Stazione Margherita, percorso ricostruito. Città - Ofantino
Tracce fra le campagne. Segni anche in agro di Trinitapoli
giovedì 14 aprile 2016
12.19
Gestiva i trasporti, anche commerciali, a Margherita di Savoia fino agli anni '70. Costruita negli anni '30, oggi resta solo qualche traccia lasciata a perenne memoria. La stazione, ormai, è un sogno lontano, ma ricostruire il percorso che il treno faceva dalla città a Ofantino non è impossibile. Basta partire dalla stazione, completa di sala d'attesa e biglietteria, in via Barletta di fronte al mercato coperto, per poi proseguire lungo l'area dove oggi c'è il parcheggio delle auto e il vecchio deposito della ferrovia. Da quel punto in poi le tracce si perdono, perché col tempo sono sorte nuove strutture, ma la memoria storica salinara afferma che il treno continuasse lungo la nuova area mercatale e quindi per tutto il tragitto del benzinaio, fino ad arrivare alle aziende che si trovano alle spalle della pompe della benzina. Lì è possibile vedere le vecchie rotaie conficcate nel terreno.
Il percorso procede e, ricordano i più grandi, dopo l'ipermercato c'era il passaggio a livello. Le tracce sono meno evidenti in zona Cannafesca, perché si perdono fra le campagne, ma basta cercare per trovarle. Il segno tangibile che in quella zona passasse il treno è data dalle recinzioni fatte con le traversine dei binari. Un materiale che andrebbe smaltito perché impregnato di creosoto, impregnante utilizzato per proteggere il legno delle alte temerature. Il fiore all'occhiello di questa ricostruzione è la massicciata, su cui poggiava la ferrovia, in parte spianata e in parte ancora visibile con tanto di pietre bianche. Il punto più evidente è in agro di Trinitapoli ed è l'ingresso di una campagna, di fronte alla strada per Ofantino, dove oltre alla massicciata originale c'è la casa del casellante completa di bagno, oggi diventata deposito per vecchi pneumatici e rifiuti. La corsa del treno volge quasi al termine, perché dopo aver attraversato un tratto di strada si giunge alla stazione ferroviaria Margherita di Savoia - Ofantino, dove c'è ancora oggi il binario, che fermava alle spalle della sala d'attesa, interrotto dal muro di cinta.
Il percorso procede e, ricordano i più grandi, dopo l'ipermercato c'era il passaggio a livello. Le tracce sono meno evidenti in zona Cannafesca, perché si perdono fra le campagne, ma basta cercare per trovarle. Il segno tangibile che in quella zona passasse il treno è data dalle recinzioni fatte con le traversine dei binari. Un materiale che andrebbe smaltito perché impregnato di creosoto, impregnante utilizzato per proteggere il legno delle alte temerature. Il fiore all'occhiello di questa ricostruzione è la massicciata, su cui poggiava la ferrovia, in parte spianata e in parte ancora visibile con tanto di pietre bianche. Il punto più evidente è in agro di Trinitapoli ed è l'ingresso di una campagna, di fronte alla strada per Ofantino, dove oltre alla massicciata originale c'è la casa del casellante completa di bagno, oggi diventata deposito per vecchi pneumatici e rifiuti. La corsa del treno volge quasi al termine, perché dopo aver attraversato un tratto di strada si giunge alla stazione ferroviaria Margherita di Savoia - Ofantino, dove c'è ancora oggi il binario, che fermava alle spalle della sala d'attesa, interrotto dal muro di cinta.