Il Tè letterario dei ragazzi per non dimenticare la Shoah
Diella: «È stata una scommessa sui giovani»
venerdì 31 gennaio 2020
14.14
Una scommessa sui più giovani, un tè letterario per riflettere con loro su una delle più grandi stragi operare dall'uomo nel corso della storia. A Margherita di Savoia i ragazzi salgono in cattedra e leggono dalla saletta di una pasticceria brani di Primo Levi a tutta la città. L'iniziativa organizzata dall'Unitalsi si chiama "Tè e memoria" per non dimenticare la Shoah, termine ebraico con cui si indica lo sterminio degli Ebrei e di tutte le classi sociali ritenute inadatte secondo il principio esoterico della "Razza Arina", cioè una razza perfetta che avrebbe dovuto abitare l'Europa, da parte della Germania nazista fra il 1939 e il 1945.
La scelta di Levi, scrittore italiano internato nel campo di concentramento di Auschwitz in Polonia perché ebreo, non è casuale in quanto «dopo aver lasciato il campo di concentramento ha deciso di far conoscere a tutti quello che aveva vissuto in modo da evitare che tali atrocità potessero ripetersi», ha affermato il giudice Antonio Diella, presidente nazionale Unitalsi. «L'idea del tè - ha concluso - serve a fare capire che riflessioni su temi importanti come questo non si debbano fare in occasioni straordinarie ma nella normalità della vita quotidiana». L'iniziativa è stata realizzata con il patrocinio del Comune e la collaborazione della Salina. «Sono felice per la presenza dei ragazzi - ha dichiarato il sindaco Bernardo Lodispoto -. La Giornata della Memoria serve affinché non venga cancellato quello che accadde in quegli anni. Ho accolto volentieri l'invito a partecipare. Ritengo che l'iniziativa vada allargata a tutte le scuole perché il mondo è in pericolo anche se non sembra. E in Italia nelle nostre comunità già ci sono episodi di mancata integrazione per il colore della pelle o per il credo religioso».
La scelta di Levi, scrittore italiano internato nel campo di concentramento di Auschwitz in Polonia perché ebreo, non è casuale in quanto «dopo aver lasciato il campo di concentramento ha deciso di far conoscere a tutti quello che aveva vissuto in modo da evitare che tali atrocità potessero ripetersi», ha affermato il giudice Antonio Diella, presidente nazionale Unitalsi. «L'idea del tè - ha concluso - serve a fare capire che riflessioni su temi importanti come questo non si debbano fare in occasioni straordinarie ma nella normalità della vita quotidiana». L'iniziativa è stata realizzata con il patrocinio del Comune e la collaborazione della Salina. «Sono felice per la presenza dei ragazzi - ha dichiarato il sindaco Bernardo Lodispoto -. La Giornata della Memoria serve affinché non venga cancellato quello che accadde in quegli anni. Ho accolto volentieri l'invito a partecipare. Ritengo che l'iniziativa vada allargata a tutte le scuole perché il mondo è in pericolo anche se non sembra. E in Italia nelle nostre comunità già ci sono episodi di mancata integrazione per il colore della pelle o per il credo religioso».