«25 aprile, liberazione dell’Italia: è la festa di tutti»
L'intervento di Michele Valente, segretario generale Cgil Bat
Michele Valente, segretario generale Cgil Bat, ha diffuso un messaggio in occasione della Festa della Liberazione.
Il 25 aprile è la festa di tutti, di coloro che credono fermamente nei valori dell'antifascismo e degli italiani che si riconoscono negli ideali di libertà e di fedeltà alla Costituzione. Senza la cacciata dei fascisti e dei nazisti non saremmo un Paese libero, nessuno di noi avrebbe la possibilità di dire ciò che pensa e crede. Di qui, dalle lotte dei Partigiani nasce la democrazia, dalla Resistenza il nostro è diventato un Paese democratico, come lo conosciamo e lo viviamo oggi. Questi concetti, che possono sembrare scontati, scontati non lo sono affatto se ciclicamente c'è chi tenta di metterli in discussione. Questi sono gli elementi della nostra storia che vanno sempre ricordati e costantemente applicati. Questo è il 25 aprile, il giorno della festa della libertà, la festa di tutti. A meno che non ci sia qualcuno che crede che la libertà sia qualcosa di irrilevante.
È vero, sono passati 78 anni dal 25 aprile 1945, non poco tempo ma senza quel giorno le nostre vite non sarebbero quelle che sono. La festa della Liberazione è la festa del coraggio, della lotta, del sacrificio di tante donne, uomini, giovani ed anziani che, ciascuno a suo modo, ha tentato in tutti i modi di dire no alla dittatura e all'occupazione. Ideologie che purtroppo sopravvivono ancora oggi, in forme più o meno palesi, dai piccoli soprusi quotidiani ai grandi fatti come le guerre che si sta combattendo nel mondo. Proprio per questo, come sindacato confederale, continuiamo instancabilmente a parlare delle lavoratrici e dei lavoratori che contribuirono alla Liberazione, aiutando i Partigiani e indebolendo insieme il nazi-fascismo. A tal proposito non possiamo dimenticare l'eccidio di Barletta, il 12 settembre del 1943 la strage compiuta dai nazisti: 10 vigili urbani e 2 netturbini furono fucilati dai tedeschi. Questo fu il primo eccidio per rappresaglia che i tedeschi misero in atto, dopo l'armistizio. E di questo pezzo di storia ci sono ancora le tracce sul muro dell'ufficio postale di piazza Caduti, lì ci sono i buchi dei proiettili esplosi in quel giorno drammatico per il nostro territorio. O ancora i fatti accaduti in località Murgetta Rossi, a pochi chilometri da Spinazzola, dove i soldati tedeschi uccisero 22 soldati italiani, facendo di questo uno dei fatti più sanguinosi della Puglia nella Seconda Guerra Mondiale. Le loro spoglie furono lasciate sul terreno senza alcuna tumulazione. I corpi vennero rinvenuti qualche giorno dopo.
Non possiamo non fare memoria del ruolo indispensabile delle donne staffette e a tal proposito ricordiamo l'andriese Nelly Carrara che operò, come ricorda l'archivio dell'Anpi Bat, nella zona di Roncodigà con funzioni di staffetta e addetta anche al trasporto armi insieme alla sorella Giuseppina e alla madre. E al nostro territorio appartiene anche 'La partigiana dei bambini', come è stata ribattezzata la canosina Anna Maria Princigalli, si unì ai gruppi partigiani in uno dei periodi più tragici della Resistenza, venne nominata capo dell'Ufficio Stampa e arrestata il 15 ottobre 1944 a Bedero, incarcerata a Varese e torturata dai fascisti. Quelli citati son solo alcuni dei luoghi e dei personaggi della Resistenza nel territorio della Bat che in occasione del 25 aprile ricordiamo come simboli di dignità, coraggio e libertà».