Scempio e degrado nella zona artigianale di Margherita di Savoia
Rifiuti e marciapiedi sporchi. Capannoni abbandonati e decadenti
venerdì 22 gennaio 2016
13.20
Abbandono del privato e incuranza del pubblico. Gli elementi ci sono tutti per trasforare la zona artigianale di Margherita di Savoia, quella di fronte all'impacchettatrice di AtiSale, in uno scenario di certo non da incorniciare. I marciapiedi sono invasi da erbacce e feci tanto da costringere i pedoni a camminare sull'asfalto di una strada già stretta per le auto. L'abbandono dei rifiuti è diventata un'abitudine nella cittadina pugliese è quest'area certamente non poteva mancare all'appello: immondizia ormai indifferenziata viene gettata davanti ai cancelli o nei recinti dei capannoni abbandonati. Basta fare un giro nella zona e proprio appena si entra, davanti a un cancello nero c'è un cumulo di mobili rotti, cartoni, bottiglie di plastica, pezzi di ferro e altri rifiuti indifferenziati e abbandonati su un marciapiede che definirlo tale è un lusso, perché impercorribile anche a causa delle erbacce e della pavimentazione presente solo in pochi tratti forse a perenne memoria.
La denuncia arriva proprio da chi quotidianamente frequenta questi luoghi e da anni vive sempre le stesse difficoltà: «Non è possibile camminare su una strada di questo tipo con i marciapiedi fuori uso e le macchine che passano al nostro fianco». In tutto questo panorama sono inseriti dei capannoni di proprietari privati, i quali hanno lasciato queste strutture in preda al loro destino. Innanzitutto la maggior parte delle tettoie è fatta in eternit decomposto in alcune sue parti. I muri presentano dei pezzi mancanti, infatti in un caso è possibile anche intrufolarsi dentro. Le porte di ferro di questi capannoni sono arrugginite e con cerniere evidentemente corrose e sembra che debbano cadere da un momento all'altro addosso al primo mal capitato di passaggio, inoltre da alcune strutture spuntano dei ferri arrugginiti ad altezza d'uomo. Questo scenario è sotto gli occhi di tutti ma nessuno segnala e nessuno vigila, perché anche se si tratta di strutture private comunque si trovano all'interno di un Comune che dovrebbe garantire la sicurezza dei propri cittadini.
La denuncia arriva proprio da chi quotidianamente frequenta questi luoghi e da anni vive sempre le stesse difficoltà: «Non è possibile camminare su una strada di questo tipo con i marciapiedi fuori uso e le macchine che passano al nostro fianco». In tutto questo panorama sono inseriti dei capannoni di proprietari privati, i quali hanno lasciato queste strutture in preda al loro destino. Innanzitutto la maggior parte delle tettoie è fatta in eternit decomposto in alcune sue parti. I muri presentano dei pezzi mancanti, infatti in un caso è possibile anche intrufolarsi dentro. Le porte di ferro di questi capannoni sono arrugginite e con cerniere evidentemente corrose e sembra che debbano cadere da un momento all'altro addosso al primo mal capitato di passaggio, inoltre da alcune strutture spuntano dei ferri arrugginiti ad altezza d'uomo. Questo scenario è sotto gli occhi di tutti ma nessuno segnala e nessuno vigila, perché anche se si tratta di strutture private comunque si trovano all'interno di un Comune che dovrebbe garantire la sicurezza dei propri cittadini.