«Salviamo le colture»: l'appello del sindaco di Margherita di Savoia
Si fanno sentire anche il Comune di Zapponeta e il Consorzio della Cipolla Bianca di Margherita IGP
venerdì 2 agosto 2024
15.04
Il Sindaco di Margherita di Savoia avv. Bernardo Lodispoto ha sottoscritto assieme al Sindaco di Zapponeta dott. Vincenzo Riontino l'appello lanciato dal Consorzio per la valorizzazione della Cipolla Bianca di Margherita IGP in conseguenza del grave momento causato dalla siccità. Nel documento, rivolto al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e all'assessore regionale all'agricoltura Donato Pentassuglia, si richiedono interventi nell'immediato e in prospettiva con la realizzazione di infrastrutture irrigue, nuovi invasi, azioni e opere per il riutilizzo delle acque reflue.
«Per quanto riguarda l'acqua rimasta – afferma il Sindaco Lodispoto – chiediamo ai produttori un grande atto di solidarietà reciproca: chiediamo che si riconoscano i diritti di tutti ad utilizzare l'acqua residua consentendo a tutti di usufruirne. Non è accettabile che si fissi un giorno unico di chiusura per la fornitura dell'acqua sapendo che alcuni territori non hanno potuto usufruire di una sola goccia d'acqua residua degli invasi. È il caso dei nostri arenili ed in particolare delle colture della Cipolla Bianca IGP: se l'acqua verrà chiusa a metà agosto i vivai seccheranno bloccando un intero anno di lavoro, vanificando 36mila giornate di lavoro in campagna e migliaia di giornate lavorative per l'intera filiera. Un blocco economico sui 6-7 milioni di euro. Per ridurre tali danni è sufficiente dare la quantità minima necessaria di acqua ai nostri arenili, pari a dieci ettari in tutto. La situazione costringe tutti a rinunciare a una parte di acqua ma chiediamo che si dia almeno una speranza di sopravvivenza al nostro prodotto».
«Per quanto riguarda l'acqua rimasta – afferma il Sindaco Lodispoto – chiediamo ai produttori un grande atto di solidarietà reciproca: chiediamo che si riconoscano i diritti di tutti ad utilizzare l'acqua residua consentendo a tutti di usufruirne. Non è accettabile che si fissi un giorno unico di chiusura per la fornitura dell'acqua sapendo che alcuni territori non hanno potuto usufruire di una sola goccia d'acqua residua degli invasi. È il caso dei nostri arenili ed in particolare delle colture della Cipolla Bianca IGP: se l'acqua verrà chiusa a metà agosto i vivai seccheranno bloccando un intero anno di lavoro, vanificando 36mila giornate di lavoro in campagna e migliaia di giornate lavorative per l'intera filiera. Un blocco economico sui 6-7 milioni di euro. Per ridurre tali danni è sufficiente dare la quantità minima necessaria di acqua ai nostri arenili, pari a dieci ettari in tutto. La situazione costringe tutti a rinunciare a una parte di acqua ma chiediamo che si dia almeno una speranza di sopravvivenza al nostro prodotto».