Eventi e cultura
Cinque mattoni per non dimenticare la Shoah a Margherita
La storia va raccontata. 6 milioni di ebrei non morti invano
Margherita - giovedì 28 gennaio 2016
8.52
Punti d'inciampo della memoria. Dimenticare non è possibile, perché il vero crimine sarebbe gettare nell'oblio 6 milioni fra uomini, donne e bambini morti a causa di un disegno politico che li vedeva come ricchi che hanno rubato lavoro e risorse al popolo tedesco. Che fossero ebrei è solo una coincidenza, perché il Governo Nazista avrebbe perseguitato qualsiasi altra popolazione appartenete a una cultura diversa da quella europea. Anche se di diverso non c'era poi tanto se si pensa che gli ebrei tedeschi e italiani, a differenza di quelli polacchi, erano ben inseriti nel contento sociale da seguire gli stessi usi e costumi, differenziandosi solo nelle pratiche religiose. E se dal 1940 al 1945 il Governo di Hitler ha ideato la "soluzione finale" con l'obbiettivo di eliminare tutti gli ebrei dall'Europa, non riuscendoci, a Margherita di Savoia da ben 5 anni si ribadisce a grandi e bambini che la storia va raccontata perché sostenere che la Shoah sia una invenzione è un errore imperdonabile come lo sarebbe quello di indicare americani e russi come uomini caritatevoli intervenuti per porre fine alle morti ebree e non perché chiamati in causa con l'attacco a Pearl Harbor, nel1941 da parte dei giapponesi, i primi e per motivi politici e militari i secondi.
5 sono i "mattoni della memoria" incastonati nella pavimentazione a Margherita di Savoia davanti a 5 punti simbolo della città: la sede Unitalsi, piazza Giovanni Paolo II, scuola elementare Papa Giovanni XXIII, ex Comune e Palazzo di Città. Su ogni mattone, realizzato dal professore Mario Granata, ci sono incisi i temi affrontati negli ultimi 5 anni per ricordare la giornata della memoria, cioè il 27 gennaio quando nel 1945 furono aperti i cancelli del lager di Auschwitz in Polonia. Il tema di quest'anno è stato "La Shoah dei bambini in Italia" e ha affrontato le condizioni a cui sono stati sottoposti i bambini tedeschi e italiani dopo l'emanazione delle leggi razziali del 1938 e ha commemorato il milione di bambini morti nei campi di concentramento. I salinari devono calpestare questi mattoni con la consapevolezza che il mondo, dopotutto, non è che abbia imparato tanto da ciò che è stato commesso in passato.
5 sono i "mattoni della memoria" incastonati nella pavimentazione a Margherita di Savoia davanti a 5 punti simbolo della città: la sede Unitalsi, piazza Giovanni Paolo II, scuola elementare Papa Giovanni XXIII, ex Comune e Palazzo di Città. Su ogni mattone, realizzato dal professore Mario Granata, ci sono incisi i temi affrontati negli ultimi 5 anni per ricordare la giornata della memoria, cioè il 27 gennaio quando nel 1945 furono aperti i cancelli del lager di Auschwitz in Polonia. Il tema di quest'anno è stato "La Shoah dei bambini in Italia" e ha affrontato le condizioni a cui sono stati sottoposti i bambini tedeschi e italiani dopo l'emanazione delle leggi razziali del 1938 e ha commemorato il milione di bambini morti nei campi di concentramento. I salinari devono calpestare questi mattoni con la consapevolezza che il mondo, dopotutto, non è che abbia imparato tanto da ciò che è stato commesso in passato.