Scempio e degrado nel dopolavoro Cral

Struttura abbandonata all'incuria: erbacce e rifiuti nell'area dedicata ai lavoratori della Salina

giovedì 4 dicembre 2014 10.00
A cura di Giuseppe Capacchione
Il degrado e l'inciviltà la fanno da padrone nel dopolavoro CRAL, Circolo Ricreativo Assistenziale Lavoratori, di Margherita di Savoia. Appena si varca il cancello d'ingresso si apre dinanzi agli occhi uno scenario non bello. Dove fino a un decennio fa sorgeva il cinema-teatro all'aperto oggi si innalza un diroccato rifugio di gatti randagi, il suo ingresso è diventato un pratico parcheggio per auto e nella biglietteria, dov'è presente il foglio dalla programmazione delle ultime proiezioni risalenti all'estate del 2005, al posto del cassiere c'è dell'immondizia e qualche calcinaccio. Il grande spazio dedicato alle proiezioni e alle rappresentazioni teatrali è colorato dal verde della vegetazione spontanea e i seggiolini degli spettatori sono stati smontati e accatastati dinanzi a uno dei due cancelli interni del cinema. Il percorso salutare immerso nella natura oggi è coperto da erbacce e rifiuti. Il grande parco giochi ormai ha assunto le sembianze di una foresta ricca di arbusti che avvolgono le uniche giostrine rimaste. Nella vaschetta dove un tempo vivevano pesciolini rossi e tartarughe adesso sorge timidamente un alberello fra l'erbaccia. Ai bordi del campo da tennis invece degli spettatori si possono trovare rifiuti di ogni genere: bottiglie, sacchi, lattine. Il campo da calcio a 11 ha conservato le porte ma agli angoli invece delle bandierine del calcio d'angolo troviamo cumuli d'immondizia. L'unica notizia positiva è che l'erba è stata tagliata. Il recinto esterno del campo è circondato da una fitta vegetazione di trifogli e il cancello è bloccato da una montagnetta di rifiuti. L'area antistante l'ingresso del campo è stata utilizzata come discarica abusiva di calcinacci. L'officina dei treni del sale, chiusa da due grandissimi portoni in legno, è diventata una piccionaia. Fra le finestre sbarrate si può scorgere la struttura interna completa dei binari e del canale in cui si calavano i meccanici per riparare i treni. Il grandissimo salone completo di palco e controsoffitto, sede di tante feste, è diventato un luogo spettrale in preda al vandalo di turno. Esternamente la grande e storica struttura che lo ospita, con scritto sulla facciata Monopoli di Stato e su cui sorgeva un'insegna gialla che componeva la parola CRAL, oggi è abbandonata all'umidità. La sede dei sindacati è letteralmente inghiottita dalla vegetazione, difatti è difficile riconoscerla. Fra l'erba delle aiuole poste all'ingresso del CRAL si trova uno degli antichi trenini del sale abbandonato al suo destino come se non avesse nessun valore storico. Le strutture del CRAL di Margherita di Savoia rispettano le attitudini di svago ed esercizio fisico tipiche dei dopolavoro. Tutto questo,però, è abbandonato e lasciato all'incuria. Segno evidente del periodo di decadenza che vive la città.
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