Tombini colmi di liquidi e rifiuti, pericolo per igiene e sicurezza dei cittadini
Ex dopolavoro Cral poco sicuro. I bambini giocano in quel punto
sabato 12 marzo 2016
16.50
Tombini aperti e colmi di acqua stagnante e rifiuti. Non solo igiene ma anche sicurezza, perché lì vicino è facile trovare dei bambini che giocano con un pallone. Il paradosso è che il punto si trova a pochi passi dalla sede di Legambiente. A Margherita di Savoia ormai è noto che il dopolavoro Cral sia in stato di totale abbandono ma questo non giustifica la presenza di elementi pericolosi per la sicurezza e l'igiene dei cittadini. Senza fare un'analisi scientifica che spetterebbe solo all'Asl, ma vedere dei tombini colmi di un liquido verde e maleodorante non è il massimo dell'igiene. Se poi si aggiunge che anche un bambino potrebbe arrivarci, entrando dalla porta in ferro del vecchio parco giochi o da uno dei tanti buchi nella recinzione, allora non è neanche il massimo della sicurezza.
Il terreno coperto da erbacce è un vero percorso ad ostacoli e si rischia anche di cadere in uno dei tanti tombini aperti. Dell'elettricità o della fogna, ormai distinguerli non serve a nulla, anche perché i cavi sono stati tutti tirati per portare via il rame e l'immondizia e i liquidi stagnanti la fanno da padrone. Dalla vecchia serra vicino l'ingresso fino all'officina dei trenini del sale, lo scenario è sempre lo stesso: tombini aperti e utilizzati come cisterna di liquidi o come punti di raccolta di scarpe o bottiglie magari buttate da chi non ha un posto in cui passare la notte. L'apice dello spettacolo si trova vicino agli spogliatoi del campo a 11, dove ci sono 2 vasche che contengono, una di più rispetto all'altra, del liquido verdastro e se si immerge un bastone si può notare che all'interno ci sono probabilmente delle pompe. Insomma, chiudere un'area perché inagibile e poi lasciarla in condizioni igieniche precarie e con la recinzione aperta, non che serva a molto.
Il terreno coperto da erbacce è un vero percorso ad ostacoli e si rischia anche di cadere in uno dei tanti tombini aperti. Dell'elettricità o della fogna, ormai distinguerli non serve a nulla, anche perché i cavi sono stati tutti tirati per portare via il rame e l'immondizia e i liquidi stagnanti la fanno da padrone. Dalla vecchia serra vicino l'ingresso fino all'officina dei trenini del sale, lo scenario è sempre lo stesso: tombini aperti e utilizzati come cisterna di liquidi o come punti di raccolta di scarpe o bottiglie magari buttate da chi non ha un posto in cui passare la notte. L'apice dello spettacolo si trova vicino agli spogliatoi del campo a 11, dove ci sono 2 vasche che contengono, una di più rispetto all'altra, del liquido verdastro e se si immerge un bastone si può notare che all'interno ci sono probabilmente delle pompe. Insomma, chiudere un'area perché inagibile e poi lasciarla in condizioni igieniche precarie e con la recinzione aperta, non che serva a molto.