Scioperano i lavoratori del settore elettrico, gas/acqua e ciclo dei rifiuti
Anche nella Bat braccia incrociate contro l’articolo 177 del Codice degli appalti
mercoledì 30 giugno 2021
È proclamato per la giornata di oggi, 30 giugno 2021, da Filctem, Flaei, Femca e Uiltec lo sciopero generale dei settori di competenza (oltre l'elettrico anche il settore Gas/Acqua e ciclo dei rifiuti) nel tentativo di sensibilizzare Governo e Parlamento al fine di sopprimere, o almeno dare una diversa interpretazione, di questa legge, ovvero l'articolo 177 del Codice degli appalti.
Tale articolo obbliga le aziende concessionarie ad esternalizzare l'80% delle attività oggetto di concessione che causerebbero molteplici criticità nella nostra regione e in tutto il territorio nazionale mettendo in discussione la solidità di aziende che forniscono un servizio essenziale al Paese, oltre che a mettere a rischio decine di migliaia di posti di lavoro e creando serissimi problemi sul versante della sicurezza.
Non solo, l'applicazione di questo articolo, preoccupa dal punto di vista occupazionale, in quanto sarebbero a rischio oltre 150.000 posti di lavoro, con un numero importante in Puglia, in un momento in cui ci sono decine di miliardi di investimenti in atto, nei settori interessati, oltre ad altri importanti investimenti previsti nel Pnrr, con la reale prospettiva di destrutturare servizi essenziali e fondamentali per il Paese, dall'emanazione delle linee guida ANAC ad oggi sono state presentate da parte datoriale e sindacati, direttamente o in coordinamento, numerose proposte di modifica della normativa volte ad escludere dall'ambito di applicazione della suddetta norma, la distribuzione delle reti.
Purtroppo, nonostante tutti abbiano avuto sul tema costanti e approfondite interlocuzioni a livello governativo e parlamentare, non si è andati oltre le varie proroghe temporali. Le scadenze normative (il 31 dicembre è pericolosamente vicino) impongono ogni sforzo per eliminare o modificare radicalmente la norma in questione. Durante la pandemia e il conseguente lockdown, il servizio energetico è stato di fondamentale importanza per garantire il corretto svolgimento delle attività quotidiane negli ospedali e nelle abitazioni. Infatti, per oltre un anno, i lavoratori del settore energetico si sono fatti carico del funzionamento di un'intera nazione in un momento di estrema difficoltà.
La politica ha promesso di cambiare la norma, ma per il momento, il continuo passaggio di proroga in proroga, è uno schiaffo in faccia a questi lavoratori, di servizi essenziali per il Paese Italia, con costi economici e sociali inaccettabili. Ci chiediamo a chi conviene tutto ciò? Non di certo ai lavoratori dei settori energetici, non di certo agli italiani che hanno già pagato per la nazionalizzazione e la successiva industrializzazione che ha portato solo benefici al Paese. Potrà portare gli stessi benefici parcellizzare i territori e consegnare ad imprenditori nostrani ed esteri, o peggio pseudo-imprenditori, pezzi dei gioielli di famiglia, nei circoli viziosi di appalti e sub appalti? E poi il fronte sicurezza: potranno le aziende appaltatrici supportare, elaborare e mettere in atto livelli di sicurezza in grado da proteggere i propri lavoratori? Potranno sopportare i grandi sforzi economici, come le grandi aziende già fanno per i livelli di sicurezza del personale? La cronaca purtroppo registra giornalmente morti e feriti sul lavoro.
È la prima volta che registriamo la solidarietà delle parti datoriali, come Enel e le associazioni di categoria industriali, nel condividere il tema e le richieste di modifica della norma alla politica nazionale.
La segreteria Filctem Cgil Bat-Foggia, insieme alle altre organizzazioni sindacali, per questa giornata di mobilitazione e sciopero nazionale nei settori elettrico e gas contro l'Art. 177 del Codice degli appalti, rinnovano l'invito alla politica, che ha sempre sostenuto l'iniquità della norma e che la stessa dovesse essere cambiata. Quindi chiediamo un'assunzione di responsabilità che sia di prospettiva su aspetti così rilevanti per la tenuta energetica e dei servizi pubblici essenziali, senza procedere con ulteriori proroghe, ma con la non applicabilità della stessa in questi settori.
Inoltre, questa mattina in Prefettura a Barletta ci sarà un presidio provinciale unitario contro le modifiche al Codice degli appalti. Al Prefetto una delegazione consegnerà documento politico con le ragioni dello sciopero.
Tale articolo obbliga le aziende concessionarie ad esternalizzare l'80% delle attività oggetto di concessione che causerebbero molteplici criticità nella nostra regione e in tutto il territorio nazionale mettendo in discussione la solidità di aziende che forniscono un servizio essenziale al Paese, oltre che a mettere a rischio decine di migliaia di posti di lavoro e creando serissimi problemi sul versante della sicurezza.
Non solo, l'applicazione di questo articolo, preoccupa dal punto di vista occupazionale, in quanto sarebbero a rischio oltre 150.000 posti di lavoro, con un numero importante in Puglia, in un momento in cui ci sono decine di miliardi di investimenti in atto, nei settori interessati, oltre ad altri importanti investimenti previsti nel Pnrr, con la reale prospettiva di destrutturare servizi essenziali e fondamentali per il Paese, dall'emanazione delle linee guida ANAC ad oggi sono state presentate da parte datoriale e sindacati, direttamente o in coordinamento, numerose proposte di modifica della normativa volte ad escludere dall'ambito di applicazione della suddetta norma, la distribuzione delle reti.
Purtroppo, nonostante tutti abbiano avuto sul tema costanti e approfondite interlocuzioni a livello governativo e parlamentare, non si è andati oltre le varie proroghe temporali. Le scadenze normative (il 31 dicembre è pericolosamente vicino) impongono ogni sforzo per eliminare o modificare radicalmente la norma in questione. Durante la pandemia e il conseguente lockdown, il servizio energetico è stato di fondamentale importanza per garantire il corretto svolgimento delle attività quotidiane negli ospedali e nelle abitazioni. Infatti, per oltre un anno, i lavoratori del settore energetico si sono fatti carico del funzionamento di un'intera nazione in un momento di estrema difficoltà.
La politica ha promesso di cambiare la norma, ma per il momento, il continuo passaggio di proroga in proroga, è uno schiaffo in faccia a questi lavoratori, di servizi essenziali per il Paese Italia, con costi economici e sociali inaccettabili. Ci chiediamo a chi conviene tutto ciò? Non di certo ai lavoratori dei settori energetici, non di certo agli italiani che hanno già pagato per la nazionalizzazione e la successiva industrializzazione che ha portato solo benefici al Paese. Potrà portare gli stessi benefici parcellizzare i territori e consegnare ad imprenditori nostrani ed esteri, o peggio pseudo-imprenditori, pezzi dei gioielli di famiglia, nei circoli viziosi di appalti e sub appalti? E poi il fronte sicurezza: potranno le aziende appaltatrici supportare, elaborare e mettere in atto livelli di sicurezza in grado da proteggere i propri lavoratori? Potranno sopportare i grandi sforzi economici, come le grandi aziende già fanno per i livelli di sicurezza del personale? La cronaca purtroppo registra giornalmente morti e feriti sul lavoro.
È la prima volta che registriamo la solidarietà delle parti datoriali, come Enel e le associazioni di categoria industriali, nel condividere il tema e le richieste di modifica della norma alla politica nazionale.
La segreteria Filctem Cgil Bat-Foggia, insieme alle altre organizzazioni sindacali, per questa giornata di mobilitazione e sciopero nazionale nei settori elettrico e gas contro l'Art. 177 del Codice degli appalti, rinnovano l'invito alla politica, che ha sempre sostenuto l'iniquità della norma e che la stessa dovesse essere cambiata. Quindi chiediamo un'assunzione di responsabilità che sia di prospettiva su aspetti così rilevanti per la tenuta energetica e dei servizi pubblici essenziali, senza procedere con ulteriori proroghe, ma con la non applicabilità della stessa in questi settori.
Inoltre, questa mattina in Prefettura a Barletta ci sarà un presidio provinciale unitario contro le modifiche al Codice degli appalti. Al Prefetto una delegazione consegnerà documento politico con le ragioni dello sciopero.