Vino, sale ancora l'export di quelli pugliesi: +2,5% nei primi sei mesi 2019
Grande successo anche per il biologico, dove 1 ettaro su 8 di vigneto è biologico in Puglia
domenica 15 settembre 2019
8.10
Nei primi 6 mesi del 2019 ancora un segno positivo per l'export del vino di Puglia che registra un aumento del 2,5% delle esportazioni rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con la vendemmia delle uve rosse entrata nel vivo da 3 settimane. E' quanto emerge da un'analisi di Coldiretti Puglia sulla base dei dati Istat riferiti all'anno in corso, a conferma delle performance in crescita continua delle esportazioni dei vini pugliesi, con il Primitivo e e il Negroamaro che si confermano rispettivamente al secondo e al quarto posto della top ten di gradimento degli italiani con una crescita del 21% e del 15% dei consumi.
Si stima – sottolinea la Coldiretti – a livello territoriale una produzione in aumento solo in Toscana (+10%), è stabile in Valle d'Aosta e Molise mentre cala in Puglia (-16%), Lombardia (-30%), Umbria (-24%), Emilia Romagna e Sicilia (-20%), Friuli Venezia Giulia (-18%), Veneto (-16%), Trentino Alto Adige, Lazio, Piemonte e Marche (-15%) Sardegna (-13%), Abruzzo (-11%), Liguria e Basilicata (-10%), Campania (-6%) e Calabria (-3%)
"Nelle vigne c'è stato un grande lavoro per contrastare il clima pazzo, per cui l'andamento della vendemmia continua ad essere nella norma e le previsioni 2019 sono ottime, con una produzione nella media e qualità straordinaria e una campagna che produrrà tra i 9 e i 10 milioni di ettolitri di vino. Nutriamo forti aspettative, considerato che l'export è cresciuto in valore di un ulteriore 6,7% nel 2018, con un aumento del 5% per i vini Doc, per le IGP del 4% e del 6% per gli spumanti", commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La mappa provincia per provincia conferma l'annata vendemmiale positiva, con una produzione in calo tra il 15% e il 20 percento rispetto al 2018 in Valle d'Itria per l'andamento climatico anomalo, stima Coldiretti Puglia, in provincia di Foggia in linea con le medie storiche, in Salento nell'area del Negroamaro si stima un calo del 15% a causa del clima pazzo e degli sbalzi termici, fino al lieve calo nelle province di Bari e BAT che non dovrebbe superare il 5%.
Dopo una primavera più fredda del consueto, che ha influenzato germogliamento e fioritura, maggio e giugno con piovosità sopra la media, il maestrale e la tramontana perduranti da più di 30 giorni – aggiunge Coldiretti Puglia - hanno garantito finora una vendemmia di straordinaria qualità , ma con punte di calo del raccolto tra il 15 e il 20 per cento in Salento, mentre a Bari e Foggia le quantità sono assolutamente coerenti con la media storica.
La popolarità anche internazionale di eccellenze varietali uniche quali Primitivo, Negroamaro, Susumaniello e Nero di Troia, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese – continua Coldiretti Puglia - il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all'internazionalizzazione.
Grande exploit della Puglia dei rossi, degli spumanti e dei vini rosati che in 3 anni registrano un balzo record del + 122%, rappresentando il 40% della produzione nazionale totale dei rosati con oltre 1 milione di bottiglie l'anno. In sintesi quasi 2 bottiglie su 4 di rosé 'Made in Italy' è pugliese e sempre i rosati fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%, registra Coldiretti Puglia.
Sotto il profilo occupazionale, è la provincia di Foggia la seconda in Italia per ore di lavoro create nel settore del vino. Il Puglia Igt crea 16,5 milioni ore di lavoro all'anno, riferisce Coldiretti Puglia, subito dopo il Montepulciano d'Abruzzo DOC, riverisce Coldiretti Puglia che segnala il ruolo del settore vitivinicolo per l'economia e il lavoro nel Mezzogiorno e in Puglia, con un altro vitigno pugliese al decimo posto della top ten nazionale, il Castel Del Monte Doc, con 9,4 milioni di ore lavorate nella provincia di Bari.
Grande successo anche del biologico, rimarca Coldiretti Puglia, dove 1 ettaro su 8 di vigneto è biologico in Puglia, la seconda regione italiana con 10900 ettari nel segmento del vino bio, con una spiccata attenzione anche all'ambiente, testimoniato dall'utilizzo del 'tappo bio', la chiusura innovativa "carbon neutral", riciclabile al 100% e realizzata con materiali rinnovabili d'origine vegetale.
Si stima – sottolinea la Coldiretti – a livello territoriale una produzione in aumento solo in Toscana (+10%), è stabile in Valle d'Aosta e Molise mentre cala in Puglia (-16%), Lombardia (-30%), Umbria (-24%), Emilia Romagna e Sicilia (-20%), Friuli Venezia Giulia (-18%), Veneto (-16%), Trentino Alto Adige, Lazio, Piemonte e Marche (-15%) Sardegna (-13%), Abruzzo (-11%), Liguria e Basilicata (-10%), Campania (-6%) e Calabria (-3%)
"Nelle vigne c'è stato un grande lavoro per contrastare il clima pazzo, per cui l'andamento della vendemmia continua ad essere nella norma e le previsioni 2019 sono ottime, con una produzione nella media e qualità straordinaria e una campagna che produrrà tra i 9 e i 10 milioni di ettolitri di vino. Nutriamo forti aspettative, considerato che l'export è cresciuto in valore di un ulteriore 6,7% nel 2018, con un aumento del 5% per i vini Doc, per le IGP del 4% e del 6% per gli spumanti", commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La mappa provincia per provincia conferma l'annata vendemmiale positiva, con una produzione in calo tra il 15% e il 20 percento rispetto al 2018 in Valle d'Itria per l'andamento climatico anomalo, stima Coldiretti Puglia, in provincia di Foggia in linea con le medie storiche, in Salento nell'area del Negroamaro si stima un calo del 15% a causa del clima pazzo e degli sbalzi termici, fino al lieve calo nelle province di Bari e BAT che non dovrebbe superare il 5%.
Dopo una primavera più fredda del consueto, che ha influenzato germogliamento e fioritura, maggio e giugno con piovosità sopra la media, il maestrale e la tramontana perduranti da più di 30 giorni – aggiunge Coldiretti Puglia - hanno garantito finora una vendemmia di straordinaria qualità , ma con punte di calo del raccolto tra il 15 e il 20 per cento in Salento, mentre a Bari e Foggia le quantità sono assolutamente coerenti con la media storica.
La popolarità anche internazionale di eccellenze varietali uniche quali Primitivo, Negroamaro, Susumaniello e Nero di Troia, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese – continua Coldiretti Puglia - il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all'internazionalizzazione.
Grande exploit della Puglia dei rossi, degli spumanti e dei vini rosati che in 3 anni registrano un balzo record del + 122%, rappresentando il 40% della produzione nazionale totale dei rosati con oltre 1 milione di bottiglie l'anno. In sintesi quasi 2 bottiglie su 4 di rosé 'Made in Italy' è pugliese e sempre i rosati fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%, registra Coldiretti Puglia.
Sotto il profilo occupazionale, è la provincia di Foggia la seconda in Italia per ore di lavoro create nel settore del vino. Il Puglia Igt crea 16,5 milioni ore di lavoro all'anno, riferisce Coldiretti Puglia, subito dopo il Montepulciano d'Abruzzo DOC, riverisce Coldiretti Puglia che segnala il ruolo del settore vitivinicolo per l'economia e il lavoro nel Mezzogiorno e in Puglia, con un altro vitigno pugliese al decimo posto della top ten nazionale, il Castel Del Monte Doc, con 9,4 milioni di ore lavorate nella provincia di Bari.
Grande successo anche del biologico, rimarca Coldiretti Puglia, dove 1 ettaro su 8 di vigneto è biologico in Puglia, la seconda regione italiana con 10900 ettari nel segmento del vino bio, con una spiccata attenzione anche all'ambiente, testimoniato dall'utilizzo del 'tappo bio', la chiusura innovativa "carbon neutral", riciclabile al 100% e realizzata con materiali rinnovabili d'origine vegetale.