisl di Foggia la più convinta e sentita solidarietà al presidente di Atisale Giacomo D'Alì Staiti e a suo figlio vittime di una intimidazione che non ha nessuna motivazione ammissibile e giustificabile». D'Alì e suo figlio, come noi abbiamo per primi raccontato, ieri sera sono stati coinvolti in un misterioso episodio sulla provinciale 141 che collega Margherita di Savoia con Barletta, dove ignoti hanno esploso diversi colpi di arma da fuoco all'indirizzo dell'auto aziendale sulla quale viaggiavano. I proiettili, esplosi da una vettura in corsa, hanno colpito gli pneumatici del mezzo, senza provocare feriti.
«Nessuna contrapposizione rispetto a scelte aziendali o manageriali può dettate la violenza - continua Di Varsavia - e la Fai Cisl condanna senza appello il clima di tensione e di intimidazione che si è creato intorno alle sorti di una così importante risorsa economica, lavorativa e logistica del territorio del nord della Puglia». Sulla Salina, infatti, negli ultimi tempi si è creato un clima poco tranquillo dovuto a un interessamento da parte di un colosso francese nel campo del sale all'acquisizione della gestione degli impianti. Vicinanza è stata espressa anche da Nicola Russo, rsu aziendale della Fai Cisl. «La Salina di Margherita di Savoia – continua la nota stampa del sindacato - garantisce occupazione a 120 dipendenti da tempo costretti a prestazioni lavorative non serene e con il baratro della perdita del posto di lavoro da scongiurare».
D'Alì ha sin da subito affermato che secondo lui si è trattato di un «chiaro atto intimidatorio nei confronti dell'azienda». Infatti 24 ore prima dell'attentato era finita in fiamme l'auto di un dipendente di AtiSale. «Io non mi lascio intimorire – le sue del presidente -. In questi casi bisogna restare fermi e freddi rispetto a quanto accaduto. È importante non cadere nelle tentazione di chi commette atti simili». Sul caso indaga la magistratura.
«Nessuna contrapposizione rispetto a scelte aziendali o manageriali può dettate la violenza - continua Di Varsavia - e la Fai Cisl condanna senza appello il clima di tensione e di intimidazione che si è creato intorno alle sorti di una così importante risorsa economica, lavorativa e logistica del territorio del nord della Puglia». Sulla Salina, infatti, negli ultimi tempi si è creato un clima poco tranquillo dovuto a un interessamento da parte di un colosso francese nel campo del sale all'acquisizione della gestione degli impianti. Vicinanza è stata espressa anche da Nicola Russo, rsu aziendale della Fai Cisl. «La Salina di Margherita di Savoia – continua la nota stampa del sindacato - garantisce occupazione a 120 dipendenti da tempo costretti a prestazioni lavorative non serene e con il baratro della perdita del posto di lavoro da scongiurare».
D'Alì ha sin da subito affermato che secondo lui si è trattato di un «chiaro atto intimidatorio nei confronti dell'azienda». Infatti 24 ore prima dell'attentato era finita in fiamme l'auto di un dipendente di AtiSale. «Io non mi lascio intimorire – le sue del presidente -. In questi casi bisogna restare fermi e freddi rispetto a quanto accaduto. È importante non cadere nelle tentazione di chi commette atti simili». Sul caso indaga la magistratura.