Porto turistico, rifiuti e degrado a Margherita di Savoia
Sabbia prima estratta poi corrosa dal mare. Ambiente alterato
lunedì 18 gennaio 2016
09.10
Avrebbero voluto renderlo un porto turistico, ma oltre ai soldi manca anche il decoro. Difficilmente uno yacht o una semplice barca ormeggerebbe se poi ad aspettare i visitatori ci sono solo rifiuti. Porto Canale a Margherita di Savoia non presenta affatto uno scenario da cartolina e per trovare conferma basta accedere dalla strada interna, quella sotto il ponte, vicino all'ultima palazzina della zona. In quel punto è ammassata la sabbia tirata dal mare 5 anni fa, quando alla guida del Comune c'era l'amministrazione Carlucci, per abbassare il fondale del porto e rendere più sicuro l'attracco dei pescherecci. A distanza di anni quel grande cumulo è ancora lì inutilizzato ed esposto alla corrosione del mare che sta tirando di nuovo a sé, un po' alla volta, tutta quella sabbia che potrebbe essere utilizzata dai contadini per alzare il livello dei terreni ed evitare che il raccolto si allaghi a causa delle piogge. Il tendaggio messo a copertura della superficie ormai non esiste più e la sabbia si sta disperdendo ed è coperta da erbacce.
Proseguendo lungo il tragitto, al di là del cumulo di sabbia, c'è il mare che si infrange contro un cumulo di rifiuti indifferenziati: cassette in polistirolo, sacchi di plastica, flaconi di detersivo. Tutta questa immondizia si sta disperdendo nelle acque e sta creando danni a un ambiente poco distante dalla zona umida, basti pensare che ci sono dei frollini, uccelli tipici del posto, che cercano cibo fra i rifiuti. L'immondizia la fa da padrone e continua ad occupare anche la strada dell'adiacente cooperativa dei pescatori: cartoni, bottiglie di vetro e di plastica, bicchieri, piatti, sacchi d'immondizia e ogni genere di rifiuto ormai indifferenziato, uno scenario che si ripete anche sulla spiaggetta vicino ormai invasa da bottiglie di birra. Un viaggio che ha ben poco da mostrare ai turisti e che mette in ombra, invece, ciò che andrebbe davvero mostrato, come i bacini del sale distanti pochi metri.
Proseguendo lungo il tragitto, al di là del cumulo di sabbia, c'è il mare che si infrange contro un cumulo di rifiuti indifferenziati: cassette in polistirolo, sacchi di plastica, flaconi di detersivo. Tutta questa immondizia si sta disperdendo nelle acque e sta creando danni a un ambiente poco distante dalla zona umida, basti pensare che ci sono dei frollini, uccelli tipici del posto, che cercano cibo fra i rifiuti. L'immondizia la fa da padrone e continua ad occupare anche la strada dell'adiacente cooperativa dei pescatori: cartoni, bottiglie di vetro e di plastica, bicchieri, piatti, sacchi d'immondizia e ogni genere di rifiuto ormai indifferenziato, uno scenario che si ripete anche sulla spiaggetta vicino ormai invasa da bottiglie di birra. Un viaggio che ha ben poco da mostrare ai turisti e che mette in ombra, invece, ciò che andrebbe davvero mostrato, come i bacini del sale distanti pochi metri.